Mercoledì 13 Ottobre 2010 19:46 - di Giuseppe Montone Letture: 114 - .La frana del 2005
CAVALLERIZZO - Alla sua casa, frutto dei sacrifici di una vita intera, non è assolutamente disposta a rinunciare. Per lei la terribile frana del 7 marzo 2005 è solo un triste, ma lontano, ricordo e la delocalizzazione “una inutile perdita di tempo condita da un incredibile spreco di soldi”.
CAVALLERIZZO - Alla sua casa, frutto dei sacrifici di una vita intera, non è assolutamente disposta a rinunciare. Per lei la terribile frana del 7 marzo 2005 è solo un triste, ma lontano, ricordo e la delocalizzazione “una inutile perdita di tempo condita da un incredibile spreco di soldi”.
Del resto Liliana Bianco a Cavallerizzo è tornata da tempo (circa 1 anno e mezzo), incurante dell’ordinanza con la quale il paese è stato letteralmente chiuso dietro il lucchetto di un cancello. Con il marito e i due figli vive già da qualche anno nella propria casa in pieno centro storico, convinta com’è che solo una minima parte della frazione sia stata interessata dall’evento franoso. “A distanza di 5 anni e mezzo – evidenzia – l’85% delle case è integro: da allora non si è più registrato alcun danno”. E se in occasione della recente visita del capo del dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso era riuscita ad incontrarlo e a parlare con lui, adesso la signora Bianco, delusa dal mancato rispetto delle promesse, ha deciso di inviargli una lettera via fax per ricordargli gli impegni assunti. “Aveva garantito, senza però mantenere la parola data – commenta – che avrebbe provveduto, insieme al sindaco, a revocare la precedente ordinanza di divieto d’accesso al paese e che avrebbe dato disposizioni di ripristinare l’allaccio della corrente elettrica presso la mia abitazione: ho dovuto acquistare un generatore e consumo oltre 700 euro di gasolio all’anno”. Oltre ad un po’ di luce, la signora Bianco ha rinnovato a Bertolaso la propria richiesta di rivedere i contenuti dell’ordinanza di chiusura di Cavallerizzo. “Nei giorni dispari – dice – il cancello viene aperto e si può entrare in paese: in questi giorni il rischio quindi non c’è? E’ semplicemente assurdo. Ecco perché vogliamo la riapertura definitiva e la possibilità anche per le altre 24 famiglie interessate di rientrare nelle proprie abitazioni, integre ed agibili”. Infine, la stessa annuncia l’intenzione di trasmettere un analogo fax anche al Prefetto di Cosenza. “Cavallerizzo non può morire”, conclude.
http://www.dirittodicronaca.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4708%3Ala-signora-bianco-scrive-a-bertolaso-qaccendete-la-luce-e-via-quel-lucchettoq&catid=49%3Acronaca&Itemid=77
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