La Villa dello sperpero
Torano Castello
Villa Rosa, la villa dei misteri, continua a divorare soldi, attraverso mutui accesi a gogò, senza essere mai ultimata e utilizzata. Nata come ospizio nei primi anni settanta, più volte modificata nel corso dell’ultimo quarto di secolo appena trascorso, la struttura ancora non è ultimata.
Intanto per tale cattedrale nel deserto, dal fatidico giorno in cui fu acquistato il terreno, da privati cittadini, ad oggi le casse comunali hanno sborsato la modica cifra di 1.600.000,00 euro circa, cifra ancora in crescita, di fondi senza rendersi conto che Villa Rosa è diventata un pozzo senza fondo. Ubicata su una collina, che domina la vallata sottostante, l’opera nasce come ospizio, negli anni settanta, dopo che l’amministrazione comunale di allora acquistò il terreno per 250 milioni di vecchie lire, cifra liquidata ai proprietari solo nel 1999. Partono i lavori è la struttura nel giro di alcuni anni viene completata. Costo complessivo tra terreno e materiali per mettere in piedi la fabbrica 750 milioni di vecchie lire.
La cittadina aspettava l’apertura dell’ospizio o casa di riposo che dir si voglia, ma non se ne fece nulla. Per anni la struttura rimase abbandonata a se stessa, con le immaginabili conseguenza per lo stabile. Diverse ipotesi di destinazione furono ipotizzate sul tipo di collocazione da dare al fabbricato, perché nel corso degli anni le normativa in merito a questo tipo di strutture cambiavano, vedi l’abbattimento delle barriere architettoniche, vedi le rampe di entrata e di uscita, vedi l’installazione di ascensori e via dicendo.
Cambiarono le compagini amministrative e per decenni la struttura fu dimenticata, quando nel 1998, l’amministrazione comunale in carica decise di ristrutturare il complesso per destinarlo a struttura socio-sanitaria, sull’esperienza di Villa Torano, che operava già da alcuni anni sul territorio comunale, in qualità di residenza sanitaria assistenziale. Dal 1998 ad oggi tra vari interventi di ristrutturazione, forniture, adeguamenti alle normative di legge, e ad altri lavori eseguiti, il comune di Torano Castello, ha sborsato la cifra di circa 1.220.000,00 euro per completare i lavori di ristrutturazione. Anche in questo caso quando tutto sembrava pronto per aprire i battenti della struttura socio-sanitaria, qualcosa non ha funzionato, perché nel frattempo di nuovo la normativa in merito alle strutture socio-sanitarie era di nuovo cambiata. Intanto, nel lasso di tempo intercorso tra i lavori finiti e l’entrata in vigore della nuova normativa, il comune aveva già preso un accordo di massima con una società privata per la gestione della struttura, firmando due contratti. Nella struttura furono portati gli arredamenti e quant’altro servisse a dare inizio alla fornitura dei servizi riabilitativi da parte della società, ma anche in questo caso qualcosa non andò per il verso giusto. La società dopo pochissimo tempo, visto che l’amministrazione non apportava le modifiche necessarie, per come prescritto dalla legge, lascia lo stabile riportandosi indietro tutto.
Passa il tempo, e arriviamo al 2003/04, la struttura dopo gli ennesimi lavori di ristrutturazione, vede crescere anche la spesa, vedi la messa in opera di una vasca terapeutica per una spesa di circa quarantamila euro, o la fornitura di profilati per un valore di 60 mila euro, e tutto il resto per arrivare a spendere su una struttura, ancora oggi, inutilizzata circa un milione e seicentomila euro, che stanno gravando sulle tasche dei cittadini toranesi.
L’ultimo mutuo in ordine cronologico e del 14 dicembre 2004 con l’attuale amministrazione per un importo 65 mila euro per, guarda caso, ristrutturazione del complesso socio-sanitario Villa Rosa. Per tutta questa vicenda consiglieri di maggioranza e parte della minoranza hanno inviato gli atti riguardanti Villa Rosa all’esame della Corte dei Conti.
La struttura oggi versa in pessime condizioni, abbandonata a se stessa, vedi i muri intrisi di acqua, le grondaie che scaricano sui muri, infissi mancanti, impianto elettrico rifatto più volte, vetri mai messi in posa, erbacce che hanno invaso il fabbricato, fatti avvalorati da una deliberazione consiliare, che all’interno recita il contenuto di un verbale del 2/2/2005 in che stato si trova la struttura :” danni alla struttura dovuti all’infiltrazione dell’acqua dalla copertura e dal alcuni infissi mancanti, e che a causa del maltempo tali danni si sono aggravati e che risulta necessario provvedere d’urgenza all’esecuzione dei lavori di rifacimento manto copertura ed infissi”. I guai sembrano non finire, sembra che, la società che doveva gestire la struttura sia ricorsa in giudizio reclamando il risarcimento dei danni al comune per la mancata consegna della struttura, per come si evince giusto contratto n. 22 del 21/06/1999, successivamente modificato con un altro contratto n.6 del 17/04/2002 firmati dalla precedente amministrazione comunale.
Villa Rosa, o villa dei misteri o pozzo senza fondo, aspetta che venga divorata dall’incuria e dall’abbandono e se non è sperpero di denaro pubblico questo, diteci voi cos’è.
Gildo Anthony Urlandini
Torano Castello
Villa Rosa, la villa dei misteri, continua a divorare soldi, attraverso mutui accesi a gogò, senza essere mai ultimata e utilizzata. Nata come ospizio nei primi anni settanta, più volte modificata nel corso dell’ultimo quarto di secolo appena trascorso, la struttura ancora non è ultimata.
Intanto per tale cattedrale nel deserto, dal fatidico giorno in cui fu acquistato il terreno, da privati cittadini, ad oggi le casse comunali hanno sborsato la modica cifra di 1.600.000,00 euro circa, cifra ancora in crescita, di fondi senza rendersi conto che Villa Rosa è diventata un pozzo senza fondo. Ubicata su una collina, che domina la vallata sottostante, l’opera nasce come ospizio, negli anni settanta, dopo che l’amministrazione comunale di allora acquistò il terreno per 250 milioni di vecchie lire, cifra liquidata ai proprietari solo nel 1999. Partono i lavori è la struttura nel giro di alcuni anni viene completata. Costo complessivo tra terreno e materiali per mettere in piedi la fabbrica 750 milioni di vecchie lire.
La cittadina aspettava l’apertura dell’ospizio o casa di riposo che dir si voglia, ma non se ne fece nulla. Per anni la struttura rimase abbandonata a se stessa, con le immaginabili conseguenza per lo stabile. Diverse ipotesi di destinazione furono ipotizzate sul tipo di collocazione da dare al fabbricato, perché nel corso degli anni le normativa in merito a questo tipo di strutture cambiavano, vedi l’abbattimento delle barriere architettoniche, vedi le rampe di entrata e di uscita, vedi l’installazione di ascensori e via dicendo.
Cambiarono le compagini amministrative e per decenni la struttura fu dimenticata, quando nel 1998, l’amministrazione comunale in carica decise di ristrutturare il complesso per destinarlo a struttura socio-sanitaria, sull’esperienza di Villa Torano, che operava già da alcuni anni sul territorio comunale, in qualità di residenza sanitaria assistenziale. Dal 1998 ad oggi tra vari interventi di ristrutturazione, forniture, adeguamenti alle normative di legge, e ad altri lavori eseguiti, il comune di Torano Castello, ha sborsato la cifra di circa 1.220.000,00 euro per completare i lavori di ristrutturazione. Anche in questo caso quando tutto sembrava pronto per aprire i battenti della struttura socio-sanitaria, qualcosa non ha funzionato, perché nel frattempo di nuovo la normativa in merito alle strutture socio-sanitarie era di nuovo cambiata. Intanto, nel lasso di tempo intercorso tra i lavori finiti e l’entrata in vigore della nuova normativa, il comune aveva già preso un accordo di massima con una società privata per la gestione della struttura, firmando due contratti. Nella struttura furono portati gli arredamenti e quant’altro servisse a dare inizio alla fornitura dei servizi riabilitativi da parte della società, ma anche in questo caso qualcosa non andò per il verso giusto. La società dopo pochissimo tempo, visto che l’amministrazione non apportava le modifiche necessarie, per come prescritto dalla legge, lascia lo stabile riportandosi indietro tutto.
Passa il tempo, e arriviamo al 2003/04, la struttura dopo gli ennesimi lavori di ristrutturazione, vede crescere anche la spesa, vedi la messa in opera di una vasca terapeutica per una spesa di circa quarantamila euro, o la fornitura di profilati per un valore di 60 mila euro, e tutto il resto per arrivare a spendere su una struttura, ancora oggi, inutilizzata circa un milione e seicentomila euro, che stanno gravando sulle tasche dei cittadini toranesi.
L’ultimo mutuo in ordine cronologico e del 14 dicembre 2004 con l’attuale amministrazione per un importo 65 mila euro per, guarda caso, ristrutturazione del complesso socio-sanitario Villa Rosa. Per tutta questa vicenda consiglieri di maggioranza e parte della minoranza hanno inviato gli atti riguardanti Villa Rosa all’esame della Corte dei Conti.
La struttura oggi versa in pessime condizioni, abbandonata a se stessa, vedi i muri intrisi di acqua, le grondaie che scaricano sui muri, infissi mancanti, impianto elettrico rifatto più volte, vetri mai messi in posa, erbacce che hanno invaso il fabbricato, fatti avvalorati da una deliberazione consiliare, che all’interno recita il contenuto di un verbale del 2/2/2005 in che stato si trova la struttura :” danni alla struttura dovuti all’infiltrazione dell’acqua dalla copertura e dal alcuni infissi mancanti, e che a causa del maltempo tali danni si sono aggravati e che risulta necessario provvedere d’urgenza all’esecuzione dei lavori di rifacimento manto copertura ed infissi”. I guai sembrano non finire, sembra che, la società che doveva gestire la struttura sia ricorsa in giudizio reclamando il risarcimento dei danni al comune per la mancata consegna della struttura, per come si evince giusto contratto n. 22 del 21/06/1999, successivamente modificato con un altro contratto n.6 del 17/04/2002 firmati dalla precedente amministrazione comunale.
Villa Rosa, o villa dei misteri o pozzo senza fondo, aspetta che venga divorata dall’incuria e dall’abbandono e se non è sperpero di denaro pubblico questo, diteci voi cos’è.
Gildo Anthony Urlandini
Articolo tratto da "CalabriaOra" del 08.02.08
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In ogni cosa è salutare, di tanto in tanto, mettere un punto interrogativo a ciò che a lungo si era dato per scontato.
(Bertrand Russell)
In ogni cosa è salutare, di tanto in tanto, mettere un punto interrogativo a ciò che a lungo si era dato per scontato.
(Bertrand Russell)
E chi l'avrebbe mai immaginato che uomini savi, amministratori accorti, politici lungimiranti avessero potuto concepire quanto si legge nell'articolo sopra riportato!!!!! Allora, ogni tanto mettiamo un punto di domanda, non fosse altro per il fatto che in vista di una possibile caduta dell'Amministrazione attuale (speriamo al più presto), o fra poco più di un anno gli stessi autori dello scempio VillaRosa si rimetteranno in corsa magari con la promessa di finire l'opera. B A S T A