venerdì 1 febbraio 2008

EraOra

L’Ordine:
«Percepisce una pensione mensile di 1.200 euro. Basta strumentalizzazioni» «Padre Fedele non è povero» La replica dei Cappuccini dopo la protesta dinanzi all’Oasi «PADRE FEDELE Bisceglia non è abbandonato e povero ». È quanto afferma, in una nota, la Curia generale dei Frati Cappuccini in relazione alla protesta attuata nei giorni scorsi dal sacerdote davanti all'Oasi francescani di Cosenza, alla quale aveva chiesto un pasto sostenendo di non avere il denaro per mangiare. Ai Cappuccini le ultime uscite di Padre Fedele, che, ricordiamo, è stato espulso dall'Ordine dei frati minori in seguito all'inchiesta giudiziaria in cui è accusato di violenza sessuale ai danni di una suora, evidentemente non sono piaciute. Per queste ragioni affidano ad una nota stampa una lunga serie di puntualizzazioni. La prima punta a smentire lo status di “povero” di Padre Fedele, che martedì scorso aveva invocato un pasto caldo alla mensa dell’Oasi. «In realtà - sostiene la Curia generale - padre Fedele dispone di una pensione mensile di 1.200 euro, con il relativo accumulo maturato dal 2006 ad oggi. Tutte le misure adottate nei suoi confronti sono “misure cautelari” assunte a sua tutela, compreso il divieto di avere contatti con l'Oasi Francescana». Alcune precisazioni l’Or - dine dei Cappuccini le fa anche rispetto alla stessa struttura. «Benché l'Oasi francescana sia stata fondata da padre Fedele scrivono la struttura è un'istituzione della Provincia dell'Ordine dei frati Minori Cappuccini di Cosenza e quindi un'istituzione dello stesso Ordine Cappuccino, che ne è il garante e il responsabile. L'Oasi Francescana, in ogni caso, non è di proprietà di padre Fedele». «L'insistenza su padre Fedele “esiliato” a suo tempo in Corsica - sostiene ancora la Curia generale dei frati cappuccini - è senza alcun fondamento. Padre Fedele era stato assegnato al convento di Cagliari dal Ministro Generale del tempo. Solo l'insistenza dello stesso padre Fedele di trovarsi in un convento “ancora più ritirato ed isolato” portò successivamente alla sua assegnazione al Convegno di Bastia in Corsica». «Anche la dimora di padre Fedele in un convento dell'Umbria - afferma ancora la Curia generale è stata scelta a seguito della sua richiesta di avere “un particolare sostegno psicologico e spirituale”. Per tale ragione si scelse una apposita Istituzione in Umbria». «Ritieniamo – conclude la nota - che sia proprio il caso di non insistere con insinuazioni prive di ogni fondamento e strumentali, le quali peraltro sono nocive, sotto tutti gli aspetti, allo stesso padre Fedele».
Articolo tratto da: "Il Quotidiano della Calabria" di venerdi 1 febbraio 2008
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Era ora che chi ha voce in capitolo per dire le cose come realmente stanno dicesse la sua. I Cappuccini non potevano rimanere in silenzio di fronte a questi gesti plateali di un ex "monachieddru" , e se posso sottolineare non le hanno mandate a dire a chi continuava a predicare l'esilio forzato del frate ad opera degli stessi Cappuccini.
Nell'ultimo post:
http://sartano.blogspot.com/2008/01/tirituppiti-e-lariul-clik.html#links suggerivo che qualche comunità si adoperasse per intervenire nei confronti del'ex frate, dopo questa presa di posizione ne sono ancora piu convinto, ci troviamo di fronte ad una persona con disturbi aiutatelo a ritrovare se stesso.