domenica 4 maggio 2008

Tu mi turbi......................

Era un inverno del millenovecentoe.................. Attorno al focolare sono raccolti in quattro, il padrone di casa con la moglie, una vicina, ed un amico del padrone di casa. Si parla del più e del meno, fatta l’ora, la padrona di casa si scusa e si congeda per andare a dormire. Rimangono in tre: l’amico il padrone di casa e la vicina. Fra i primi due intercorre un’amicizia di vecchia data, compagni di bisbocce, tant’è che usano chiamarsi “fra” (fratello). La vicina è donnina allegra; i primi due credo fossero oltre la settantina, lei più sgarzolina, verso i cinquanta. Il vino, il tepore del camino, la battutina fanno sì che lei avverta qualche vampata e intenzionalmente, o forse per caso, tira su le lunghe vesti poco sotto al ginocchio, divaricando le gambe lasciando intravedere forse l’elastico delle calze o chissà cosa d’altro. L’amico, avendola proprio di fronte, non può fare a meno di guardare; ad una certa età determinate sensazioni, anche se sopite, se provocate vengono a galla. Un bicchiere ancora, aumento della salivazione, sudorazione accentuata, battito cardiaco in accelerazione, ad un certo punto sbotta: -Ohj fràh? O na manni o mi nni vaju: ka stàju pirdiennu i lumi-.
Ps
Non so dirvi che disco suonava perchè, non c'era nessun disco e nemmeno il giradischi.