Tratto da CalabriaOra del 16-09-07
A giudizio il sindaco di Torano
Indagato insieme con un funzionario comunale. Udienza il 12 novembre
Rifiuti, disagi e guai giudiziari. Per l’amministrazione comunale di Torano Castello la questione della gestione della raccolta dei rifiuti è diventata una vicenda giudiziaria. Nel mirino della procura della Repubblica sono finiti il primo cittadino, Antonio Iannace e Cinzia Carmela Garofalo, responsabile dell’Ufficio tecnico. I due, difesi dagli avvocati Nicola Carratelli e Ada Lisa Florio, sono stati rinviati a giudizio. L’udienza preliminare contro di loro è stata fissata per il 12 novembre prossimo davanti al Gup. La vicenda giudiziaria nella quale sono rimasti coinvolti il sindaco Iannace e la responsabile dell’ufficio tecnico, Garofalo, inizia nel 2006. Tutto nasce in seguito al mancato rinnovo del contratto di gestione per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani alla società “Servizi Ambiente srl”. Per il mancato rinnovo contrattuale la società decide di usare le maniere forti e passare al contrattacco. La prima mossa, messa in atto da Mario Orlando Perrotta, legale rappresentante della società, è quella di chiedere il pagamento delle somme vantate per l’espletamento del servizio svolto. A questa prima mossa tattica dei rappresentanti legali della Servizi Ambiente srl l’amministrazione comunale non batte ciglio. Lo stato di presunta indifferenza del primo cittadino è solo tattico. Il sindaco, infatti, con l’ausilio della responsabile dell’ufficio tecnico mettono in atto la loro contromossa. L’amministrazione comunale, infatti, stipula per l’espletamento della gestione e della raccolta dei rifiuti solidi urbani un contratto con la Vallecrati. Ascatenare il putiferio sono, però, i costi. Facendo un rapido calcolo qualcuno riesce a scoprire che il servizio costa 25mila euro in più rispetto alla gestione precedente. Spese aggiuntive che fanno traballare non solo le casse comunali ma rischiano di “alleggerire” anche quelle di tutta la cittadinanza. Impossibile accettare tutto questo. Le forze d’opposizione prendono la palla al balzo e chiedono risposte al sindaco, la cittadinanza vuole sapere la verità, i rappresentanti della società Servizi Ambiente srl bussano, con insistenza, a soldi. L’amministrazione comunale, però, sceglie la strada del silenzio e dell’indifferenza. La studiata strategia del duo Iannace-Garofalo si rivela più dannosa di un colpo di boomerang. Partono le denunce, scattano le querele e fioccano le richieste di risarcimento danni. A Torano regna il caos più totale. Le accuse al sindaco si moltiplicano. Il caso, inevitabilmente, finisce sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti. Come in ogni giallo che si rispetti non manca il colpo di scena. Oltre alla richiesta di risarcimento danni presentata dalla “Servizi Ambiente srl”, c’è anche la decisione del comune di Torano di costituirsi parte civile. Un colpo di scena che mette, ulteriormente, suspence sulla vicenda. Una dettagliata informativa su tutto il materiale raccolto e sulle denunce viene trasmessa al sostituto procuratore della Repubblica, Antonio Cestone, titolare dell’inchiesta. Il pm decide di indagare il sindaco e la responsabile dell’Ufficio Tecnico. Cosa succederà? Lo sapremo il 12 novembre. Gli avvocati promettono battaglia e affilano le armi per la prima udienza davanti al Gup..