giovedì 26 giugno 2008

'U Privissuru è sempre 'u Privissuru

Bisignano

Al Palio non solo sfide tra rioni e cortei in costume.

Musica nel chiostro.

Si sono esibiti i maestri Guglielmo Micieli e Bruno Aloise.

di ERMANNO ARCURI

BISIGNANO - Nel programma di quest'anno del Palio del Principe di Bisignano, il concerto al chiostro per chitarra e mandola dei maestri Guglielmo Micieli e Bruno Aloise. In una magica serata, in un chiostro dalle mille bellezze, il suono sottile ha penetrato i cuori degli spettatori, che hanno chiesto più volte il bis ai maestri.Ognuno si è lasciato trasportare dalle emozioni così intense, che il suono della chitarra De Bonis, ha già nella sua struttura, associata alle grandi doti professionali dei maestri, che hanno regalato un raro esempio di vera musica. Bruno Aloise ha interpretato H. Villa-Lobos e F. Tarrega; Guglielmo Micieli, invece: J. Williams, Anonimo e poi assieme composizioni dello stesso Miceli, di A. Piazzola. A queste melodie si sono aggiunte il preludio n°1 recuerdos de la alhambra, Schindler List romanza, terra da amare, a Piazzola, libertango, oblivion, brani classici napoletani. Guglielmo Micieli e Bruno Aloise, hanno studiato presso il Conservatorio S. Giacomantonio di Cosenza. Il primo con maestri internazionali conseguendo meriti e riconoscimenti per le naturali capacità sulla creatività della composizione di vari generi musicali; il secondo, dopo il diploma con il massimo dei voti, ha continuato gli studi, in qualità di tirocinante nella classe del maestro Ugo Di Giovanni. Si è laureato in Dams all'Università degli Studi della Calabria con il massimo dei voti. Ha collaborato alla registrazione di musiche presso vari studi di registrazione ed è stato ospite in diverse trasmissioni televisive. E' docente di chitarra nelle scuole ad indirizzo musicale. Micieli, ha migliorato le sue capacità compositive di musica da film con personaggi noti del calibro del maestro Ennio Morricone, questo il biglietto da visita dei maestri che hanno letteralmente entusiasmato riuscendo a creare un clima sensibile alla musica, anche di chi apparentemente era più distante da certe interpretazioni. L'ottima acustica del chiostro del convento di sant'Umile ha fatto il resto, unificando il suono vera arte allo spirito elevando l'anima di ognuno di noi che ha avuto il piacere di ascoltare un concerto eccezionalmente capace di sviluppare tenerezza e tanta suggestione.


Articolo tratto da "Il QuotidianodellaCalabria"

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