martedì 27 settembre 2011

A cuccìa





Chi bella cosa, chi fantasia,
quannu a Pedace se facia la cuccìa!
Tutta a famiglia s'avia d'impegnare
perché la tradizione s'avìa de rispettare!
Se scartavano li cuocci de granu
cu santa pazienza, uno ppe d'unu;
prima all'ammùollo per qualche ora
e pue se vullìanu intra a quarara,
su lu treppiedi supra lu fuocu,
appicciatu cu ligna de fagu.
A sparte, la carne, de crapa
e de puorcu, ma soprattutto,
l'osso du presutto!
Quannu lu granu diventava fracoma
se mintia la carne già cotta e bona,
si ci facìa nà riminiata,
e dintra i tinielli venìa conzata:
venianu misi pue intra lu furnu
e c'avìanu e restare na notte e nu jurnu,
ma tutta la notte tu l'avìa di guardare
ca li giuvinotti si li potìanu fricari!
Si mangiava pue, pe' tradizione,
ara festa da Maronna, cu' devozione.
Mò la Gente, chilla di adesso,
ara cuccia nun và tantu d'appriesso,
nun c'è tiempu, nun si vonnu impegnari
e cose accattate se vonnu mangiari!
Alli guagliuni mò piaci "l'hot dog"
cu supra misu nu pocu e "kechup"!
Quantu su fissa, u rau capitu
ca chilla rroba è sulu chiurito!
La cuccìa  'mbece è na carizza
chi cu  lu vinu, ti da' cuntentizza.
Vuoi un "hot dog"?  Arrassusia,
u VO MINTE CU LA CUCCIA!!!! 



            da "Ricordi in versetti"  Ed. Memoria
Antonio Petrassi

lunedì 22 agosto 2011

Il sito archeologico di Cozzo La Torre necessita di salvaguardia


TORANO CASTELLO
Lunedì 22 Agosto 2011 12:05 - di Gildo Anthony Urlandini
Quale tutela per il sito archeologico di Cozzo La Torre di Torano Castello? La domanda se la pongono in tanti, cittadini ed associazioni mentre le istituzioni  invece rilasciano dichiarazioni  di interventi che tardano ad arrivare.  Dichiarazioni di interventi che non sembrano essere efficaci. Infatti non si tratta tanto di intervenire con progetti di saggi e scavi, in quanto “Cozzo la Torre” in tal senso ha già ben detto molto di quanto c’era da dire, bensì con interventi di salvaguardia del sito. Interventi che devono riguardare la messa in sicurezza dello stesso consistenti in quanto prescritto dalle stesse istituzioni. E cioè, in primis, la coltivazione delle cave di inerti esistenti sul colle. Cosa mai avvenuta nonostante il comune abbia rilasciato le concessioni con tali prescrizioni di legge e nonostante la Soprintendenza archeologica abbia espressamente indicato il tipo di piante inerenti appunto la piantumazione del sito.Intanto non c’è anno che “Cozzo la Torre” non frani e non si dilavi. Basti pensare che durante le piogge invernali spesso la strada comunale per la frazione Peritano è interrotta anche per mesi, e i reperti archeologici vengono trasportati dalla lava fin dentro l’abitato di Torano Scalo.Questi sono gli interventi che i cittadini, le associazioni e gli addetti ai lavori chiedono. Non altro. Almeno per il momento. E fintanto che questo non avverrà il fatto viene interpretato dai molti come un comportamento irresponsabile e omissivo da parte delle istituzioni preposte. Salvaguardia e non scavi e saggi dunque per “Cozzo la Torre”.  Altrimenti si pone il solito quesito: “a chi giova una politica diversa dalla salvaguardia”?  Si vuole salvaguardare “Cozzo la Torre” o si vuole fare passerella con interventi (che comunque  non potranno mai avvenire senza la sua messa in sicurezza) pseudo-culturali?Il sito viene inoltre visitato continuamente da tombaroli e, pare che anche qualche camion e ruspa  estraggono ancora inerti, nonostante che le cave siano state dismesse anni fa.Il vincolo posto su Cozzo La Torre, è stato posto con l’intento di salvaguardare una parte di patrimonio storico del comune di Torano Castello e di salvare le vestigia dell’antica Dampetia.  L’area archeologica, vastissima, oggi è praticamente abbandonata, tant’è che il luogo è meta di tombaroli e malintenzionati che portano via reperti preziosi per ricostruire la storia della Calabria e l’identità di un popolo. Alcuni tentativi di porre rimedio e di iniziare una campagna di scavi e dei monitoraggi sul sito è stata intrapresa con l’imposizione del vincolo archeologico voluto dall’amministrazione comunale di allora. Il problema principale di Cozzo la Torre, quindi non sono gli scavi o l’apertura di un museo che tra l’altro già c’è,  ma è la tutela e la messa in sicurezza del sito, Su questo l’amministrazione e gli altri enti preposti dovrebbero puntare, rispettando e facendo rispettare le prescrizioni del vincolo archeologico e le prescrizioni  delle concessioni edilizie inerenti l’apertura delle cavi di inerte. Dimenticanze? Se così fosse sarebbero pericolose perché “potrebbero configurare il reato di omessa tutela”.

http://www.dirittodicronaca.it/index.php?option=com_content&view=article&id
=8501%3Ail-sito-archeologico-di-cozzo-la-torre-necessita-disalvaguardia&catid=46%3Acronaca&Itemid=73

domenica 7 agosto 2011

martedì 21 giugno 2011

Una mano per AIL - Moderazione di Maurizio Cariati


martedì 21 giugno 2011 ore 19,30 
Fondazione Arnaldo Pomodoro via Solari 35, Milano Una Mano per AIL guarda avanti e sceglie un nuovo mezzo: la bicicletta. Anzi, 150. Decorate da 150 allievi dell’Accademia di Brera. Ognuna un pezzo unico. Creativa, ecologica e solidale. Ti aspettiamo all’Asta condotta da Christie’s. Scegli anche tu il ‘giusto mezzo’ per darci una mano. I fondi raccolti saranno destinati al progetto ‘AIL accoglie. Un sostegno economico ai pazienti e alle famiglie.’ Grazie al vostro contributo potremo continuare ad aiutare i pazienti in grave difficoltà economica e avere nuove risorse per accogliere nelle Case AIL i malati che vengono a curarsi in una città costosa come Milano. La totale gratuità dei servizi che mettiamo a disposizione dei pazienti è fondamentale, perché siamo convinti che il sollievo dalle preoccupazioni economiche sia indispensabile per affrontare la malattia con la necessaria serenità. Ogni bicicletta è realizzata con alluminio riciclato, come quello degli imballaggi (lattine per bevande, scatolette, vaschette e foglio sottile per alimenti, bombolette spray) provenienti dalla raccolta differenziata promossa da CiAl su tutto il territorio nazionale. 
http://www.ailmilano.it

mercoledì 15 giugno 2011

L'arte del sartanese Maurizio Cariati apprezzata a Milano


TORANO CASTELLO - Con le sue opere, “apparentemente ironiche ma che in realtà nascondono le follie e le tante piccole o grandi monomanie che condizionano l’esistenza umana”, continua ad avere consensi e successinon solo a Milano, dove oggi vive, ma anche in Italia, tanto da essere, ormai, tra gli artisti calabresi più apprezzati del capoluogo lombardo. E’ il giovane pittore toranese Maurizio Cariati che da giugno a novembre vedremo tra gli artisti invitati al “Padiglione Italia della 54^ Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia”. Cariati, infatti, esporrà per la Regione Calabria nella prestigiosa cornice di “Villa Genoese Zerbi” di Reggio Calabria. A Maurizio Cariati, 28 anni, di cui venti vissuti a Sartano, ha fatto visita nei giorni scorsi il suo compaesano Peppino De Rose, manager esperto in politiche e programmi dell’Unione Europea, assieme ad una delegazione di manager dove, nella sua abitazione milanese, ha mostrato i tanti capolavori e descritto le sue ultime opere tra cui gli inediti che presenterà nelle prossime mostre. 
Link per leggerecl'articolo:

giovedì 9 giugno 2011

2 buone notizie.

Oggi, 9 giugno apprendo da fonte certa ed ufficiale che: ".............. i nostri eroi sono riusciti a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa".
Per chi ha poca pratica di cinema, il titolo del post è ripreso da  un film commedia di Ettore Scola del 1968, avrei forse dovuto aggiungere in coda: Ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale. Comunque  per chi volesse saperne di più sul film vi rimando a Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Riusciranno_i_nostri_eroi_a_ritrovare_l'amico_misteriosamente_scomparso_in_Africa%3F

Premesso che ne il titolo e tanto meno la pubblicazione della notizia volevano in alcun modo mettere in dubbio le capacità e tanto meno la volontà di nessuno, che voleva essere soltanto l'auspicio o il desiderio di tutt'altro: non posso che  manifestare, scrivendone,  soddisfazione e compiacimento nell'apprendere che l'Amministrazione del nostro comune è tra quei 377 Comuni che beneficeranno dei contributi che la Regione Calabria ha messo a disposizione per la realizzazione di impianti di energia alternativa. 
Non tutte le ciambelle riescono col buco, ma questa invece si. Non vedremo sicuramente a breve o brevissimo tempo la realizzazione del progetto, i tempi della burocrazia sono quelli che tutti sappiamo, ma non disperiamo, vedremo anche noi brillare i pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici pubblici nel nostro Comune.
http://www.regione.calabria.it/sviluppo/allegati/bando_fotovoltaico_2010/grad_defin/fotovoltaico_graduatoria_definitiva_all._1.pdf

Ps.
Il Palazzo Mayerà non sarà venduto, in attesa di sviluppi, anche questa  non può che essere annoverata fra le buone notizie.

sabato 4 giugno 2011

Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa?


Per il fotovoltaico 26 milioni di euro
  1 giugno 2011


L’Amministrazione regionale ha messo in campo un cospicuo contributo a favore degli enti locali calabresi


 1968 diretto dal regista italiano 
CATANZARO. “Uno sforzo rilevante che l’amministrazione regionale, comprendendo il notevole interesse dei Comuni e le opportunità costituite dalla cumulabilità del contributo con il “conto energia” nel caso di impianti su edifici scolastici, ha voluto compiere per mettere a disposizione di un gran numero di amministrazioni locali cospicue somme per consentire la riduzione di costo energetico delle utenze elettriche e la creazione di sicure fonti di entrata nei già fragili bilanci comunali”. Inizia così una nota del dipartimento Attività Produttive dalla quale si apprende che, “è stata approvata la graduatoria definitiva dell’”Avviso pubblico per il sostegno alla realizzazione di impianti solari fotovoltaici nelle strutture e nelle componenti edilizie di proprietà delle amministrazioni comunali”. Beneficiarie - è scritto - sono le Amministrazioni comunali della Calabria cui sono stati concessi detti contributi nell’ambito del POR FESR 2007-2013 per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte solare di potenza inferiore a 20 kW. Considerato il notevole successo riscosso dall’iniziativa - che ha registrato la partecipazione di ben 377 comuni - l’amministrazione regionale ha inteso incrementare la dotazione finanziaria dell’Avviso, che inizialmente era pari a 15.000.000 di euro con l’assegnazione di ulteriori 11 milioni di euro. L’incremento della dotazione finanziaria, sino alla complessiva somma di 26 milioni di euro, - continua la nota - ha consentito di ammettere al finanziamento ben 269 amministrazioni comunali calabresi rispetto alle 162 finanziabili con la dotazione iniziale. I contributi concessi sono pari al 75% dell’importo richiesto per i Comuni con popolazione superiore a 5000 abitanti mentre coprono il 100% delle spese nel caso di quelli con popolazione inferiore. Spetta adesso alle singole Amministrazioni, - si fa rilevare - beneficiarie del finanziamento, attivarsi per la realizzazione delle opere previste nei relativi progetti, nel più breve tempo possibile, onde consentire alla Regione Calabria la pronta rendicontazione alla comunità europea delle somme erogate”.

http://www.giornaledicalabria.net/index.php?section=news&idNotizia=22034&idarea=2