sabato 2 agosto 2008

La fiera di San Domenico

Memorie intorno alla “Fiera di S. Domenico”. La mattina del 4 agosto, all’alba arrivava “ ra musica i Sa ‘Marcu" (banda musicale diretta dal Maestro Tamburino di S. Marco Argentano). Appena si udivano i primi colpi di tamburo i bambini, in un attimo, si precipitavanoin piazza, per seguire la banda che, intonando festosi brani, girava il paese guidata dal procuratore (Micucceddhra) della festa. I primi venditori ambulanti ( feraiùoli ) ad arrivare, con tre giorni d’anticipo,erano i vasai (gummulari) di Bisignano. Per le vie, che dalle campagne conducono al paese, imperversavano per due giorni animali d’ogni genere (ovini, caprini, suini, bovini, equini, galline, tacchini ecc. ) per essere venduti o per portare a casa quelli acquistati o invenduti. Per l’occasione funzionava una specie di ristorante all’aperto (‘A quadareddhra) che dava la possibilità agli avventori di consumare l’unico piatto del giorno a base di spezzatino di carne. Nella calura tipica della giornata agostana, si trovava un po’ di refrigerio sorseggiando una dolce e fresca granita dai festosi colori dello sciroppo alla menta, all’arancia o al limone. Alla sera i bambini, appagati, tornavano a casa con un nuovo carusieddhru (salvadanaio di terra cotta) per romperlo a Natale, per chi poteva, o alla prossima fiera di S. Domenico. I giovani, per tradizione, usavano comprare insieme delle angurie, di oltre 20 kg. che consumavano negli orti circostanti al paese. Dopo gli anni ’50 la fiera di S. Domenico si trasformò inesorabilmente, man mano che passarono gli anni ’60 perse le sue specificità, nel senso che gli artigiani ed i loro prodotti vennero risucchiati dalla produzione di massa. La maggior parte delle cose che venivano acquistate nelle fiere furono disponibili tutto l’anno. Ai giorni nostri la fiera di S. Domenico ha soltanto un significato simbolico e non si distingue da un normale mercato che si svolge settimanalmente in ogni paese. Uniche novità sono il colore dei vestiti e dei visi dei commercianti che si muovono dietro le bancarelle. Angelo Aquino