sabato 22 dicembre 2007

I pittuli

Ci sono cose, fatti della vita di ognuno di noi che non si possono dimenticare, cancellare, in modo speciale quelle cose, quei fatti quel modo di sentire impressi nel nostro cervello, nella nostra coscienza, quelli legati all'infanzia rimangono e ci accompagnano per tutta la vita. Il 23 dicembre l'AntiVigilia per eccelenza, giorno dedicato dalle famiglie Sartanesi alla frittura di "pittuli e vussunieddri" e dei dolci "turdiddri, scaliddri e cassateddri". Ricordo l'odore dell'olio fritto, il volto arrossicato delle donne chine sulla grande padella di ferro sul fuoco del camino; erano in due la prima era addetta a "piglia" l'altra ad allargare e toglierli dall'olio appena dorati. Qualcosa si consumava la sera stessa, molto poco a dire il vero, con la scusa che caldi gonfiavano lo stomaco, freddi e riscaldati duravano fine alla befana, una ulteriore riserva di cibo, in quel mondo contadino dove di cibo non ce n'era mai abbastanza. Ma il ricordo di cui voglio parlare è un'altro, quello del dono che si faceva di queste fritture dolci e salate, a coloro che quel Natale non potevano friggere, ai parenti più stimati, a chi aveva più bisogno degli altri per vivere un Natale con e come gli altri. La mattina "da vijilia i Natali" l'occupazione principale per i ragazzi e adolescenti era quella di andare a donare "purtà i pittuli" a quella lista di persone che i nostri genitori sapientemente tenevano aggiornata. A me toccava, con piacere, andare a portare i pittuli alla zia paterna, in cambio ricevevo una liretta, quando c'era, dei frutti o altro, ma un dono c'era sempre. L'usanza di portare i pittuli alle persone vicine o parenti colpite da un lutto era una regola ben codificata. La socialità si esprimeva con piccoli gesti, ma erano evidenti e sentiti. In un certo qual modo anche oggi persistono gesti e atteggiamenti legati ad una socialità e di un modo di vivere che non esiste più, si scambiano doni elettronici o super tecnologici, fiumi di spumante e quintali di panettoni, la frittura dei dolci Natalizi rimane una usanza all'interno del gruppo familiare ristretto. Non so dirvi se sia meglio o peggio di ieri, certo che qualcosa abbiamo perso, che cosa ne abbiamo ottenuto in cambio l'abbiamo sotto gli occhi.
Buon Natale