venerdì 14 settembre 2007

Il miracolo del silenzio


Detenuto paraplegico in Carcere Reggio Calabria, interviene il Capo dello Stato.
Venerdì 14 Settembre
Tratto da TeleReggio

Parola di Capo dello Stato. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dopo l’appello recapitatogli nei giorni scorsi dal leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, è intervenuto per aiutare e far rispettare i diritti del giovane detenuto 25enne della provincia di Foggia, in attesa del processo e del primo grado di giudizio, disabile al 100% e costretto sulla sedia a rotelle, da tempo paralizzato nel lettino di una cella del carcere di Reggio Calabria. Il giovane chiede di “essere curato per eliminare i forti dolori che l’affliggono, considerando che da 7 mesi aspetta di essere sottoposto ad un esame di risonanza magnetica”. Corbelli ha ricevuto una lettera della Presidenza della Repubblica. Nella missiva si informa il coordinatore di Diritti Civili dell’intervento del Quirinale presso il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria. Corbelli , che ininterrottamente da oltre due settimane combatte da solo per aiutare questo giovane detenuto paraplegico, ringrazia quindi il capo dello Stato e i suoi collaboratori per aver ancora una volta raccolto l’appello umanitario e di giustizia del Movimento Diritti Civili ed essere immediatamente intervenuto. “Siamo grati al presidente Napolitano – fa sapere Corbelli -, adesso ci sentiamo meno soli nelle nostre difficili, importanti e solitarie battaglie civili, libertarie e umanitarie a favore di tanta povera gente. Le condizioni del ragazzo disabile sono infatti assolutamente incompatibili con il regime carcerario, come denunciato dal medico che lo ha visitato in prigione e così come sostiene il legale dello stesso giovane paraplegico. Questa vergogna deve essere subito cancellata. E’ una vicenda indegna di un Paese civile e di uno Stato di diritto”. Dura e secca, invece, la risposta di Corbelli al Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria: “La replica del Dap, arrivata solo dopo l’intervento del presidente Giorgio Napolitano, è del tutto priva di fondamento visto che conferma appieno, così come denunciato da Diritti Civili, che quel ragazzo aspetta di essere sottoposto ad una risonanza magnetica. Eppure viene giudicato compatibile con il carcere.

Alberto Cafarelli

Lettera, quasi, aperta.

A Francesco Saverio Corbelli,
Ci sono diversi modi per aiutare il prossimo che ognuno sente a se più prossimo, Lei hai scelto di aiutare il prossimo più lontano, quello a cui, forse, nessuno mai si interesserebbe. Questo è il suo modo di intendere, di agire per dare soluzioni ai problemi dei più bisognosi, e di questo credo nessuno potrà mai non dargliene atto. C’è però un però, altrimenti non sarei qui a scrivere questa “lettera quasi aperta”, dico quasi aperta perché non so se e quando riuscirà a leggerla; questo però, che cercherò di motivare è il metodo che usa per dare soluzione ai problemi di volta in volta segnalati e risolti. Qualcuno potrà obiettare che il fine giustifica i mezzi, ma trattandosi di disgrazie altrui credo che un po di riservatezza non guasterebbe. Ogni qualvolta annuncia un caso o la sua risoluzione rimarca a piene mani il fatto di essere “solo” in queste sue denunce e battaglie per la giustizia. L’essere sbattuto in prima pagina sempre e comunque, anche se questo aiuta, non mi sembra un metodo cristianamente e civilmente caritatevole, non penso proprio che questi poveretti ne siano contenti: accettano, sopportano perché non hanno altro a cui appigliarsi. Una domanda mi viene spontanea, ma perché è o si sente cosi solo, è un suo bisogno gridare agli altri di esserlo? Perchè, non prova ad essere più vicino al prossimo che le stà fisicamente più vicino? Si sente forse straniero nel suo paese, o è un estraneo per il suo paese?
Nemo propheta in patria (sua)? Vero anche questo!
Non credo di aver consigli da darle, ne tanto meno gliene voglio dare, ma la discrezione, l’umiltà, il silenzio, a volte anche l’anonimato fanno tutt’uno con carità cristiana, impegno civile, amor per il prossimo.
Cordialmente