Il decalogo del paese deleghistizzato
Il comune di Acquaformosa (CS), autodichiaratosi «deleghistizzato», ha emesso anche un Decalogo sui comportamenti da tenere in un paese deleghistizzato», nel quale si legge:
Nel nostro paese non togliamo le panchine per gli immigrati, anzi le dotiamo di cuscini.
Nel nostro paese non disinfettiamo i luoghi dove vivono gli immigrati: i nostri luoghi sono puliti naturalmente.
Nel nostro paese è vietato scrivere «forza Etna» o «forza Vesuvio»: è consentito scrivere «fate l’amore e non la guerra».
Nel nostro paese è vietato fare gli esami di dialetto per l’insegnamento nelle scuole: basta l’esame di abilitazione Nazionale.
Nel nostro paese non sono ammesse le ronde: è consentito il libero passeggio e lo «struscio».
Nel nostro paese – si legge ancora – sono abolite le magliette con scritte offensive verso l’Islam: meglio essere nudi che cretini.
Nel nostro paese non si possono cantare le canzoni che inneggiano alla «monezza» di Napoli: si può cantare «O' sole mio».
Nel nostro paese non occorre affermare di avercelo duro: tutti lo sanno già.
Nel nostro paese non si può gridare «Roma Ladrona «: si può cantare «Roma capoccia».
Nel nostro paese Alberto da Giussano è ritenuto un dilettante al cospetto del nostro Giorgio Castriota Skanderbergh»