giovedì 16 dicembre 2010
lunedì 13 dicembre 2010
giovedì 9 dicembre 2010
L'altro Sartano.
“Non bisogna fare grandi cose per raggiungere un successo: quando una persona, o meglio, un gruppo di persone si prefigge un obiettivo e poi lo raggiunge, il successo è assicurato”.
"Non tardai a capire due cose fondamentali: non avevano l’abbonamento a Sky o Mediaset Premium per poter assistervi a casa e non andavano in pizzeria o al bar perché dovevano prendere la consumazione e non potevano permettersi nemmeno questa piccolissima spesa."
Per leggere l'articolo:
domenica 21 novembre 2010
A volte ritornano.......se non si fanno i conti con la realtà.
Pochi iscritti Il Classico a rischio chiusura
Gildo Anthony Urlandini
Torano Castello
Ritorna l'incubo per studenti e genitori, ma anche per amministratori e semplici cittadini, di Torano Castello e paesi limitrofi. Motivo? Il Liceo Classico rischia di chiudere a causa delle poche iscrizioni. Da giorni si stanno intrattenendo riunioni e appuntamenti tra tutte le forze sociali, per trovare una soluzione che possa sgombrare una volta per sempre il rischio chiusura dell'istituto scolastico toranese, lustro di cultura e formazione da oltre quarantanni. Circola voce che per il prossimo anno scolastico a causa dei tagli programmati dal Ministero della Pubblica istruzione, l'Istituto superiore rischia la chiusura, appunto. Su questa voce non sono d'accordo i genitori degli studenti, gli amministratori, i professori, il dirigente scolastico e anche i sindaci e i cittadini dei paesi limitrofi. Se ciò fosse vero, un pezzo di cultura e di storia del territorio toranese cesserebbe di esistere. Intanto in paese sta montando la protesta e la nascita di un comitato pro liceo, per evitare che centinaia di studenti, se dovesse verificarsi la chiusura, migrino verso altri istituti del cosentino, con un notevole aggravio sulle economie delle famiglie. Dall'ultima riunione tra genitori, studenti, professori e amministratori, si apprende che sarà fatto tutto il possibile per mantenere in vita il liceo e si lotterà sin d'ora per evitare una possibile chiusura dell'Istituto.
Tratto dalla GazzettadelSud di oggi 22-11-10
Siamo o non siamo in democrazia, Si? Allora ognuno e libero di credere e dire quel che vuole, anche che: che gli asini volano.
Ma credere e dire, per essere realtà, han bisogno del fare. Il fare ciò che si vuole e non quel che si può nell'ambito delle leggi che regolano ed amministrano questa nostra democrazia, non è permesso o quantomeno non dovrebbe esserlo, ed anche se per una o più volte si riesce a fare quel che si vuole, questo non corrisponde alla parola sempre; prima o poi i nodi vengono al pettine. Non perderò tempo a dire quel che gli studi demografici e gli Uffici scolastici regionali hanno già segnalato più e più volte, quella che è la tendenza della politica scolastica a livello nazionale, ma è con queste cose che bisogna fare i conti. E' inutile erigersi a paladini di cause perse o indifendibili, non illudere genitori e studenti questo dovrebbe essere il dovere civico di chi irresponsabilmente e per amor di campanile continua prender per i fondelli, ma ricordatevi che si può far fessi tutti una volta, o uno per sempre, ma non si può far fessi tutti e per sempre.
Tratto dalla GazzettadelSud di oggi 22-11-10
Siamo o non siamo in democrazia, Si? Allora ognuno e libero di credere e dire quel che vuole, anche che: che gli asini volano.
Ma credere e dire, per essere realtà, han bisogno del fare. Il fare ciò che si vuole e non quel che si può nell'ambito delle leggi che regolano ed amministrano questa nostra democrazia, non è permesso o quantomeno non dovrebbe esserlo, ed anche se per una o più volte si riesce a fare quel che si vuole, questo non corrisponde alla parola sempre; prima o poi i nodi vengono al pettine. Non perderò tempo a dire quel che gli studi demografici e gli Uffici scolastici regionali hanno già segnalato più e più volte, quella che è la tendenza della politica scolastica a livello nazionale, ma è con queste cose che bisogna fare i conti. E' inutile erigersi a paladini di cause perse o indifendibili, non illudere genitori e studenti questo dovrebbe essere il dovere civico di chi irresponsabilmente e per amor di campanile continua prender per i fondelli, ma ricordatevi che si può far fessi tutti una volta, o uno per sempre, ma non si può far fessi tutti e per sempre.
domenica 14 novembre 2010
sabato 13 novembre 2010
Fosse vero.................
“Quello della ‘ndrangheta è un problema culturale”
12 novembre 2010
È quanto afferma il vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, monsignor Giuseppe Morosini
LOCRI. “Il problema della mafia e della ‘ndrangheta è un problema culturale”. È quanto afferma il vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, monsignor Giuseppe Morosini, in una intervista al mensile Jesus. Nel numero di novembre il mensile del gruppo editoriale San Paolo propone un ampio servizio al rapporto tra Chiesa e ‘Ndrangheta. In particolare, con l’intervista a mons. Morosini ed al procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, sarà affrontato il tema del santuario della Madonna di Polsi, dove recentemente si sono svolti summit delle cosche con l’incoronazione del boss Oppedisano a capo supremo della ‘ndrangheta. “Quando sui giornali - aggiunge mons. Morosini - leggiamo che hanno decapitato una organizzazione criminale, in realtà non hanno decapitato niente, perché queste organizzazioni si rigenerano. Non è la singola persona che conta, ma l’apparato, la mentalità. Una mentalità che durerà fino a quando lo Stato non si presenterà sul territorio con il suo “volto amorevole”. Finché i ragazzi vedranno lo Stato soltanto attraverso la divisa di un carabiniere o di un poliziotto che va a prendere il loro padre, il loro fratello, il loro zio per portarli in carcere e non come qualcosa che provvede a creare centri di aggregazione e strutture sportive; finché non presentiamo un modello di vita che non è quello del mafiosetto che ostenta la macchina di lusso per far vedere che ha denaro in tasca, non ci può essere cambiamento. È un lavoro che va fatto con costanza. Sarà lungo, difficile, ma non impossibile da portare avanti”. “Sono convinto - conclude - che, se tutte le agenzie presenti sul territorio si uniscono per creare un modello di uomo diverso, cooperando per la formazione delle coscienze, se ci mettiamo d’accordo e cominciamo insieme a presentare alcuni valori di società, di relazioni, di interesse per il bene comune, non solo Polsi, ma tutta la Calabria potranno finalmente alzare la testa”. Il procuratore Gratteri sostiene invece che: “la Chiesa sta facendo molto. Con gli oratori, per esempio. Può cercare di tenere di più i bambini lontano dalle famiglie per evitare che si nutrano di cultura mafiosa. Con i tagli fatti alla scuola sono sempre più abbandonati, con classi di 30 bambini gli insegnanti controllano sempre meno i compiti, e ancor meno seguono i ragazzi. Molte scuole sono fatiscenti, si fanno molti progetti e si insegna poco la lingua italiana, la filosofia, la storia. La Chiesa deve supplire in questo”.
link:http:
La 'ndrangheta, dei colletti bianchi, delle cricche pseudo politiche, degli amministratori conniventi, del voto di scambio è altro?
venerdì 12 novembre 2010
mercoledì 10 novembre 2010
La storia......infinita
Giovedi' 11 novembre 2010 a partire dalle ore 10.00,davanti alla sede della Cgil nazionale(C.so d'Italia) a Roma si svolgera' un presidio di protesta e una conferenza stampa promossa dal comitato dei precari e dei licenziati dalla Cgil.
Tutti gli organi di informazione che hanno a cuore la dignita' del lavoro e la tutela dei diritti,sono invitati a partecipare.
http://www.facebook.com/home.php?ref=home#!/event.php?eid=140474792669032&index=1
Tutti gli organi di informazione che hanno a cuore la dignita' del lavoro e la tutela dei diritti,sono invitati a partecipare.
http://www.facebook.com/home.php?ref=home#!/event.php?eid=140474792669032&index=1
domenica 31 ottobre 2010
I morti vivi, i vivi morti
Coincidenze e ricordi.
Se ne andò per sempre dal mondo dei vivi in soli sei mesi, all’età di 88 anni, colpito da un male incurabile ai polmoni. Fumatore di tabacco trinciato forte avvolto in cartocci di pannocchie di granoturco, le cartine per sigarette insieme al negozio di sale e tabacchi arriveranno in paese molti anni dopo, il lusso di fumare sigarette col filtro l’ebbe negli ultimi decenni della sua esistenza. L’ultima sigaretta la fumò nel mese d’aprile cinque o sei mesi prima della sua morte. Ebbe la fortuna di spirare in casa e non in una squallida stanza d’ospedale, accudito dai familiari, fino all’esalazione dell’ultimo respiro, cosi come aveva desiderato. Sapevo quanto tempo gli sarebbe rimasto da vivere quando lo vidi per l’ultima volta, la prima e unica TAC non dava speranza: da uno a due mesi. La telefonata che aspettavo arrivò al mattino presto, i funerali erano previsti per il giorno dopo. Il tempo di organizzarmi per prendere il primo volo utile, nel primo pomeriggio ero davanti alla salma di mio padre. Il vestito nuovo per la morte, le scarpe nuove nere lucide a punta, la camicia bianca e una delle cravatte che di tanto in tanto gli portavo per regalo, ma che ormai metteva solo nelle occasioni speciali, e questa era l’ultima. Lo vidi sereno, i segni della sofferenza erano scomparsi dal suo volto, i capelli ormai radi, più canuti del solito. In quei primi momenti, mi venne naturale fargli una carezza sulla fronte, non l’avevo mai accarezzato da vivo se non in quell’ultimo ed assolato mese d’agosto in quel letto d’ospedale di Cosenza, dove mi recavo tutte le mattine. Ho avuto la fortuna di stargli vicino per un mese intero, recuperando, almeno cosi è stato per me, trent’anni o forse più di rapporti fra padre e figlio. Le giornate passavano in fretta, parlavamo di tutto quel che ci passava per la mente, io non finivo mai di fargli domande sulla sua infanzia, sui suoi genitori che non che non aveva avuto il bene di averli vicino perché emigrati a Novaiorca quando aveva appena dodici anni o poco più, lasciato alle cure della sorella maggiore, non li vide neppure da morti. Avrei voluto chiedergli ancora tante cose e lui a me, non ne abbiamo avuto il tempo. Lo vegliammo tutta la notte, insieme ad alcuni familiari, amici e parenti, anche quella notte passò in fretta come quelle giornate d’agosto, e benché l’estate fosse appena finita l’aria era ancora tiepida, trascorremmo quasi tutta la notte seduti sui gradini dell’uscio di casa. Non era credente, lui stesso aveva chiesto di porre sulla bara un drappo rosso, passando nei pressi della chiesa suonarono dei rintocchi di campane a morto.
Una sosta davanti alla sede della sezione dell'ex PCI, breve e commosso discorso del segretario, con la banda che intonava mestamente Bandiera rossa, si avviò per il suo ultimo viaggio. Il giorno appresso, di primo mattino, ci recammo al cimitero per la tumulazione, appena arrivati nei pressi del cancello d’entrata vidi avanzare verso mio fratello una signora vestita a lutto per la recente scomparsa del marito nostro conoscente e forse lontano parente. Teneva fra le mani una pacco avvolto in fogli di giornali, mentre si avvicinava per parlare con mio fratello, mi tenni un pò in disparte, vedo che gli consegna il pacco e mio fratello la rassicura con un cenno della testa. La signora ringrazia e si avvia verso la propria auto. Mio fratello nota la mia espressione, e prima che io chieda spiegazioni: Mi ha chiesto di poter far avere questo pacco con alcuni indumenti, al marito, ed aggiunge ancor prima che io ponga la domanda, bisogna che li mettiamo nella bara e lui andrà a prenderseli. Cosi fu fatto. La cosa più strana che fosse potuta capitare ad un non credente come mio padre, è che avesse potuto fare una consegna a domicilio nell’aldilà. Alcuni mesi fa venni a saper della scomparsa di una giovane madre morta purtroppo improvvisamente, non so per quale motivo. Sulla morte di questa donna mi sono state raccontate alcune circostanze che mi hanno fatto ricordare quanto o raccontato fin’ora. Il giorno prima o forse due, fece un sogno. Nel sogno gli apparve un uomo morto due giorni prima, anche lui in giovane età, gli rivelò di essersi dimenticato un giubbetto, uno in particolare, mi pare di pelle. La donna , durante la giornata, si reca, con qualche imbarazzo, a raccontare il sogno alla giovane vedova: il giorno dopo la giovane madre raggiunse quella parte di mondo per noi oscuro e pieno di misteri, forse con una consegna da fare.
Aprile 2005
giovedì 28 ottobre 2010
domenica 24 ottobre 2010
Dopo un anno e mezzo "suonano le campane" della minoranza.
Raimondo critica l'azione dell'esecutivo .
Giovedì 21 Ottobre 2010 - di Roberto Galasso
TORANO CASTELLO - “Altro che rialzarsi! Torano sta scendendo nei meandri”. Non fa sconti all’esecutivo municipale del sindaco Sabatino Cariati il consigliere del gruppo di minoranza “Uniti per Torano”, Lucio Franco Raimondo. L’esponente dell’opposizione, infatti, nel corso di un incontro in piazza con i cittadini, a Sartano, organizzato assieme ai colleghi Franco Cavalcante e Vincenzo Cori, ha esternato alcune considerazioni inerenti alla prima fase dell’azione amministrativa della compagine di governo con l’ausilio di foto e slide. Dopo aver espresso in nome del gruppo piena solidarietà all’assessore Alfonso Marturano, destinatario di un vile atto intimidatorio, Franco L. Raimondo ha iniziato la sua disquisizione con la scottante ed irrisolta questione dei rifiuti la cui gestione - ha detto - “continua ad essere attuata da venticinque mesi in regime di ordinanza d’emergenza, con la raccolta differenziata ormai sparita e con la gara per l’affidamento della gestione, il cui appalto nonostante il bando europeo pubblicato ad aprile, ancora non è ancora stato espletato. Conti alla mano - ha evidenziato - spendiamo il doppio di quanto si spendeva prima e con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Per cui le giustificazioni del sindaco non possono reggere”. Sotto la lente d’ingrandimento di Raimondo anche il malfunzionamento del depuratore ed il pagamento da parte dei cittadini di cui non si usufruisce, auspicando la restituzione delle somme pagate fino ad oggi. Per quanto concerne l’acqua è stata sottolineata la frequente carenza idrica nonché la richiesta di ridurre gli interessi passivi per i quali già per gli anni 2005/2006/2007, grazie all’azione della minoranza, la Camera di Commercio aveva imposto all’amministrazione dell’ex sindaco Iannace la rettifica che ha fatto risparmiare ai cittadini 160 mila euro. “Su questo tema abbiamo ottenuto una risposta evasiva - ha puntualizzato Raimondo - che non ci convince e ci costringe a rivolgerci ancora una volta alla Camera di Commercio”. L’esponente della minoranza ha definito poi fallimentare la politica cimiteriale dell’esecutivo Cariati che ha invitato ad essere più concreto considerato che “dopo undici anni dal grandioso progetto di ampliamento del cimitero i problemi continuano ad esserci”. Riguardo alla mancanza dei loculi che ha creato seri problemi nei mesi scorsi, Franco Raimondo ha detto che “oggi di sicuro c’è l’aumento del canone di concessione dei loculi grazie ad un escamotage che ha visto aumentare il periodo di concessioni da venti a trenta anni. I nostri amministratori devono capire, inoltre, che alla costruzione dei loculi per i residenti, che ovviamente dovranno pagare, deve provvedere il Comune”. Critiche dure anche in merito alla vicenda del campo sportivo di cui il sindaco ne ha comunicato alla locale squadra di calcio la disponibilità in seguito all’ottenimento dell’agibilità: “Dopo la sceneggiata dell’inaugurazione in “pompa magna” il campo è stato inutilizzato per un anno per la mancanza dei guard rail lungo il tratto della strada provinciale, mentre le barriere di protezione giacevano da tempo dietro il municipio”. Il consigliere Raimondo ha sollecitato “procedure eque e trasparenti” riguardo ai lavori pubblici. “Da un anno - ha posto l’accento - si vedono poche gare d’appalto. Con la formula dello scomputo degli oneri lavorano soprattutto coloro che devono soldi al Comune. Siamo d’accordo tutti a far lavorare le imprese locali, ma un pò di equità non guasterebbe”. Il consigliere di “Insieme per Torano” ritiene illegittimo il decreto di nomina di un assessore a responsabile del settore edilizia e urbanistica proprio per “quel solco netto evidenziato dallo stesso sindaco ed inerente alla separazione tra la gestione affidata ai dipendenti e quella politica”. Raimondo ha chiesto all’amministrazione del sindaco Cariati di far chiarezza circa l’incasso delle somme dovute al Comune da “Villa Torano” ed ha parlato anche delle condizioni di sicurezza delle scuole, della stabilizzazione degli Lsu e Lpu, del risanamento del bilancio e del Piano Strutturale Comunale. “E’ necessario velocizzare il più possibile l’approvazione del Psc - ha sottolineato - perché si è frenato molto. E’ uno strumento indispensabile e necessario per dare una programmazione al territorio”.
http://www.dirittodicronaca.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4807:raimondo-critica-lazione-dellesecutivo&catid=46:cronaca&Itemid=73
venerdì 22 ottobre 2010
Il Liceo di Torano Castello chiude le porte ed apre al dibattito.
In questo blog sono presenti altre informazioni sull'annosa situazione del Liceo a Torano Castello.
http://sartano.blogspot.com/2010/03/il-27-e-il-28-si-vota.html
http://sartano.blogspot.com/2009/10/i-numeri-che-chi-li-da-chi-non-li-sa-e.html
http://sartano.blogspot.com/2008/11/plagio-o-larte-di-arrngiarsi.html
http://sartano.blogspot.com/2008/09/lestate-quasi-finita.html
http://sartano.blogspot.com/2008/08/leggetelo-attentamente.html
http://sartano.blogspot.com/2008/08/un-giorno-o-laltro-denuncer-il.html
http://sartano.blogspot.com/2008/05/quannu-ciucciu-acqua.html
http://sartano.blogspot.com/2008/04/conoscere-per-governare.html#links
http://sartano.blogspot.com/2008/04/se-fossi-un-genitore.html
giovedì 21 ottobre 2010
La mia generazione ha perso.
La razza in estinzione
di Gaber - Luporini
2001 © Warner Chappell Music Italiana Srl - Via G. Fara, 39 - 20124 Milano
Non mi piace la finta allegria
non sopporto neanche le cene in compagnia
e coi giovani sono intransigente
di certe mode, canzoni e trasgressioni
non me ne frega niente.
E sono anche un po' annoiato
da chi ci fa la morale
ed esalta come sacra la vita coniugale
e poi ci sono i gay che han tutte le ragioni
ma io non riesco a tollerare
le loro esibizioni.
Non mi piace chi è troppo solidale
e fa il professionista del sociale
ma chi specula su chi è malato
su disabili, tossici e anziani
è un vero criminale.
Ma non vedo più nessuno che s'incazza
fra tutti gli assuefatti della nuova razza
e chi si inventa un bel partito
per il nostro bene
sembra proprio destinato
a diventare un buffone.
Ma forse sono io che faccio parte
di una razza
in estinzione.
La mia generazione ha visto
le strade, le piazze gremite
di gente appassionata
sicura di ridare un senso alla propria vita
ma ormai son tutte cose del secolo scorso
la mia generazione ha perso.
Non mi piace la troppa informazione
odio anche i giornali e la televisione
la cultura per le masse è un'idiozia
la fila coi panini davanti ai musei
mi fa malinconia.
E la tecnologia ci porterà lontano
ma non c'è più nessuno che sappia l'italiano
c'è di buono che la scuola
si aggiorna con urgenza
e con tutti i nuovi quiz
ci garantisce l'ignoranza.
Non mi piace nessuna ideologia
non faccio neanche il tifo per la democrazia
di gente che ha da dire ce n'è tanta
la qualità non è richiesta
è il numero che conta.
E anche il mio paese mi piace sempre meno
non credo più all'ingegno del popolo italiano
dove ogni intellettuale fa opinione
ma se lo guardi bene
è il solito coglione.
Ma forse sono io che faccio parte
di una razza
in estinzione.
La mia generazione ha visto
migliaia di ragazzi pronti a tutto
che stavano cercando
magari con un po' di presunzione
di cambiare il mondo
possiamo raccontarlo ai figli
senza alcun rimorso
ma la mia generazione ha perso.
Non mi piace il mercato globale
che è il paradiso di ogni multinazionale
e un domani state pur tranquilli
ci saranno sempre più poveri e più ricchi
ma tutti più imbecilli.
E immagino un futuro
senza alcun rimedio
una specie di massa
senza più un individuo
e vedo il nostro stato
che è pavido e impotente
è sempre più allo sfascio
e non gliene frega niente
e vedo anche una Chiesa
che incalza più che mai
io vorrei che sprofondasse
con tutti i Papi e i Giubilei.
Ma questa è un'astrazione
è un'idea di chi appartiene
a una razza
in estinzione.
lunedì 18 ottobre 2010
domenica 17 ottobre 2010
Segnatevi la data.
Presto lavori Aterp per dodici alloggi a Sartano .
Domenica 17 Ottobre 2010 07:31 - di Roberto Galasso.
Domenica 17 Ottobre 2010 07:31 - di Roberto Galasso.
TORANO CASTELLO – Si avvia a conclusione la lunghissima e spinosa vicenda delle case popolari di Sartano. Il sindaco della cittadina toranese, infatti, nei giorni scorsi ha annunciato nel corso di un incontro pubblico che fra qualche settimana sarà data vita al bando relativo alla formazione della nuova graduatoria per l’assegnazione dei dodici alloggi popolari d località Piana. “Ripartiamo da zero - ha affermato il primo cittadino - nell’assoluta trasparenza ed in maniera accelerata e mettendo in atto tutti gli sforzi possibili al fine di avere gli assegnatari prima che siano completati i lavori di riqualificazione. Altrimenti si rischia che la struttura sia nuovamente preda dei vandali”. Quella della palazzina di località Piana, infatti, è una storia lunga circa trenta anni. Il fabbricato, sorto nei primi anni ottanta, a poca distanza del centro abitato della popolosa frazione sartanese, è divenuto nel corso degli anni una “cattedrale nel deserto”. I lavori per la sua realizzazione, disposti dall’allora Iacp (Istituto Autonomo Case Popolari) nel 1982 ebbero inizio nell’aprile del 1983 per essere poi completati a cavallo degli anni 1988/1989. I dodici appartamenti, dove avrebbero dovuto trovare sistemazione altrettanti nuclei familiari, però, non furono mai consegnati e nel corso degli anni sono divenuti “terra di conquista” di vandali che ne hanno distrutto infissi e serrande ed asportato perfino porte e sanitari. L’annosa vicenda, dunque, è stata, quindi, affrontata dall’esecutivo municipale e seguita dall’assessore ai lavori pubblici, Alfonso Maturano. Il sindaco Cariati, dunque, ha posto l’accento sull’intenso e proficuo lavoro sinergico tra l’Aterp, di cui è direttore generale il dottor Giuseppe Marchese, e l’ente municipale per risolvere l’incresciosa situazione inerente allo sconfinamento, in fase di costruzione del fabbricato, all’interno dei terreni limitrofi e per il quale si è dovuto provvedere al risarcimento dei proprietari. Quest’ultimo e conclusivo passaggio, quindi, che ha visto particolarmente impegnato - come ha evidenziato il sindaco - il direttore tecnico dell’Aterp, l’ingegner Pietro Mari, consentirà l’inizio dell’intervento concernente il completamento dei dodici alloggi, che oggi versano in condizioni di assoluto degrado e totale abbandono, sarà realizzato da un’impresa che si è già aggiudicata la gara d’appalto indetta dall’Aterp di circa 147 mila euro.
Con soddisfazione, il sindaco Sabatino Cariati ha informato la cittadinanza ed annunciato a tutti coloro che si trovano nella condizione di poter accedere alla richiesta di un alloggio di edilizia popolare, che a breve si partirà con il bando per la formazione della nuova graduatoria per l’assegnazione della case popolari di Sartano. Graduatoria che certamente verrà formata sulla base di punteggi e criteri di priorità. I punteggi sono infatti attribuiti in dipendenza delle condizioni soggettive e oggettive del concorrente e del suo nucleo familiare mentre i criteri di priorità sono riferiti al livello di gravità del bisogno abitativo.
Con soddisfazione, il sindaco Sabatino Cariati ha informato la cittadinanza ed annunciato a tutti coloro che si trovano nella condizione di poter accedere alla richiesta di un alloggio di edilizia popolare, che a breve si partirà con il bando per la formazione della nuova graduatoria per l’assegnazione della case popolari di Sartano. Graduatoria che certamente verrà formata sulla base di punteggi e criteri di priorità. I punteggi sono infatti attribuiti in dipendenza delle condizioni soggettive e oggettive del concorrente e del suo nucleo familiare mentre i criteri di priorità sono riferiti al livello di gravità del bisogno abitativo.
venerdì 15 ottobre 2010
Il circolo locale del Prc "Carlo Marx" si dice contrario ai cambi di casacca
A livello locale invece, sono molto felici?
http://www.gazzettadelsud.it/NotiziaArchivio.aspx?art=136262&Edizione=8&A=20101014
http://www.gazzettadelsud.it/NotiziaArchivio.aspx?art=136262&Edizione=8&A=20101014
CavallerizzoVive
La signora Bianco scrive a Bertolaso: "Accendete la luce. E via quel lucchetto!" .
http://www.dirittodicronaca.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4708%3Ala-signora-bianco-scrive-a-bertolaso-qaccendete-la-luce-e-via-quel-lucchettoq&catid=49%3Acronaca&Itemid=77
Mercoledì 13 Ottobre 2010 19:46 - di Giuseppe Montone Letture: 114 - .La frana del 2005
CAVALLERIZZO - Alla sua casa, frutto dei sacrifici di una vita intera, non è assolutamente disposta a rinunciare. Per lei la terribile frana del 7 marzo 2005 è solo un triste, ma lontano, ricordo e la delocalizzazione “una inutile perdita di tempo condita da un incredibile spreco di soldi”.
CAVALLERIZZO - Alla sua casa, frutto dei sacrifici di una vita intera, non è assolutamente disposta a rinunciare. Per lei la terribile frana del 7 marzo 2005 è solo un triste, ma lontano, ricordo e la delocalizzazione “una inutile perdita di tempo condita da un incredibile spreco di soldi”.
Del resto Liliana Bianco a Cavallerizzo è tornata da tempo (circa 1 anno e mezzo), incurante dell’ordinanza con la quale il paese è stato letteralmente chiuso dietro il lucchetto di un cancello. Con il marito e i due figli vive già da qualche anno nella propria casa in pieno centro storico, convinta com’è che solo una minima parte della frazione sia stata interessata dall’evento franoso. “A distanza di 5 anni e mezzo – evidenzia – l’85% delle case è integro: da allora non si è più registrato alcun danno”. E se in occasione della recente visita del capo del dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso era riuscita ad incontrarlo e a parlare con lui, adesso la signora Bianco, delusa dal mancato rispetto delle promesse, ha deciso di inviargli una lettera via fax per ricordargli gli impegni assunti. “Aveva garantito, senza però mantenere la parola data – commenta – che avrebbe provveduto, insieme al sindaco, a revocare la precedente ordinanza di divieto d’accesso al paese e che avrebbe dato disposizioni di ripristinare l’allaccio della corrente elettrica presso la mia abitazione: ho dovuto acquistare un generatore e consumo oltre 700 euro di gasolio all’anno”. Oltre ad un po’ di luce, la signora Bianco ha rinnovato a Bertolaso la propria richiesta di rivedere i contenuti dell’ordinanza di chiusura di Cavallerizzo. “Nei giorni dispari – dice – il cancello viene aperto e si può entrare in paese: in questi giorni il rischio quindi non c’è? E’ semplicemente assurdo. Ecco perché vogliamo la riapertura definitiva e la possibilità anche per le altre 24 famiglie interessate di rientrare nelle proprie abitazioni, integre ed agibili”. Infine, la stessa annuncia l’intenzione di trasmettere un analogo fax anche al Prefetto di Cosenza. “Cavallerizzo non può morire”, conclude.
http://www.dirittodicronaca.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4708%3Ala-signora-bianco-scrive-a-bertolaso-qaccendete-la-luce-e-via-quel-lucchettoq&catid=49%3Acronaca&Itemid=77
giovedì 14 ottobre 2010
sabato 9 ottobre 2010
giovedì 7 ottobre 2010
IL COMUNE INFORMA
Domenica 10 ottobre 2010 alle ore 18,00 presso la Sala Polifunzionale in Torano Castello, Comunicazioni del Sindaco sulle tematiche amministrative.
Tutti i cittadini sono invitati a partecipare.
Tutti i cittadini sono invitati a partecipare.
Iscriviti a:
Post (Atom)