lunedì 27 agosto 2007

Ultimi avvenimenti - Ricevo e pubblico



Sono le ore 17.30 del 25 agosto 2007 e tutto va bene.
Sembrano parole di una storia di un tempo che fu, ma possono essere anche riferite ad una brutta storia che poteva finire male, che poteva fare veramente male. Nello spazio delimitante l’area assegnata agli organizzatori del 1° raduno dei figli di Roma (????), alternativa sociale, c’è la presenza di soli pochi uomini della Polizia di Stato. Pare abbia prevalso il buon senso (forse anche pratico ed economico) e gli organizzatori sono riusciti a bloccare l’arrivo del popolo della destra sociale e, di riflesso, quello dei no-global di Francesco Caruso.
Ritengo che l’episodio abbia dato ad ognuno di noi la possibilità di una riflessione che non avremmo forse mai fatto : non si può lasciare al caso un evento che può compromettere la sicurezza e l’incolumità delle persone.
Quello su cui voglio far riflettere è la leggerezza con cui viene ad essere perfezionata l’azione amministrativa, laddove è invece richiesta una analisi attenta degli eventi che la medesima azione può far scaturire. Nella fattispecie, fermo restando la possibilità di concedere spazi pubblici a quanti ne facciano richiesta nel rispetto di attività regolamentate, doveva prevalere il buon senso politico/amministrativo sulla scelta del sito sul quale tali attività potevano essere condotte.
Ciò che si è visto ieri e stamani non doveva sorprendere a cose già fatte, doveva viceversa attivare motivazioni serene sulla scelta di un sito che non comprendesse un’area urbana ad alta densità abitativa, con discreta presenza anche di interi nuclei di nostri compaesani emigrati. Credo che non poche sarebbero state le alternative alla piazza utilizzata per tale raduno, il quale forse, in ambiti più tranquilli, avrebbe meglio interpretato gli scopi per i quali lo stesso è stato concepito.
Altra amara considerazione è rivolta ai politici che hanno di recente calcato la scena, i quali non mi pare abbiano preso posizione in ordine a quanto si stava delineando.
Il giudizio espresso è, per fortuna solo personale e non ha la pretesa di supporre un coinvolgimento importante (in termini numerici) dei cittadini di Sartano, i quali comunque non pare abbiano gradito l’evento che l’intelligenza amministrativa aveva riservato loro e per il quale immagino un periodo di rancori personali per i risultati attesi, sicuramente non raggiunti.
Lettera firmata

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