martedì 11 settembre 2007

I "paganieddri"

Banca Rurale “Licurdonehttp://www.bancaditalia.it/servizi_pubbl/arch_sto/strumric/altri/Elenco_banche.pdf Non so come, misteri di Internet, mi sono imbattuto in questo sito,dove risulta in elenco la “Banca Rurale di Sartano”. Premesso che questo elenco si riferisce agli anni che vanno dal 1920 al 1961, che l’unica notizia documentata sull’esistenza di una Banca a Sartano è riportata nella libro “Storia di Sartano” di Biagio De Luca, pag.33, ho cercato di appurare se trattasi della stessa Banca o meno. Da notizie dirette, ho appurato che: la banca che ha operato a Sartano, che De Luca fa risalire la nascita al 1920, che lo stesso denomina Banca Rurale “Licurdone”, il nostro testimone dichiara che trattasi della “Banca Rurale Cattolica di Sartano” aperta a Sartano ad opera di Don Carlo de Cardone di Cosenza, purtroppo non ricorda la data esatta di istituzione, pero riferisce che: il Direttore era Camillo Del Vecchio, il Cassiere Biagio De Rose, il Segretario Rosalbino Cervo. Spero con l’aiuto di qualche amico di poter risalire alla copia dei documenti conservati nell’Archivio della Banca d'Italia per avvalorare e dare certezza storica e documentale a quanto scritto da De Luca e riferito dalla fonte testimoniale vivente. Se qualcuno dovesse avere testimonianze o notizie che possano integrare, affermare, correggere quanto detto sarò ben lieto di pubblicarle. Fin qui la storia passata, che a distanza di anni, per casualità o per fortuna viene in parte conosciuta, svelata; c’è però un’altra Banca, che avrebbe bisogno di qualche approfondimento, dove sono circolate fin’ora voci e nient’altro. Di questa nascente e mai nata Banca di cui non si sa neppure dell’aborto, sappiamo, come tutti sanno, che: fu istituito un comitato, che furono sottoscritte delle quote di adesione, che uno dei promotori era l’allora Sindaco N.M., che il comune su richiesta del Comitato Promotore sottoscrisse una quota, pari a circa un milione di vecchie lire, che vi fu una delibera di giunta nella quale si accettava la richiesta di sottoscrizione. Si lo so, state pensando ad un possibile conflitto d’interessi, lasciamolo da parte tanto sarebbe tempo sprecato, piuttosto la domanda è: questa quota fu mai versata? Se non fu mai versata, riamane, come dire, la leggerezza dell’allegra Compagnia della Casta, se invece la quota sottoscritta fu versata vorremo sapere chi l’ha incassata, visto che la Banca non ha mai visto la luce, che a suo tempo qualche richiesta in merito fu avanzata, che fu oggetto di argomentazioni nella passata campagna elettorale, non è che siamo costretti ad andare a cercare la Banca, il Comitato ed il milione versato dietro la Chiesa di San Nicola di Bari la dove, una volta, venivano seppelliti i “paganieddri”? Ma forse è meglio andare a cercare notizie "a ra banca da chjubbica".

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