TORANO CASTELLO
Lunedì 22 Agosto 2011 12:05 - di Gildo Anthony Urlandini
Quale tutela per il sito archeologico di Cozzo La Torre di Torano Castello? La domanda se la pongono in tanti, cittadini ed associazioni mentre le istituzioni invece rilasciano dichiarazioni di interventi che tardano ad arrivare. Dichiarazioni di interventi che non sembrano essere efficaci. Infatti non si tratta tanto di intervenire con progetti di saggi e scavi, in quanto “Cozzo la Torre” in tal senso ha già ben detto molto di quanto c’era da dire, bensì con interventi di salvaguardia del sito. Interventi che devono riguardare la messa in sicurezza dello stesso consistenti in quanto prescritto dalle stesse istituzioni. E cioè, in primis, la coltivazione delle cave di inerti esistenti sul colle. Cosa mai avvenuta nonostante il comune abbia rilasciato le concessioni con tali prescrizioni di legge e nonostante la Soprintendenza archeologica abbia espressamente indicato il tipo di piante inerenti appunto la piantumazione del sito.Intanto non c’è anno che “Cozzo la Torre” non frani e non si dilavi. Basti pensare che durante le piogge invernali spesso la strada comunale per la frazione Peritano è interrotta anche per mesi, e i reperti archeologici vengono trasportati dalla lava fin dentro l’abitato di Torano Scalo.Questi sono gli interventi che i cittadini, le associazioni e gli addetti ai lavori chiedono. Non altro. Almeno per il momento. E fintanto che questo non avverrà il fatto viene interpretato dai molti come un comportamento irresponsabile e omissivo da parte delle istituzioni preposte. Salvaguardia e non scavi e saggi dunque per “Cozzo la Torre”. Altrimenti si pone il solito quesito: “a chi giova una politica diversa dalla salvaguardia”? Si vuole salvaguardare “Cozzo la Torre” o si vuole fare passerella con interventi (che comunque non potranno mai avvenire senza la sua messa in sicurezza) pseudo-culturali?Il sito viene inoltre visitato continuamente da tombaroli e, pare che anche qualche camion e ruspa estraggono ancora inerti, nonostante che le cave siano state dismesse anni fa.Il vincolo posto su Cozzo La Torre, è stato posto con l’intento di salvaguardare una parte di patrimonio storico del comune di Torano Castello e di salvare le vestigia dell’antica Dampetia. L’area archeologica, vastissima, oggi è praticamente abbandonata, tant’è che il luogo è meta di tombaroli e malintenzionati che portano via reperti preziosi per ricostruire la storia della Calabria e l’identità di un popolo. Alcuni tentativi di porre rimedio e di iniziare una campagna di scavi e dei monitoraggi sul sito è stata intrapresa con l’imposizione del vincolo archeologico voluto dall’amministrazione comunale di allora. Il problema principale di Cozzo la Torre, quindi non sono gli scavi o l’apertura di un museo che tra l’altro già c’è, ma è la tutela e la messa in sicurezza del sito, Su questo l’amministrazione e gli altri enti preposti dovrebbero puntare, rispettando e facendo rispettare le prescrizioni del vincolo archeologico e le prescrizioni delle concessioni edilizie inerenti l’apertura delle cavi di inerte. Dimenticanze? Se così fosse sarebbero pericolose perché “potrebbero configurare il reato di omessa tutela”.
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