martedì 5 febbraio 2008

Che strano paese è il nostro.

Torano Castello Prosciolto perché il fatto non sussiste, Antonio Iannace, sindaco di Torano Castello, indagato per una questione legata al mancato rinnovo di un contratto per la gestione della raccolta dei rifiuti solidi urbani e a mancati pagamenti alla ditta che ha offerto il servizio, viene prosciolto, dal gup Livio Cristofano, dal capo di imputazione ascrittogli. E mentre il sindaco, difeso dall’avvocato Nicola Carratelli, viene prosciolto dall’accusa, la responsabile dell’ufficio tecnico, Cinzia Garofalo, coinvolta insieme al sindaco, formalmente viene rinviata a giudizio dal Gup, Livio Cristofano, per accertare eventuali responsabilità specifiche nella vicenda. La richiesta di rinvio a giudizio era stata formulata, nell’autunno scorso, dal pubblico ministero, Antonio Cestone, nei confronti del sindaco di Torano Castello, Antonio Iannace, e della responsabile dell’ufficio tecnico, Cinzia Garofalo, per i reati previsti dall’articolo 323 del codice penale, in riferimento al sindaco, e per i reati previsti dagli articoli 61, 81, 323 e 479 del codice penale per la responsabile dell’ufficio tecnico. Il motivo del contendere era sorto tra la “Servizi Ambiente srl” e l’amministrazione comunale, per il mancato rinnovo alla ditta, del contratto di appalto per la raccolta dei rifiuti solidi urbani. Mancato rinnovo che determinava la “Servizi Ambiente srl” a ricorrere alla carta bollata, dopo che l’ente comunale aveva stipulato un nuovo contratto con la Vallecrati Spa per l’espletamento del servizio, servizio che costerà 25 mila euro in più alle casse del comune. Scattano le denunce, fioccano le querele e le richieste di risarcimento danni presentate dalla Servizi Ambienti, mentre il comune di Torano Castello si costituisce parte civile. La storia finisce sotto la lente di ingrandimento dell’autorità giudiziaria. Una informativa dettagliata sul materiale raccolto finisce sul tavolo del sostituto procuratore della Repubblica Antonio Cestone titolare dell’inchiesta, che in base agli atti chiede il rinvio a giudizio del sindaco Iannace e della responsabile Garofalo. Ieri mattina l’udienza preliminare davanti al gup Livio Cristofano, che proscioglie il sindaco Iannace perché i fatti ascrittigli non sussistono, mentre formalmente rinvia a giudizio la responsabile dell’ufficio tecnico comunale Garofalo per accertare eventuali responsabilità specifiche in merito alla vicenda. Gildo Anthony Urlandini.
Articolo tratto da "CalabriaOra" 05-02-08
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Art. 323 - Abuso d'ufficio
Art. 479 - Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici
Art. 81 - Concorso formale. Reato continuato
Art. 61 - Circostanze aggravanti comuni
Alla luce dei fatti conosciuti a noi comuni cittadini, non in merito a questa vicenda, ma alla manfrina messa in atto per farsi aumentare lo stipendio, al concorso a partecipazione unica, ci aspetteremmo che il Sindaco faccesse a meno della responsabile dell'UTC, o che la stessa rassegnasse le dimissioni. Questo succederebbe in un paese normale, ma siccome un paese normale non lo siamo, succederà che non succederà assolutissimamente-niente, perchè questa è la (loro) normalità.
Così e stato e così sarà.
Buon Martedì grasso.