sabato 31 dicembre 2011

Auguri

Buona Pasqua
di 
Resurrezione


Ogni giorno nasce e muore qualcosa in ognuno di noi,
ogni giorno il sole nasce e tramonta,
ogni giorno nascono nuovi amori
ogni giorno qualcuno muore
ogni giorno  la vita
risorge dentro
di noi.



mercoledì 7 dicembre 2011

La festa di San Nicola a Sartano



Santu Nicola miu da Bari
prutitturi di questo regnu,
pruteggili li massari
e ri nostri nicissità.
Si povari anglioletti 
chi tien'a ttia davanti,
'su povari orfanelli
e faccela la carità.

Questo è il canto processionale che viene intonato dalle donne in onore di San Nicola.


martedì 22 novembre 2011

Villa Torano: NO COMMENT


Torano Castello
Carabinieri  a Villa Torano.
Nella struttura residenziale assistenziale arrivano i carabinieri chiamati dai dipendenti che sono sul piede di guerra con i vertici della struttura per i mancati pagamenti degli stipendi di settembre e ottobre.  La protesta sale ancora di più, perchè poco tempo fa, nonostante l’intervento del sindacato della CGIL e della COSNIL, i dipendenti vantano ancora e reclamati con decreto ingiuntivo il pagamento di altre mensilità che vanno da gennaio ad agosto del 2011.
Ieri davanti Villa Torano l’ennesima agitazione del personale dipendente della struttura che sperava di vedersi pagato quanto dovuto dalla direzione di Villa Torano, ma l’attesa è stata vana, in quanto dall’amministrazione, per come hanno riferito i dipendenti e le categorie sindacali CGIL e COSNIL attraverso i segretari provinciali Sciolino e De Luca, è arrivata la notizia che, ai dipendenti che avevano ingiunto il pagamento tramite decreto, non sarebbero stati pagati gli arretrati da gennaio ad agosto, ma non sarebbero stati pagati neanche gli stipendi di settembre e ottobre, perché l’amministrazione sta cercando una trattativa con i legali dei dipendenti reclamanti il dovuto. La CGIL  attraverso la segretaria provinciale , Franca Sciolino, precisano che:” non siamo stati invitati alla trattativa ne come categoria sindacale e ne gli avvocati del sindacato sono stati invitati, ci chiediamo con quali avvocati gli amministratori stanno trattando. Inoltre questa situazione va vanti da tempo, è non  è sostenibile che un datore di lavoro non paghi le mensilità di settembre e ottobre che non sono state chieste tramite decreto ingiuntivo. La cosa più grave è la disparità di trattamento tra i dipendenti, perché sono al di fuori dal decreto, in quanto nei decreti ingiuntivi non  vengono menzionati settembre e ottobre. Inoltre abbiamo già chiesto al Prefetto un incontro sul tema sanità, per trovare una soluzione per il pagamento, altrimenti se non arriva nessuna risposta organizzeremo scioperi ad oltranza”.
Pare che, nella concitazione, ai dipendenti sia stato detto da persona  estranea alla struttura che i loro stipendi non sarebbero stati pagati, non è la prima volta che questa persona riferisce ciò ai dipendenti, ma pare che sia successo altre volte, sempre in merito alla vicenda stipendi ed acconti infiniti. Alla manifestazione dei dipendenti sono arrivati anche i carabinieri e i media, giornali e televisioni. Come finirà la vicenda dei poveri ma dignitosi ed onesti  dipendenti di Villa Torano. Intanto la protesta continua, mentre ci sono famiglie in difficoltà.
Gildo Anthony Urlandini

sabato 15 ottobre 2011

Noi l'avevamo detto.


Il Palazzo Mayerà non è più in vendita. Il Comune lo esclude dal piano dei beni alienabili

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TORANO CASTELLO - L’antico Palazzo Mayerà che sorge in Piazza Duomo, a Sartano, non sarà più venduto. Il consiglio comunale, a maggioranza, nell’ultima riunione, ha approvato la modifica della deliberazione consiliare n. 15 del 30 giugno scorso
 inerente alla ricognizione degli immobili di proprietà dell’ente municipale suscettibili di alienazione e/o valorizzazione. Il fatiscente edificio, risalente secondo lo storico Ottavio Cavalcanti al Quattrocento e che nonostante numerosi e radicali interventi mantiene ancora “straordinari” ambienti addirittura di epoca precedente, era stato solo inserito, per la prima volta, nel piano di alienazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare allegato al Bilancio di Previsione 2011. Per il palazzo nobiliare tra i più antichi della storia del territorio, acquistato dal Comune nel 2004, infatti, non erano stati indetti bandi per la vendita. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Sabatino Cariati, “per sopraggiunte esigenze” ha così deciso di non dismettere più il vecchio palazzo che sorge nel cuore della popolosa frazione sartanese. Il Palazzo Mayerà, classificato come patrimonio disponibile ed il cui valore era stato stimato in 320 mila euro, sarà inserito come oggetto di finanziamento nei bandi della programmazione regionale e comunitaria. L’esecutivo del sindaco Cariati intende realizzare a Palazzo Mayerà un museo multietnico, partendo dai principi che hanno ispirato la vita di un ambasciatore, Franco Micieli De Biase (un uomo di immensa cultura che visse a Torano e che dopo la sua morte ha lasciato al Comune la sua casa e circa cinquemila libri) che aveva un rispetto profondo per le tradizioni dei poli che visitava, “dedicando ogni anno una manifestazione a una nazione diversa - ha spiegato qualche mese fa lo stesso primo cittadino - e attivando con essa scambi culturali e favorendo la valorizzazione dei prodotti tipici”.  Un intervento per la cui realizzazione servirebbe oltre un milione di euro da reperire, appunto, grazie a bandi regionali e comunitari. Nessuna alienazione o dismissione anche per i terreni di località “Li Destri”, ubicati nel Comune di Cerzeto, dal valore stimato di 280 mila euro poiché” saranno inseriti nella progettualità del nuovo sistema acquedottistico comunale - si legge nella delibera consiliare - da integrare con il nuovo progetto della Sorical di prossimo realizzo”.
Compiacimento per l’esclusione dall’elenco di beni suscettibili di alienazione e/o valorizzazione di Palazzo Mayerà (“l’unico bene culturale assieme alla chiesetta di S. Nicola rimasto a Sartano”) era stato espresso dai consiglieri di minoranza Lucio Franco Raimondo, Franco Cavalcante e Vincenzo Cori in un emendamento proposto al consiglio comunale e respinto a maggioranza inerente alla correzione in aumento dei valori stimati per Villa Torano, Villa Rosa e Cava Marruni-Salirizzo , riferiti a perizie estimative già presenti agli atti del Comune.  Riguardo all’esclusione dai beni in vendita dei terreni di località “Li Destri”, i tre consiglieri di opposizione hanno evidenziato che “la volontà della maggioranza di rendere fruttifero il bene poteva essere effettuata anche con la permanenza del terreno nell’elenco”.

martedì 4 ottobre 2011

Il maestro dell'anamorfismo tridimensionale


Il maestro dell'anamorfismo tridimensionale 
Gildo Anthony Urlandini
Il giovane maestro di pittura Maurizio Cariati, sartanese doc, tra gli artisti calabresi più apprezzati a Milano e in Italia.
Partire da un paesino della Calabria per diventare un artista di fama in quel di Milano, è la storia del ventottenne Maurizio Cariati eclettico rappresentante dell'anamorfismo tridimensionale.
Il suo estro e la sua fantasia pittorica, hanno richiamato nella sua casa milanese una delegazione di manager, accompagnati da Peppino De Rose, esperto di politiche e programmi dell'Unione Europea.
Il giovane artista ha mostrato e descritto le sue ultime opere tra cui gli inediti che presenterà nelle prossime mostre. Ed ecco i volti disegnati, gli sguardi, le "smorfie somatiche" in tutta la sua totalità e tridimensionalità. Sono figure, più precisamente presenze materiche, quelle che Maurizio Cariati ha immaginato, immortalato e poi creato. L'artista mette in atto una sorta di gioco tra spettatore e opera in cui, grazie all'anamorfismo, chi osserva la tela viene coinvolto non solo visivamente, ma invitato ad avvicinarsi al lavoro per constatarne la tridimensionalità. Una tecnica di deformazione e dilatazione della materia, che ha radici lontane e antecedenti illustri come il Parmigianino.
Opere apparentemente ironiche, ma che in realtà nascondono le follie e le tante piccole o grandi monomanie che condizionano l'esistenza umana. Dopo gli studi presso l'istituto d'arte di Castrovillari, e l'Accademia di Belle Arti di Catanzaro, Maurizio Cariati, all'età di 22 anni, ancora studente, allestisce una bi-personale con l'artista Mario Loprete a Catanzaro. Nello stesso anno vince il Premio Celeste nella categoria studenti. Nel 2008 è presente nel Chiostrino Sant'Eufemia di Como. Nello stesso anno, allestisce la sua prima personale a Milano dal titolo "Ma che faccia da.!" presso la Galleria Glauco Cavaciuti. Nel 2010 presenta un ciclo di nuove opere su juta nera presso la Galleria GiaMaArt Studio di Vitulano (BN), accompagnato da un pezzo critico di Lorenzo Canova. Nel 2011 una bi-personale con l'artista Marco Grassi alla Loft Gallery a Corigliano Calabro (CS). Tra le rassegne a cui ha partecipato in spazi pubblici e privati, citiamo: Mare Nero", Barriera Albertina, Novara."Biennale di Benevento" al Museo d'Arte Contemporanea del Sannio; e al Premio Internazionale "Limen Arte" al Palazzo Comunale E.Gagliardi di Vibo Valentia. "Le Meduse", Fabbrica del Vapore, Milano. "Finestra sulla Pittura Italiana", al consolato Italiano di Londra. Successivamente ha esposto, tra gli altri, nel Palazzo della Permanente e nel Palazzo Mezzanotte a Milano, Castello Estense a Ferrara, nella Villa Subaglio a Merate, al Palazzo San Bernardino di Rossano, al Palazzo dei Cartelloni e al Museo Marino Marini a Firenze.

lunedì 3 ottobre 2011

Tra veglia e sonno


                             



Questo brano è stato sicuramente, insieme al più famoso "Speranze perdute", uno dei più suonati nelle innumerevoli serenate a Sartano o durante le feste di matrimonio; il nome quasi sempre storpiato dall'Italiano al dialetto Sartanese diventava "travagli a sol", con questo titolo io l'ho sempre conosciuto e suonato.
Son passati tanti anni ma al di la del titolo il ricordo e la musica evocativa e struggente rimangono vivi nella mente.
Ma la domanda delle domande è:
attraverso chi e per quali vie questo brano è arrivato a Sartano?

martedì 27 settembre 2011

A cuccìa





Chi bella cosa, chi fantasia,
quannu a Pedace se facia la cuccìa!
Tutta a famiglia s'avia d'impegnare
perché la tradizione s'avìa de rispettare!
Se scartavano li cuocci de granu
cu santa pazienza, uno ppe d'unu;
prima all'ammùollo per qualche ora
e pue se vullìanu intra a quarara,
su lu treppiedi supra lu fuocu,
appicciatu cu ligna de fagu.
A sparte, la carne, de crapa
e de puorcu, ma soprattutto,
l'osso du presutto!
Quannu lu granu diventava fracoma
se mintia la carne già cotta e bona,
si ci facìa nà riminiata,
e dintra i tinielli venìa conzata:
venianu misi pue intra lu furnu
e c'avìanu e restare na notte e nu jurnu,
ma tutta la notte tu l'avìa di guardare
ca li giuvinotti si li potìanu fricari!
Si mangiava pue, pe' tradizione,
ara festa da Maronna, cu' devozione.
Mò la Gente, chilla di adesso,
ara cuccia nun và tantu d'appriesso,
nun c'è tiempu, nun si vonnu impegnari
e cose accattate se vonnu mangiari!
Alli guagliuni mò piaci "l'hot dog"
cu supra misu nu pocu e "kechup"!
Quantu su fissa, u rau capitu
ca chilla rroba è sulu chiurito!
La cuccìa  'mbece è na carizza
chi cu  lu vinu, ti da' cuntentizza.
Vuoi un "hot dog"?  Arrassusia,
u VO MINTE CU LA CUCCIA!!!! 



            da "Ricordi in versetti"  Ed. Memoria
Antonio Petrassi

lunedì 22 agosto 2011

Il sito archeologico di Cozzo La Torre necessita di salvaguardia


TORANO CASTELLO
Lunedì 22 Agosto 2011 12:05 - di Gildo Anthony Urlandini
Quale tutela per il sito archeologico di Cozzo La Torre di Torano Castello? La domanda se la pongono in tanti, cittadini ed associazioni mentre le istituzioni  invece rilasciano dichiarazioni  di interventi che tardano ad arrivare.  Dichiarazioni di interventi che non sembrano essere efficaci. Infatti non si tratta tanto di intervenire con progetti di saggi e scavi, in quanto “Cozzo la Torre” in tal senso ha già ben detto molto di quanto c’era da dire, bensì con interventi di salvaguardia del sito. Interventi che devono riguardare la messa in sicurezza dello stesso consistenti in quanto prescritto dalle stesse istituzioni. E cioè, in primis, la coltivazione delle cave di inerti esistenti sul colle. Cosa mai avvenuta nonostante il comune abbia rilasciato le concessioni con tali prescrizioni di legge e nonostante la Soprintendenza archeologica abbia espressamente indicato il tipo di piante inerenti appunto la piantumazione del sito.Intanto non c’è anno che “Cozzo la Torre” non frani e non si dilavi. Basti pensare che durante le piogge invernali spesso la strada comunale per la frazione Peritano è interrotta anche per mesi, e i reperti archeologici vengono trasportati dalla lava fin dentro l’abitato di Torano Scalo.Questi sono gli interventi che i cittadini, le associazioni e gli addetti ai lavori chiedono. Non altro. Almeno per il momento. E fintanto che questo non avverrà il fatto viene interpretato dai molti come un comportamento irresponsabile e omissivo da parte delle istituzioni preposte. Salvaguardia e non scavi e saggi dunque per “Cozzo la Torre”.  Altrimenti si pone il solito quesito: “a chi giova una politica diversa dalla salvaguardia”?  Si vuole salvaguardare “Cozzo la Torre” o si vuole fare passerella con interventi (che comunque  non potranno mai avvenire senza la sua messa in sicurezza) pseudo-culturali?Il sito viene inoltre visitato continuamente da tombaroli e, pare che anche qualche camion e ruspa  estraggono ancora inerti, nonostante che le cave siano state dismesse anni fa.Il vincolo posto su Cozzo La Torre, è stato posto con l’intento di salvaguardare una parte di patrimonio storico del comune di Torano Castello e di salvare le vestigia dell’antica Dampetia.  L’area archeologica, vastissima, oggi è praticamente abbandonata, tant’è che il luogo è meta di tombaroli e malintenzionati che portano via reperti preziosi per ricostruire la storia della Calabria e l’identità di un popolo. Alcuni tentativi di porre rimedio e di iniziare una campagna di scavi e dei monitoraggi sul sito è stata intrapresa con l’imposizione del vincolo archeologico voluto dall’amministrazione comunale di allora. Il problema principale di Cozzo la Torre, quindi non sono gli scavi o l’apertura di un museo che tra l’altro già c’è,  ma è la tutela e la messa in sicurezza del sito, Su questo l’amministrazione e gli altri enti preposti dovrebbero puntare, rispettando e facendo rispettare le prescrizioni del vincolo archeologico e le prescrizioni  delle concessioni edilizie inerenti l’apertura delle cavi di inerte. Dimenticanze? Se così fosse sarebbero pericolose perché “potrebbero configurare il reato di omessa tutela”.

http://www.dirittodicronaca.it/index.php?option=com_content&view=article&id
=8501%3Ail-sito-archeologico-di-cozzo-la-torre-necessita-disalvaguardia&catid=46%3Acronaca&Itemid=73

domenica 7 agosto 2011

martedì 21 giugno 2011

Una mano per AIL - Moderazione di Maurizio Cariati


martedì 21 giugno 2011 ore 19,30 
Fondazione Arnaldo Pomodoro via Solari 35, Milano Una Mano per AIL guarda avanti e sceglie un nuovo mezzo: la bicicletta. Anzi, 150. Decorate da 150 allievi dell’Accademia di Brera. Ognuna un pezzo unico. Creativa, ecologica e solidale. Ti aspettiamo all’Asta condotta da Christie’s. Scegli anche tu il ‘giusto mezzo’ per darci una mano. I fondi raccolti saranno destinati al progetto ‘AIL accoglie. Un sostegno economico ai pazienti e alle famiglie.’ Grazie al vostro contributo potremo continuare ad aiutare i pazienti in grave difficoltà economica e avere nuove risorse per accogliere nelle Case AIL i malati che vengono a curarsi in una città costosa come Milano. La totale gratuità dei servizi che mettiamo a disposizione dei pazienti è fondamentale, perché siamo convinti che il sollievo dalle preoccupazioni economiche sia indispensabile per affrontare la malattia con la necessaria serenità. Ogni bicicletta è realizzata con alluminio riciclato, come quello degli imballaggi (lattine per bevande, scatolette, vaschette e foglio sottile per alimenti, bombolette spray) provenienti dalla raccolta differenziata promossa da CiAl su tutto il territorio nazionale. 
http://www.ailmilano.it

mercoledì 15 giugno 2011

L'arte del sartanese Maurizio Cariati apprezzata a Milano


TORANO CASTELLO - Con le sue opere, “apparentemente ironiche ma che in realtà nascondono le follie e le tante piccole o grandi monomanie che condizionano l’esistenza umana”, continua ad avere consensi e successinon solo a Milano, dove oggi vive, ma anche in Italia, tanto da essere, ormai, tra gli artisti calabresi più apprezzati del capoluogo lombardo. E’ il giovane pittore toranese Maurizio Cariati che da giugno a novembre vedremo tra gli artisti invitati al “Padiglione Italia della 54^ Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia”. Cariati, infatti, esporrà per la Regione Calabria nella prestigiosa cornice di “Villa Genoese Zerbi” di Reggio Calabria. A Maurizio Cariati, 28 anni, di cui venti vissuti a Sartano, ha fatto visita nei giorni scorsi il suo compaesano Peppino De Rose, manager esperto in politiche e programmi dell’Unione Europea, assieme ad una delegazione di manager dove, nella sua abitazione milanese, ha mostrato i tanti capolavori e descritto le sue ultime opere tra cui gli inediti che presenterà nelle prossime mostre. 
Link per leggerecl'articolo:

giovedì 9 giugno 2011

2 buone notizie.

Oggi, 9 giugno apprendo da fonte certa ed ufficiale che: ".............. i nostri eroi sono riusciti a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa".
Per chi ha poca pratica di cinema, il titolo del post è ripreso da  un film commedia di Ettore Scola del 1968, avrei forse dovuto aggiungere in coda: Ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale. Comunque  per chi volesse saperne di più sul film vi rimando a Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Riusciranno_i_nostri_eroi_a_ritrovare_l'amico_misteriosamente_scomparso_in_Africa%3F

Premesso che ne il titolo e tanto meno la pubblicazione della notizia volevano in alcun modo mettere in dubbio le capacità e tanto meno la volontà di nessuno, che voleva essere soltanto l'auspicio o il desiderio di tutt'altro: non posso che  manifestare, scrivendone,  soddisfazione e compiacimento nell'apprendere che l'Amministrazione del nostro comune è tra quei 377 Comuni che beneficeranno dei contributi che la Regione Calabria ha messo a disposizione per la realizzazione di impianti di energia alternativa. 
Non tutte le ciambelle riescono col buco, ma questa invece si. Non vedremo sicuramente a breve o brevissimo tempo la realizzazione del progetto, i tempi della burocrazia sono quelli che tutti sappiamo, ma non disperiamo, vedremo anche noi brillare i pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici pubblici nel nostro Comune.
http://www.regione.calabria.it/sviluppo/allegati/bando_fotovoltaico_2010/grad_defin/fotovoltaico_graduatoria_definitiva_all._1.pdf

Ps.
Il Palazzo Mayerà non sarà venduto, in attesa di sviluppi, anche questa  non può che essere annoverata fra le buone notizie.