mercoledì 27 agosto 2008

Un giorno o l'altro denuncerò il PadreEterno.............

.............per incauto acquisto.
Torano C. Non si sono raggiunte le 18 iscrizioni.
Corbelli insorge Classico a rischio soppressione. TORANO CASTELLO - Il Liceo Classico di Torano non si tocca. Parola di Franco Corbelli. Il leader di Diritti Civili nonché consigliere provinciale si dice "profondamente indignato" e preannuncia denunce, se necessario anche penali, ed iniziative ufficiali di protesta nella sede dell'ex Provveditorato agli Studi di Cosenza. Corbelli, infatti, definisce assurda la cancellazione della quarta classe del Liceo Classico, che porterebbe alla soppressione dell'importante istituto, l'unica scuola del genere in tutta la Media Valle del Crati, e quindi alla perdita del finanziamento (ottenuto grazie ad una lunga battaglia dello stesso Corbelli) di un milione di euro (due miliardi di vecchie lire), già stanziato dalla Provincia di Cosenza, per la costruzione del nuovo edificio, che dovrà ospitare lo stesso Liceo toranese e altre scuole. "E' uno scandalo inaccettabile, che denuncio con rabbia. Ho appreso, infatti, che sarebbe stata soppressa la quarta classe perché non si sarebbe raggiunto il numero minimo di alunni iscritti. E' una notizia gravissima - grida Corbelli – costruita su un dato completamente falso: gli alunni ci sono e superano anche il numero minimo richiesto. Ci sono infatti sedici iscrizioni per la suddetta classe”. Corbelli dice no alla decisione adottata poiché in tal modo si condanna alla chiusura definitiva l'intero istituto, con la conseguente perdita del finanziamento stanziato per il nuovo plesso scolastico, per ospitare lo stesso istituto. Corbelli ha incontrato ieri Nicola Penta del Csa che pare abbia spiegato che la soppressione è avvenuta sia per il mancato raggiungimento delle 18 iscrizioni necessarie (non 16), sia per una scelta discrezionale dell'ufficio scolastico per un tetto massimo di istituti superiori sul territorio.
Articolo tratto dal QuotidianodellaCalabria del 27-08-08
Sul problema in questione mi sono già espresso, per chi vuole leggere cliccare qui:
Voglio raccontarvi invece un fatterello avvenuto qualche anno fa. Era stata appena ultimata la piazza antistante Il Palazzaccio e la vecchia chiesa, chiesi all'allora Assessore preposto: Ma da dove è saltato fuori questo progetto, con questi materiali, cosi fredda, etc, etc,.............insomma quella chiavica di opera pubblica.
Risposta: C'erano 6/7/8 cento milioni da spendere(non ricordo esattamente la cifra) o li spendevamo a Sartano o sarebbero stati spesi a Torano.
Cosi il mondo.

martedì 26 agosto 2008

Ennesima puntata

Torano Castello, 35 precari in attesa di un posto al sole TORANO C.llo Un futuro lontano da venire per i trentacinque lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità in forze al comune di Torano Castello. Speranze perdute o c’è da aspettarsi un colpo di coda nell’intricata vicenda della stabilizzazione che riguarda i trentacinque, lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità del comune di Torano Castello. Gente che sta prestando, per pochi spiccioli e con l’incognita del sogno del posto di lavoro fisso, da oltre dieci anni la propria opera lavorativa al servizio dell’amministrazione comunale, che per tutta risposta tace sulla problematica della stabilizzazione. Il lavoro stabile, si sa, in Calabria ad avercelo sarebbe un miracolo, al quale neanche i Santi ormai possono farci nulla, ma se oltre a ciò ci si mette anche un’amministrazione comunale che non ha saputo cogliere l’attimo buono per trovare una sistemazione, allora diventa veramente difficile digerire le promesse di una stabilizzazione più volte respinta da chi doveva e non ha fatto il possibile. Trentacinque i lavoratori che aspettano di sapere che fine faranno, dopo i tanti tentativi andati a vuoto di trovare un accordo tra le rappresentanze sindacali maggiormente rappresentative e l’ente comune, come vane sono state le promesse di una stabilizzazione degli Lsu-Lpu, ai quali peraltro, vengono fatte svolgere mansioni non rientranti nella qualifica di assunzione. Non sono bastati nemmeno gli scioperi attuati dai lavoratori, e gli incatenamenti davanti le porte del municipio ad intenerire quantomeno il primo strato di scorza dell’amministrazione comunale, che a volte ha anche rifiutato il dialogo. Chi poteva non ha saputo neanche cogliere il contenuto delle leggi statali e regionali, per programmare un piano di stabilizzazione, per dare sicurezza ai lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità. A dire il vero un approccio di stabilizzazione c’è stato con la presentazione di un progetto per sole tre unità, progetto anche approvato, è per il resto? Per il resto chi amministra la cosa pubblica ha pensato non di tutelare gli Lsu-Lpu, ma di indire concorsi a tempo determinato, che probabilmente non potranno essere attuati, alla luce dell’ultimo collegato alla legge finanziaria, che blocca ogni tipo di assunzione. Situazione paradossale, questa di Torano Castello, che pur avendo già a disposizione trenta cinque lavoratori Lsu-Lpu, dai quali si potrebbe attingere per nuove figure da potere inserire nel personale, si pensa invece ad indire concorsi per nuove assunzioni a tempo, senza approfondire le leggi che permettono o vietano, l’assunzione di nuovo personale. In paese c’è chi mormora che dietro c’è tutta una manovra politica per le prossime elezioni amministrative. Vedere per credere, mentre i 35 Lsu-Lpu sperano di uscire dal precariato e dall’anonimato attraverso una chimerica stabilizzazione che gli dia sicurezza e dignità. GILDO A.URLANDINI
Articolo tratto da CalabriaOra del 26-08-08
L'ho già scritto in questo blog, a più riprese; il problema è prettamente, esclusivamente, preminentemente: ELETTORALISTICO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sappiamo tutti in che condizioni sono le varie fazioni, parlo di fazioni perchè i partiti nel nostro territorio non hanno mai contato, oggi ancora meno. E allora? Allora, come credo, al Sig. Sindaco " 'un tiegnu 'na lira" tutto gli si può attribuire tranne la stupidità, ha capito quanto basta, 30/35 possibili posti di lavoro, fate voi i conti a quanti voti possano corrispondere, se li tiene stretti, se li gioca fino alla vigilia delle elezioni, cosi han fatto i suoi predecessori cosi farà anche lui. E' giusto che sia così? NO! NON E' GIUSTO. Ma allora dovremmo vedere i consiglieri di opposizione fare fuoco e fiamme un giorno si e un'atro pure, i cittadini incazzati più che mai, i giovani internauti lanciare appelli e reclami, la chiesa, il prete, il sacrista, e chi più ne ha più ne metta dare un segnale di insofferenza, di disagio: un conato di vomito, invece? Il Nulla sottovuotospinto.
Cosi sarà fino alla primavera del 2009, e poi?
Gireremo un'altra puntata di "Un posto al sole"
Teniamoci in vista

sabato 23 agosto 2008

Un anno dopo Duisburg

Mafia, lo scandalo delle finte confische Enrico Fierro In Calabria scoppia lo scandalo dei beni confiscati alla ’ndrangheta. Palazzi, case, fabbriche, terreni, strappati alla mafia più ricca e potente e da riconvertire in attività sociali, come vuole la legge Rognoni-La Torre. Ma così non è perché quelle ricchezze spesso restano nelle mani degli stessi mafiosi, oppure, ed è l’ipotesi migliore, vengono consegnati in ritardo alle associazioni cui sono destinate. Spesso beni sottratti dopo anni di indagini risultano abbandonati e lasciati in uno stato di assoluto degrado. Incompetenze degli amministratori comunali, complicità, rapporti di parentela di tecnici e assessori con le famiglie mafiose, c’è tutto questo nell’inchiesta del Ros dei Carabinieri di Reggio Calabria.Trecento pagine, più una vasta documentazione fotografica, firmate dal colonnello Valerio Giardina e da tempo sui tavoli della procura antimafia. Un’inchiesta durata due anni e che ha passato al setaccio 803 beni immobili confiscati alle cosche. Di questi, fino al 16 maggio 2006, 307 sono stati consegnati dall’Agenzia del Demanio ai Comuni. «Dai primi accertamenti - si legge nell’informativa dei Carabinieri - è emerso che parte degli immobili sono stati assegnati ad enti o associazioni di impegno sociale con notevole ritardo, cioè solo alcuni anni dopo la loro presa in consegna. Alcuni non sono stati mai assegnati ad alcun ente, con iter procedurali avviati e mai conclusi, pertanto inutilizzati. Altri ancora sono risultati in uso o nella disponibilità dei soggetti nei cui confronti si è proceduto alla confisca, o dei loro familiari». Una lunga premessa che spiega più di mille convegni con dotti «mafiologi» le ragioni di un fallimento annunciato. Dall’individuazione al sequestro, fino alla confisca e alla successiva assegnazione di un bene mafioso, passano in media quindici anni. Almeno in Calabria ora si sa per colpa di chi. I carabinieri hanno stilato un elenco di 371 persone, tecnici, sindaci, assessori, un numero altissimo di amministratori pubblici della provincia di Reggio. L’ipotesi di reato è quella di omissione d’atti d’ufficio aggravata dall’articolo 7 della legge antimafia (si commette un reato per favorire una associazione mafiosa). A Reggio Calabria i beni confiscati alla potente cosca Libri «sono stati assegnati con notevole ritardo, alcuni anni dopo la loro presa in consegna da parte dell’amministrazione comunale». E non basta, perché, dopo aver spulciato mappe catastali, documenti del Demanio e atti giudiziari, il Ros ha scoperto che altri beni non sono stati mai assegnati ad alcun ente grazie a «iter procedurali avviati e mai conclusi». Si tratta di case e terreni «inutilizzati e, nel caso dei beni ubicati in contrada Lagani e San Cristoforo, addirittura in godimento rispettivamente ad una ditta dolciaria e a un privato». I carabinieri hanno anche scoperto che due appartamenti confiscati alla cosca Lo Giudice e da assegnare a famiglie indigenti non erano stati ancora utilizzati dal Comune. In uno dei due viveva tranquillamente la vedova del boss Peppe Lo Giudice. Quelle case erano state assegnate al Comune di Reggio nel 2001, «solo nel luglio 2006 - si legge nell’informativa del Ros - il Comune provvedeva ad emettere i provvedimenti di sfratto», in concomitanza con l’avio dell’inchiesta. Morale della favola: finiscono sotto inchiesta l’attuale sindaco Giuseppe Scopelliti, l’ex vicesindaco della città, Demetrio Naccari Carlizzi (oggi consigliere regionale del Pd e assessore al Bilancio), un magistrato ex assessore della giunta di centrodestra, Giuseppe Adornato, l’ex colonnello della Gdf, Graziano Melandri, ex assessore pure lui. Dal capoluogo alla provincia. La situazione non cambia. A Palmi «nessuno dei beni confiscasti e consegnati al Comune» è stato mai utilizzato per i fini sociali previsti. Alcuni esempi: al camping «Due Pini», sequestrato alla cosca Mammoliti, doveva sorgere un «centro per anziani e ospitalità profughi ed altre categorie disagiate». C’era tutto, la spiaggia e 49 miniappartamenti che però «non sono stati identificati, né risultano in catasto», né risultavano sulle mappe altri 26 case. Finale della storia: «Il comune di Palmi, ritenendo di non vantare alcun diritto né sui miniappartamenti, né sugli immobili con i servizi, ma solo sul terreno libero, ha così inteso di non utilizzare il camping per le finalità stabilite». Burocrazia, direte voi. Non proprio. Perché per ogni comune inadempiente, i carabinieri hanno stilato una scheda che comprende rapporti di parentele e amicizie mafiose di sindaci, tecnici e assessori. Un assessore della giunta comunale di Reggio retta dal sindaco di An Scopelliti, «si accompagna spesso allo zio paterno». Non propriamente uno stinco di santo, notano i carabinieri, che snocciolano un lungo rosario di reati: fabbricazione e porto abusivo di esplosivi, porto abusivo di armi per un «soggetto dalla spiccata tendenza a delinquere». Un altro suo collega di giunta nel 2005 veniva fermato dai Carabinieri in compagnia di due noti mafiosi. Cose che capitano in Calabria. A San Luca, paese della lunga guerra di mafia culminata con la strage di Duisburg, su un terreno confiscato al boss Antonio Pelle, superlatitante detto «Gambazza», dovrebbe sorgere un centro di aggregazione sociale. I carabinieri hanno scoperto che sulle case presenti nel fondo «erano stati eseguiti alcuni lavori di manutenzione, non portati a termine. Se ne desume che tali immobili non sono stati ancora utilizzati per le finalità cui erano destinati». Nella passata amministrazione comunale c’era un assessore donna, si legge nell’inchiesta, sposata con un «pregiudicato per traffico di sostanze stupefacenti e armi», fratello di uno dei più pericolosi latitanti della zona.Ma è la storia di un palazzo di cinque piani nel comune di Benestare, confiscato al solito Pelle-Gambazza, a raccontarci come a creare difficoltà all’uso sociale dei beni mafiosi ci si metta anche la Giustizia. Nel 2003 il palazzone viene destinato al Comune per costruire un centro di recupero per persone handicappate. Ma il bene non viene materialmente consegnato «in quanto era pendente ricorso contro lo sfratto dei suoi occupanti, per il quale il giudice del Tribunale di Reggio Calabria aveva sospeso le operazioni di sgombero». Bisognerà aspettare quattro anni perché un’altra sezione del Tribunale dichiarasse inammissibile il ricorso degli eredi del boss Pelle.

mercoledì 20 agosto 2008

La strada per Sartano

"Vejen til Sartano" questo il titolo originale in lingua Danese. (Theodor Christensen, DK, 1960) 37 min. DK/Dokumentarfilm 35 mm Purtroppo per questione di spazio non è stato possibile caricare sul blog tutto il film del quale manca l'audio. Il film era stato digitalizzato al solo scopo di estrarre dei fotogrammi di interesse storico locale. Con la speranza che coloro che detengono eventuali diritti di copriwater comprendano lo scopo non commerciale di questa operazione, che non vuol essere altro al di fuori della divulgazione per la conoscenza della storia della società di cui fa o ha fatto parte. La prima e la seconda parte già pubblicate nel blog, la terza e la quarta per ragioni di spazio sono state inserite in YouTube. Buona visione

domenica 17 agosto 2008

Agosto 2007- Agosto 2008

Ieri, 16 agosto, questo blog ha compiuto un anno dalla sua pubblicazione.
5802 visitatori e 10636 pagine viste, non sono grandi numeri, ma per un blog come questo sono numeri interessanti. Grazie a tutti coloro che quotidianamente si connettono in modo diretto, a coloro che ci capitano in modo casuale girovagando in internet.
Fatta questa breve premessa, dovrei tirare delle conclusioni sull'utilità o meno di questo blog, se ha o ha avuto una qualche influenza sulla realtà di Sartano. Non lo faccio per una molteplice e variegata serie di motivi che non sto qui ad elencare, non spetta a me giudicare. Potrei scrivere una nuova pagina per la occasione, non lo faccio, pubblico la stessa pagina di un anno fa, l'unica differenza consiste nell'assenza dell'immagine, manca perché l'oggetto non è più in funzione; per il resto 'a munnizza c'è sempre come un anno fa, il fuoco arriva puntualmente a disboscare le terre incolte, l'acqua va e viene..................................quest'anno non andrò a Sartano per vedere un film già visto: aspetto l'estate prossima per vedere l'inizio di un nuovo film, almeno spero.
Appunti di viaggio.
Sono ormai 41 anni che ogni anno, meno qualcuno, ritorno a Sartano per trascorrervi qualche giorno di vacanza e per salutare parenti ed amici। Anno dopo anno cerco di annotare qualche differenza, fare qualche confronto con l'anno precedente, per quanto mi sforzi di capire e difficile trovare differenze degne di nota. La raccolta della "munnizza" è sempre nelle solite condizioni pietose, puntualmente si accentua in agosto a causa della sovrapproduzione e della scarsità di addetti al servizio che puntualmente, per una scientifica gestione del personale, gli addetti sono meno del solito perché li mandano in ferie. L'insufficiente erogazione dell'acqua è ormai cronicizzata, non ci si fa quasi più caso, è cosi per uno strano scherzo del destino; qualcuno si è attrezzato con cisterne casalinghe, che non ce l'ha si organizza la giornata in corrispondenza dei flussi. La piazza antistante la vecchia chiesa definirla "sgarrupata" è come fargli un elogio; la scelta dei materiali usati, la tipologia costruttiva, i dislivelli, l'hanno resa impraticabile e infrequentabile, due lampioni su tre sono rotti o non funzionanti, e che dire poi dell'obbrobrio del collegamento fatto con lo spiazzo dietro al "palazzo" dell'Innominato? Per chi, come me,cerca segni di novità non può fare a meno di notarne una. A prima vista, causa il posizionamento poco ergonomico, nulla o poco lascia intendere lo scopo e la funzionalità della scatola appesa al muro; di sera invece, reso ben visibile da apposita luce direzionale non si può fare ameno di avvicinarsi per capire di che si tratta; Trattasi di un distributore automatico di profilatici più comunemente chiamati preservativi. Vero è che il mercato si attrezza in funzione della domanda e della offerta. Ma alcuni dubbio mi solleticano alcune domande: e la domanda che ha determinato l'offerta o dovrebbe essere l'offerta a determinare la domanda? Più semplicemente è su pressante richiesta di profilatici alla farmacia che la stessa si è attrezzata con un distributore automatico o è l'offerta, in modo anonimo e ad orario continuo, che la farmacia et produttori sperano di aumentare le vendite?Dal posizionamento dell'erogatore tutto si può dedurre: facilità di scelta-niente attese tranne che la privacy, vista la allocazione è come dichiarare: stasera vado a trombare e anche se non ci vai e come se ci fossi andato.Gira un aneddoto in modo neanche tanto riservato: pare che sia stato trovato un bimbo intendo a gonfiare palloncini trafugati dal comodino della camera da letto dei genitori.Qualcuno potrebbe obiettare, perché mai se i negozi di noleggio films in videocassette o Cd sono aperti 24 ore su 24 non dovrebbero essere in vendita anche i profilattici? Appunto dico io, a quando un Blockbuster a Sartano? Per contro quest'anno, da qualche mese giungono echi, di stampa e non, di frenetici fermenti in vista delle prossime elezioni amministrative, che importa se queste si svolgeranno fra due anni, l'importante è provare gli schemi, gli uomini giusti al posto giusto, la "munnizza", l'acqua, non li riguardano, adesso che il distributore automatico di profilattici è in funzione ognuno si sente libero di usarlo o infilarlo dove e a chi piu gli aggrada. Buona Estate 2007 Sartano

lunedì 11 agosto 2008

Agosto "rovente"

Incendi, traffico in tilt a Torano A fuoco contrada Salice e contrada Pezze del comune di Torano Castello. Da giorni il territorio del comune di Torano Castello è stretto nella morsa del fuoco, probabilmente di matrice dolosa, che ha mandato in fumo centinaia di ettari di bosco, sottobosco, macchia mediterranea e quant’altro ha trovato sulla sua strada. Dopo l’incendio di appena due giorni fa, di rione San Nicola, ieri è toccata la stessa sorte alle contrade Salice e Pezze, dove le fiamme e il fumo hanno sfiorate le abitazioni creando panico tra la gente e rendendo difficoltoso il traffico sulle strade provinciali 106 e 107 interessate dalle fiamme e dal fumo. Gli abitanti delle contrade impauriti si sono riversati per strada in attesa dell’arrivo dei mezzi dei Vigili del Fuoco, allertati non appena la situazione è diventata pericolosa per i cittadini e per le abitazioni.Per domare l’incendio è stato necessario l’intervento di quattro squadre dei Vigili del Fuoco, che hanno dovuto lottare con la forza del vento che soffiava nella zona, e che hanno reso difficoltose le operazioni di spegnimento delle fiamme. Alla fine un grosso sospiro di sollievo è stato tirato dagli abitanti delle contrade che hanno scampato un pericolo che minacciava le loro abitazioni, grazie al lavoro infaticabile messo in atto dai Vigili del Fuoco e da qualche cittadino accorso in aiuto, dopo ore di estenuante lavoro. Nei giorn scorsi altri incendi hanno preso di mira i territori del comune di Torano Castello. Ad essere colpiti dalle fiamme i rioni San Nicola e Cupini. Circa cinquanta ettari di terreno coltivati a querceto, canneto, uliveto, vigneto, alberi da frutto e le solite sterpaglie. Immenso e faticoso il lavoro a terra dei vigili del fuoco, del corpo forestale dello stato, dell’Afor, ma soprattutto importante l’apporto di un canadair della protezione civile nazionale, di un CH47 dell’esercito, di un eagle del corpo forestale dello Stato e di due minicanadair americani di stanza a Grottaglie , che hanno lavorato assiduamente per riuscire dopo circa sei ore a domare le fiamme e mettere in sicurezza l’abitato dei rioni San Nicola e Cupini. Stesso pericolo per il territorio comunale di Rose dove le fiamme hanno lambito le abitazioni e si è resa necessaria l’evacuazione di un call center.
Gildo A. Urlandini
Articolo tratto da: CalabriaOra di lunedi 11 agosto 2008

mercoledì 6 agosto 2008

Chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto.

Atti pubblici “secretati”, Raimondo scrive al prefetto.
Torano Castello Richiesto l’intervento del prefetto di Cosenza per ripristinare ruoli, diritti e doveri dei consiglieri comunali di Torano Castello.
Il consigliere comunale d’opposizione capogruppo del Pd, Lucio Franco Raimondo, scrive al prefetto diCosenza, chiedendoun intervento urgente, in materiadi rilascio copia documentazione relativa ai ruoli Tarsu anni2005/06 ed elenco contribuenti Tarsu destinatari di avviso di accertamento, negli stessi anni, delcomune di Torano Castello. Raimondo lamenta: «Non è la prima volta che ci scontriamo conla riluttanza dell’esecutivo nel rilascio di copia di atti, quelli consentiti dalla legge. E non è la prima volta che non si danno risposte alle istanze sia dei consiglieri, quelli di opposizione in particolare, e ai cittadini». «Il diritto di accesso - afferma Raimondo - agli atti pubblici del comune di un consigliere comunale non può subire compressioni o limitazioni per pretese esigenze di natura burocratica dell’Ente, né il diritto di accesso dei consiglieri comunali può trovare un limite in rapporto alla protezione dei dati personali, poiché i consiglieri sono tenuti al segreto nei casi specificamente determinati dalla legge. Tra tali dati a carattere sensibile, certamente non sono compresi i dati riguardanti i ruoli tassa rifiuti solidi urbani. La richiesta di copia dei ruoli su illegittima disposizione del sindaco, gli atti di gestione sono di competenza dei responsabili dei servizi, al responsabile del servizio è stata rilasciata senza i nominativi dei relativi cittadini». «Il rilascio di copia dei ruoli ed elenchi - continua Raimondo - è indispensabile allo svolgimento della funzione di controllo, di indirizzo politico- amministrativo e di sindacato ispettivo garantiti dalla costituzione e dalle leggi ai consiglieri comunali, per verificare l’efficacia e l’imparzialità dell’azione amministrativa in un settore delicato quale quello della riscossione dei tributi. Al fine di ripristinare i ruoli dei consiglieri comunali in seno all’amministrazione comunale di Torano Castello, ho chiesto l’intervento del prefetto, affinché chi di dovere rilasci copia conforme dei ruoli e degli elenchi». g. a. u.
art, tratto da CalabriaOra del 06-08-08

lunedì 4 agosto 2008

Auguri a tutti i Micuzzu

Riflessioni sul 4 d'agosto Comincio da un primo enigma; San Domenico di Gutzman nella ricorrenza dei Santi ricade il giorno 8 di agosto, in altra data, il 15 settembre si festeggia San Domenico in Soriano. Non so dirvi come sia arrivato a Sartano il culto per San Domenico di Guzman, ma avanzare l’ipotesi che possa essere arrivato proprio da Soriano non è campata in aria. Non so dirvi nemmeno da quando la statua di San Domenico è venerata, quando è stato proclamato Santo Patrono, da chi e perché e stata avanzata la richiesta. La cosa più strana però è la data della ricorrenza, il 4 agosto: qual è la ragione di questa data, a cosa è legata? La fiera è sicuramente secolare, almeno a memoria d’uomo, ma non se ne conosce la data, le ragioni storiche e socioeconomiche della sua istituzione. Tante domande e poche risposte. Fino a quando? Fino a quando la società Sartanese non avvertirà e manifesterà il bisogno di conoscere la propria Storia, quella con la S maiuscola, non quella arraffazzonata, sporadica, spontaneista, le tante domande rimarranno senza risposta. Auguri a tutti i Miccuzzu e…………………….alla prossima fiera, magari ne sapremo di più.

sabato 2 agosto 2008

La fiera di San Domenico

Memorie intorno alla “Fiera di S. Domenico”. La mattina del 4 agosto, all’alba arrivava “ ra musica i Sa ‘Marcu" (banda musicale diretta dal Maestro Tamburino di S. Marco Argentano). Appena si udivano i primi colpi di tamburo i bambini, in un attimo, si precipitavanoin piazza, per seguire la banda che, intonando festosi brani, girava il paese guidata dal procuratore (Micucceddhra) della festa. I primi venditori ambulanti ( feraiùoli ) ad arrivare, con tre giorni d’anticipo,erano i vasai (gummulari) di Bisignano. Per le vie, che dalle campagne conducono al paese, imperversavano per due giorni animali d’ogni genere (ovini, caprini, suini, bovini, equini, galline, tacchini ecc. ) per essere venduti o per portare a casa quelli acquistati o invenduti. Per l’occasione funzionava una specie di ristorante all’aperto (‘A quadareddhra) che dava la possibilità agli avventori di consumare l’unico piatto del giorno a base di spezzatino di carne. Nella calura tipica della giornata agostana, si trovava un po’ di refrigerio sorseggiando una dolce e fresca granita dai festosi colori dello sciroppo alla menta, all’arancia o al limone. Alla sera i bambini, appagati, tornavano a casa con un nuovo carusieddhru (salvadanaio di terra cotta) per romperlo a Natale, per chi poteva, o alla prossima fiera di S. Domenico. I giovani, per tradizione, usavano comprare insieme delle angurie, di oltre 20 kg. che consumavano negli orti circostanti al paese. Dopo gli anni ’50 la fiera di S. Domenico si trasformò inesorabilmente, man mano che passarono gli anni ’60 perse le sue specificità, nel senso che gli artigiani ed i loro prodotti vennero risucchiati dalla produzione di massa. La maggior parte delle cose che venivano acquistate nelle fiere furono disponibili tutto l’anno. Ai giorni nostri la fiera di S. Domenico ha soltanto un significato simbolico e non si distingue da un normale mercato che si svolge settimanalmente in ogni paese. Uniche novità sono il colore dei vestiti e dei visi dei commercianti che si muovono dietro le bancarelle. Angelo Aquino

mercoledì 30 luglio 2008

Complimenti a Pino

LAMEZIA DEMOFEST: UN’ESPLOSIONE DI PRESENZE, UNA FESTA PER LA MUSICACON LO STRAORDINARIO SUCCESSO DI QUESTA TERZA EDIZIONE LAMEZIA DIVENTA CAPITALE DELLA MUSICA EMERGENTEAI NEGLIZI E MR. TUKA IL LAMEZIA DEMOAWARD 2008
Il gruppo fiorentino-albanese si è aggiudicato il prestigioso premio davanti a 50.000 persone in delirio ed in attesa di Paolo Belli e Fabri Fibra.Superate le 100.000 presenze il 3 giorniI Neglizi e Mr. Tuka, gruppo fiorentino-albanese, ha vinto la 3a edizione del Lamezia DEMO Award - The Best of The Year, titolo di migliore nuova proposta italiana dell'anno nella finalissima del Lamezia DEMOfest & Mei Fest, finale nazionale di DEMO l’acchiappatalenti di Radio 1 Rai, programma radiofonico quotidiano condotto da Michael Pergolani e Renato Marengo, storici autori e conduttori della Rai, a cui è anche abbinata la Fiera delle Etichette Indipendenti del Sud in collaborazione con Audiocoop, Mei e Toast Records di Giulio Tedeschi.Oltre 50.000 persone hanno fatto da incredibile cornice alla terza serata della manifestazione conclusa dai super ospiti Paolo Belli e Fabri Fibra, che hanno fatto esplodere d'entusiasmo l'incontenibile pubblico di giovanissimi e tutto il DEMO Village allestito nel centro di Lamezia Terme. I Neglizi e Mr. Tuka hanno battuto in finale gli Zed di Salerno, La Fame di Camilla ed i Fabularasa, band di Bari. L'ultima straordinaria notte di musica del "Lamezia DEMOfest & Mei Fest” ha consentito che si superasse il tetto delle 100.000 presenze in tre giorni nei vari angoli del Villaggio Musicale che dalle 19.00 alle 4.00 del mattino ha proposto, da giovedì a sabato, su due palchi oltre quaranta band provenienti da tutta Italia, una mostra di strumenti musicali, dibattiti, incontri ed ancora dj set e web-radio tv zone. Presidente della giuria di questa terza edizione del Lamezia DEMOfest, composta da giornalisti, discografici e promoter, è stato il fiorentino Giancarlo Passarella, direttore della fortunata testata Musicalnews. Oltre al titolo principale sono stati assegnati gli altri premi del fortunato programma radio: il DEMO's Best Rap ai Mistico di Milano, il DEMO´s Best Voice a Marika Benatti di Carpi, il DEMO´s Best Etno ai Caruana Mundi di Ragusa, il Premio dell´Assessorato al Turismo della Regione Calabria ai Coram Populo di Sartano Cosenza.

mercoledì 23 luglio 2008

A via du Lucciu......................

Strade interpoderali degradate Viabilità a rischio. Arterie impraticabili tra buche e asfalto inesistente. Buche, asfalto inesistente, avvallamenti e persino tratti sterrati, questa è la mappa della viabilità rurale del comune toranese. Percorrere le strade comunali interpoderali nel comune di Torano Castello è diventato impossibile a causa dello stato di abbandono in cui si trovano. Come se non bastasse i pochi cittadini che ancora oggi coltivano la terra, oltre a fare la gimkana per evitare le enormi buche devono fare attenzione nel guardarsi dalle sterpaglie e dai rovi che stanno per chiudere l’unica striscia di asfalto. Nessuno fino ad oggi ha provveduto ad una pulizia, anche parziale dei cigli delle stradine interne, nessuno ha pensato di tappare le buche e quant’altro c’è da sistemare, anche se si è tentato di porre rimedio su alcune con la gettata di qualche secchio di cemento, per tamponare il problema, tutt’ora non risolto. Chi si azzarda a percorrere le strade interpoderali, è bene che sappia, si trova a dovere affrontare un percorso pieno di insidie. Infatti l’incauto automobilista che si trovasse a transitare in una delle stradine di campagna, trova l’erba altissima, non sfalciata, che spesso impedisce la corsa dell’auto, e che a stento buca le sterpaglie per proseguire. In alcune contrade collegate dalle stradine vi abitano un numero consistente di cittadini, che a torto o a ragione pagano anche loro i tributi, ed avrebbero il diritto di percorrere strade, di campagna si, ma sicure. Infine alcune delle stradine interpoderali sono diventate delle vere proprie discariche a cielo aperto dove ognuno sui cigli delle stradine butta ogni genere di rifiuti
GILDO A. URLANDINI
Articolo tratto da: CalabriaOra del 23 luglio 2008

sabato 19 luglio 2008

Spigolature

L'hanu misu a pani jancu (L'hanno messo, a mangiare, pane bianco). Nicola Misasi, in uno dei suoi racconti annota questo modo di dire che veniva usato per indicare che un contadino era in punto di morte. Questa espressione che era ancora ricordata dai vecchi, nella seconda metà dell'ottocento, racchiude in se la tragica tristezza da cui sono stati dominati per secoli i contadini calabresi. La tragicità è resa più acuta dal fatalismo con cui quella gente accettava la sua misera condizione. Era in essa, prima che nelle classi dominanti, l'accettazione passiva della miseria: del che i "galantuomini" approfittavano per conservare i propri privilegi. Si diventa ghiottoni in punto di morte: si vuole la leccornia. si vuole il cibo squisito, si vuole andare di la con la bocca dolce; il contadino che muore, vuol gustarla anche lui questa ineffabile felicità del signore, del ricco, del "galantuomo", un pezzo di pane, bianco come neve, leggero, poroso, morbido, rosolato nella crosta. Per tanti e tanti anni si è cibato di pane di lupini, di orzo, di castagne, di ceci, duro, pesante, secco, aspro, che scortica la bocca, che fa male ai denti, e che pesa come piombo nello stomaco. Il "galantuomo" è il signore, il proprietario; per il contadino esiste una tremenda scala gerarchica. Prima: Iddio, poi il galantuomo, poi i cani del galantuomo poi lo staffiere del galantuomo, poi tre volte nulla ed infine il contadino. Così afferma un grande scrittore meridionalista, Ignazio Silone, nel suo romanzo "Fontamara". Sicché avere qualcosa degli agi del galantuomo, qualcosa di possibile, non può essere altro, per il contadino, che mangiare, almeno prima di morire, un po' di pane bianco. (1) A cura di: Angelo Aquino (1) Nicola Misasi: Mentre piove, pag. 26/27, note di G. Gallo.

mercoledì 16 luglio 2008

S'ha persu la vintura va a Rota ca ti 'nzuri.

Comune di Torano Castello – cod.ISTAT: 078148 Maschi 2384 - celibi: 1121 – coniugati: 1194 – divorziati: 6 – vedovi: 63 Femmine 2418 – nubili: 917 – coniugate: 1194 - divorziate: 20 – vedove: 287 Totale maschi +femmine: 4802 Fonte ISTAT, giugno 2007 Differenza fra maschi e femmine: +34 femmine Differenza fra celibi e nubili: +204 maschi Differenza fra divorziati: +14 femmine Differenza fra vedovi: +225 femmine

martedì 15 luglio 2008

FattiNostri

Ho letto la notizia che riguarda un cittadino, residente nel nostro comune, incriminato e messo agli arresti domiciliari per abuso e violenze sessuali su 4 ragazze, all'epoca dei fatti sue dipendenti. La violenza e l'abuso sessuale sulle donne è già di per se cosa abominevole, se poi vengono messi in atto sul luogo di lavoro e sotto ricatto del mantenimento del posto di lavoro è ancora più grave.Sicuramente è un passo avanti il fatto che le ragazze abbiano trovato il coraggio di denunciare l'accaduto, ma quanti altri abusi vengono commessi, magari i famiglia, dove tutti sanno e nessuno fa niente.
La puzza emanata dalla spazzatura ammonticchiata per le strade si può anche non sentirla se ci si tura il naso, col tempo poi l'olfatto si abitua, si può anche girare la testa dall'altra parte per non vederla, ma fatti come questi non possono e non dovrebbero essere sottaciuti. Mi piacerebbe pensare che a Torano a Sartano esistano ancora giovani donne e uomini capaci di indignarsi pubblicamente con una manifestazione di solidarietà alle ragazze e ferma condanna per quanto accaduto, ma soprattuto perché fatti del genere non continuino ad essere di ordinaria quotidianità per le giovani donne in cerca di occupazione o per mantenerne una. Una sana amministrazione pubblica può e deve occuparsi anche di questo, l'Assessorato alla Cultura potrebbe promuovere un convegno dibatttito sul tema, coinvolgendo la cittadinaza piu attenta; non mi si venga a dire che ci vogliono soldi anche per questo, ci vuole attenzione e sensibilità.
Aspetto. Chissà? Magari domani o dopo o l'altro ancora.
Teniamocci in vista

sabato 12 luglio 2008

Ritratti (I°)

Ciabattino.
De Rose Carlo Armando detto Ciabattino, era nato a Sartano il 23/03/1910 dove morì il 26/12/1994. Fisicamente non era alto di statura ma armonioso nelle forme. Gli occhi risaltavano sul suo viso, sempre sorridente, segnato, sulle gote da un colorito bluastro segno delle cicatrici rimaste a seguito di un incidente avuto in una delle sue molteplici attività. L’incidente in questione si verificò il 13 dicembre 1952, il primo anno che si festeggiava S. Lucia perché era arrivata, a Sartano, la statua della Santa. Pur ferito al volto “ciabbattino” non perse la vista, allorasi gridò al miracolo e a seguito di questo incidente, il nostro amico, divenne il procuratore di S. Lucia per tutta la vita. “Ciabattino” era quello che ne sapeva di più, ovvero era a conoscenza e praticava una serie di occupazioni e di mestieri di vitale importanza per il funzionamento di quella società contadina sartanese, che stava cambiando inesorabilmente, attratta dal miraggio dell’emigrazione e dal boom economico. Carlo Armando era e sapeva fare: il Calzolaio, il Barbiere, il Macellaio, il Dentista,il Fuochista, il Procuratore di S. Lucia, il Veterinario ('u grastapurceddra), il Suonatore di tamburi, l’attore nelle farse di Carnevale, a Prucineddra e forse altre cose che ora mi sfuggono. Era sempre disponibile con tutti amava la convivialità ed il buon vino, parlava quasi sempre in italiano e la sua giovialità la sua ironia burlesca lo rendevano simpatico ed amico di tutti.
Angelo Aquino

giovedì 10 luglio 2008

Ricevo e pubblico

Collasso rifiuti a Torano Castello.
Impotente l’amministrazione nel gestire l’emergenza.
Torano Castello. Emergenza rifiuti a Torano Castello, cassonetti stracolmi di rifiuti, organici, ingombranti, differenziati ed altro, situazione al collasso.Da giorni i cassonetti della spazzatura sono stracolmi di ogni genere di rifiuti, dalla frazione organica, agli ingombranti alla differenziata, nessuno li ritira più, e i cittadini li ammassano accanto ai cassonetti già saturi.La situazione è al collasso, in ogni via di Torano Centro, della frazione Sartano e dello Scalo di Torano, non c’è più posto per una busta di rifiuti, mentre i cittadini si chiedono cosa stia succedendo.Il problema rifiuti è importante e difficile, smaltirli pure, raccoglierli pure, ma se non si interviene con il caldo torrido di questi giorni la situazione potrebbe precipitare, mentre chi passa vicino ai cumuli di spazzatura inala il fetore che esala dai cassonetti e dalle buste disseminate per terra. Sembra che qualcosa si sia inceppato nella macchina che è addetta alla raccolta dei rifiuti solidi urbani, degli ingombranti e della differenziata, senza che l’amministrazione comunale prenda provvedimenti per scongiurare qualche epidemia, mentre i cittadini mugugnano e lamentano la mancanza del servizio di raccolta, nonostante il salasso del tributo che pagano per il servizio dei rifiuti.Le postazioni del paese dove sono ubicati i centri di raccolta per i rifiuti solidi urbani ed ingombranti, traboccano di ogni tipo e qualità di merce che la gente, ha torto o a ragione, ha deciso di liberarsi, buttando tutto nei cassonetti e dove non c’è la possibilità di scaricare nei cassonetti, si scarica per terra. Stessa situazione per la differenziata, il servizio pare sia saltato già per ben due volte, e le buste sono rimaste davanti le abitazioni dei cittadini. Una situazione paradossale, soprattutto in alcuni punti del paese, vedi piazza G. Mayerà dietro l’omonimo palazzo, di fronte la Chiesa Madre e la farmacia, oppure in via Cariati dove i rifiuti hanno coperto anche il marciapiede, o in via Umberto dove la spazzatura e i cassonetti sono a contatto con la fontana pubblica dove i cittadini si approvvigionano del prezioso liquido. Analoga situazione la si può vedere anche in via dei Mille, in piazza Stellictani, in via degli Emigranti, su via San Nicola, in via Orrico, in via Curti, nel centro storico di Torano, in viale L. Da Vinci come anche allo Scalo. Occorre un intervento immediato, perché la puzza, il fetore, i moscerini e le zanzare stando cosi le cose, hanno trovato l’habitat adatto.I cittadini sono costretti a tapparsi il naso e forse anche gli occhi per non vedere l’orrendo spettacolo tipo Napoli o quasi, restando impotenti all’inerzia dell’amministrazione comunale.
g.a.u.
Francamente, non ho altre parole da aggiungere all'articolo, descrive la situazione in modo chiaro e netto. In modo altrettanto chiaro e netto dico ai Sig. Consiglieri della minoranza,tutta, di rassegnare le dimissioni come atto estremo di protesta contro la totale inadempienza della Giunta Comunale in carica. Se il vice Sindaco Sartanese invece di occupare il suo tempo ad organizzare tornei di calcio, che pure sono cosa giusta e nobile, impegnasse il suo tempo ad occuparsi di quello che dovrebbe non sarebbe male, ma è come voler cavar sangue da una rapa.
Allegria!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Radio "Zu Giuseppe"

Klic sull'immagine per leggere l'articolo.
Premesso che la notizia Ansa, in merito a questo fatto era dell'8 luglio alle 18,30 ca., a questo punto verrebbe da pensare che la località in oggetto, identificata con il toponimo "Manca della Castagna" è da ritenersi sita nel Comune di Torano Castello.
E cci vulia tantu?

mercoledì 9 luglio 2008

'A radiu i Ruggieri

Per chi di anni non ne ha molti, nel senso che non ha superato la cinquntina, 'A radiu i Ruggieri dice poco o nulla. Le prime radio circolanti a Sartano erano due, una apparteneva a un certo "Ruggieri" al secolo De Biase, l'altra a Giuseppe Cervo. I due erano assidui ascoltatori del giornale radio e dei vari gazzettini regionali. Le interpretazioni delle notizie ascoltate il più delle volte erano contrastanti, per cui alla fine nessuna delle due diventava credibile. Cosi ogni volta ci si domandava da quale radio provenisse la notizia, che fosse quella di "Ruggieri" o quella i "zu Giuseppe" poco importava, tanto ognuno dava la sua versione.
Ieri ho pubblicato una notizia Ansa, chiedendomi dove fosse la località "Manca della Castagna" nel Comune di Torano, il toponimo non mi risultava o almeno non ne avevo memoria; oggi sul QuotidianodellaCalabria, pag.17, appare la stessa notizia, Manca della Castagna è nel Comune di Montalto.
chinka teni ragiuni?
Tempi moderni ma radiu Ruggieri funziona sempre.

martedì 8 luglio 2008

Avviso agli automobilisti.

Incidente a Torano Castello TORANO CASTELLO - Un altro incidente stradale lungo la provinciale 241 (ex statale 19) in prossimità dello svincolo autostradale della Sa-Rc, nel territorio di Torano Castello, poco distante dal luogo dove sabato scorso si è verificato un violento scontro tra due auto che per fortuna non ha registrato feriti gravi. Anche ieri pomeriggio, intorno alle 17, è andata bene agli occupanti di tre autovetture che sono entrate in collisione per cause in corso d'accertamento. L'ennesimo sinistro le cui conseguenze potevano essere ben più serie. Alcuni occupanti delle vetture coinvolte sono stati soccorsi da due ambulanze del 118 giunte sul posto insieme ad una pattuglia della polizia stradale di Cosenza Nord che ha effettuato i rilievi necessari ad accertare dinamica e responsabilità. E' il caso di ribadire ancora una volta la pericolosità dell'arteria provinciale soprattutto nel tratto compreso tra il bivio di Torano Scalo e quello di Sartano. Una zona il cui traffico è molto intenso e dove l'attenzione e la prudenza non è mai abbastanza. L'area dello svincolo autostradale toranese - come abbiamo già riproposto l'altro ieri da queste colonne - rappresenta ormai uno snodo importante per i centri della Media Valle del Crati. Si auspicano, dunque, interventi mirati ad una maggiore sicurezza sia degli automobilisti sia dei pedoni attraverso il potenziamento della segnaletica orizzontale e verticale, dell'illuminazione e l'istallazione dei rallentatori di velocità. Ma anche di eventuali impianti semaforici. r. gal.
Articolo tratto da: Il QuotidianodellaCalabria
Un consiglio?
Che proveniate da nord o da sud e siete diretti a Sartano: uscite a Tarsia. Automobilista avvisato incidente evitato.

Le notizie corrono.

2008-07-08 16:38 Discarica abusiva sequestrata a Torano Vi sono stati trovati ferro, plastica, pneumatici, eternit (ANSA) - TORANO (COSENZA), 8 LUG - Una discarica abusiva di circa 5mila mq e' stata sequestrata a Torano dal Corpo forestale dello Stato. All'interno della discarica, ubicata nella localita' 'Manca della Castagna', sono stati trovati rifiuti di diverse tipologie tra cui materiale ferroso proveniente da demolizioni, vetro, plastica, pneumatici, carcasse di animali, lastre in eternit in disfacimento e altro. L'area interessata e' sottoposta a vincolo idrogeologico.
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Mi sorge un interrogativo: ma "Manca della Castagna" dove cacchio si trova?