A giorni alterni, cerco di tenermi informato sulle evoluzioni/involuzioni circa le possibili formazioni delle liste elettorali in vista delle prossime elezioni nel nostro benamato comune. Giuro che con tutta la buona volontà profusa non riesco a vedere sbocchi, è una babele, un marasma, il caos. Mi sono chiesto se esiste la possibilità di trovare un minimo comune denominatore da cui ripartire, quale possa essere la vera ragione di tutto questo. Elenco una serie di cause possibili: I partiti politici assenti, distrutti da una classe dirigente dedita ad altri interessi; l'incapacità di aver contribuito alla formazione e al ricambio delle nuove generazioni; le pseudo Associazioni usate a tutt'altro tranne che per lo scopo per cui sono nate; i giovani assenti, per scelta o per disinteresse, da qualsivoglia momento decisionale; le diatribe personali ed i personalismi. Queste, e non solo queste, le cause che hanno determinato la situazione magmatica che abbiamo davanti. Che fare? Come uscirne?
Per prima cosa bisogna ristabilire gli strumenti della democrazia e della legittimazione fra le persone, strumenti primari ed essenziali per sedersi intorno ad una tavolo e confrontarsi. Senza questo non si va da nessuna parte, si può solo volare basso molto basso, in questi tempi non si può e non si deve permettere a nessuno di farlo, pena l'imbarbarimento del vivere civile.
Vengo al dunque e alla proposta.
Mancano ancora due mesi abbondanti per le elezioni, le fazioni in corsa di tempo ne hanno perso già troppo, nel tempo che rimane c'è spazio, per chi ci crede e ne ha voglia, di mettersi in gioco, ma bisogna fare fretta, azzerare il contatore e mettere in piedi in un mese "Elezioni primarie Aperte". Solo cosi si potrà ridare dignità alla Politica, quella con la maiuscola. Ai giovani che in questi giorni si stanno animando(potevate pure muovervi un po prima) chiedo di non scendere compromessi, con nessuno, chiedete e fatevi portatori di "Elezioni Primarie Aperte", dove chi vuol partecipare, sarà obbligato a confrontarsi alla luce del sole con gli altri candidati, esporre le proprie idee. e cosa non da poco, il programma che ha elaborato, le alleanze per realizzarlo.
E allora come si suol dire si vedrà chi ha più filo da tessere.
Questa è la mia personale idea, so che qualcuno la condivide altri no. Spero che i giovani possano farla propria, per dare un segnale di vero cambiamento e di democrazia partecipata.
Auguri
I giovani che non cedono ai compromessi sono quelli che prendono la valigia e partono. Quelli che restano sono quelli che chiedono il posto senza fare sacrifici esempio i LSU. L'unica parole che è conosciuta è: assistenzialismo. Chie vergogna!
RispondiEliminaPurtroppo quelli che se ne vanno hanno pochissime possibilità di incidere materialmente sulla realtà, proprio perchè assenti fisicamente, ma possono comunque rendersi utili semplicemente parlandone cosi come avviene su questo blog. di rado a dire il vero
RispondiElimina.La speranza deve essere riposta in quei giovani che hanno voglia di cambiamento, vanno incoraggiati, bisogna lasciarli agire senza se e senza ma, senza cercare di creargli argini di sbarramento, o preparargli salvagenti. Bisogna lasciarli anche sbagliare. La occcasione di queste elezioni amministrative potrebbe essere una possibilità per mettersi in gioco, se la vorranno o sapranno cogliere non lo so: stiamo a vedere che succede.
Siamo fisicamente assenti, ma presente ogni mese, nel senso che le tasse le paghiamo sia alla regione e sia al comune (questo mese ho versato quasi 50,00 Euro), se questo non nè incidere materialmente, non saprei come chiamarlo. Il cambiamento ci sarà solo quando ci sarà un vero federalismo fiscale. Quando tutti lavoreranno seriamente e si smetterà di aspettare il "posto" senza averne le capacità e i requisiti. Le cose si devono sudare, come tutti.
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