giovedì 30 dicembre 2010

Buon Anno 2011

'A Strina Sartanisa

Appiccica 'sa lumera e ffammi lustru
si tieni lu fucili mi lu npriesti.
Caru cumpari mija bell'ed onestu
Simu vinuti ppi dari gustu

Lu Paska e ru Natali e CapiddAnnu
Tutti li fiesti li puortu cantannu.

.................................................
Il seguito delle strofe, con le frasi ben auguranti alla mogli ai figli  credo siano più o meno conosciute, ma quello che mi premeva ricordare sono le strofe iniziali, che pochi  ormai cantano; la "strina" Cosentina  ha preso il sopravvento.

domenica 26 dicembre 2010

Il formaggio della Misericordia.

Lungo la strada mi tornò in mente la prima volta che capitai in questo posto, insieme a mio cugino, compagno di scoperte di un mondo in via di estinzione, pieno di cose da prendere e da apprendere.
Era di pomeriggio, l’ora della siesta generale, l’ora in cui le cicale sugli ulivi friniscono in un concerto sempre uguale ma sempre nuovo per chi l’ascolta attentamente, il canto del maschio appollaiato sulla cima più alte, le femmine a metà sui rami più importanti, le greche* alla fine del tronco, le zivule* fino a metà. Erano queste le ore che preferivamo per scorrazzare per viottoli di campagna fuori paese; nei paesi sull’altra sponda del Crati o nei vicini paesi Arbëreshë*.
Lungo la strada che stavamo percorrendo vidi una piccola chiesa, anzi un Santuario della quale conoscevo il nome sin da ragazzo, dai racconti della festa che vi si teneva e si tiene ancora oggi, ogni anno: Chiesa della Madonna della Misericordia*. Dopo aver fatto inversione di marcia ci avviamo per una stradina asfaltata a tratti alterni, abbastanza scoscesa, piena di buche, a tratti polverosa, al di la del torrente la strada si fa ripida, qualche curva, altre buche, in tutto un paio di chilometri ed arriviamo al Santuario. Caso strano ma la porta della chiesa è aperta, una breve visita all’interno e una occhiata all’esterno, tornano alla mente i racconti di mia madre quando non c’erano ne macchine ne strade comode per arrivarci, da Sartano, bisognava fare un cammino di una decina di chilometri, partire alle prime ore del mattino per poi fare ritorno prima del tramonto.
Come fulminato sulla via di Damasco a mio cugino viene in mente che qualche chilometro più avanti c’è una famiglia di contadini che abita li da sempre.
Ad accoglierci un  simpatico ed anziano padrone, con il quale mio cugino ha una certa confidenza, se in vena, possiamo “rubare” qualche proverbio o qualche distico di canzoni popolari della tradizione orale, come per invogliarmi mi dice che producono anche formaggio.
E allora perché aspettare: andiamo. 
Quella volta comperai due piccole forme di formaggio una un pò fresca ed un’altra con qualche mese di stagionatura; è il formaggio locale che da  fresco si mangia subito e stagionato è  da grattugia. Già che c’ero presi anche un caciocavallo. Consumai i formaggi freschi, e grattugiai quello stagionato senza particolari attenzioni, ma li trovai senza difetti, con qualcosa in più dei formaggi che solitamente portavo a casa, più come prede di caccia che come souvenir.
Ai primi di settembre di quest’anno, dopo tre, sono ritornato, sempre con lo stesso compagno. Sono  andato dritto nel locale dei formaggi; , appeso ad un muro un manifesto appeso di sghimbescio “Formaggi sotto il cielo”, da una pertica pendevano dei caciocavalli stagionati, leggermente lucidi e trasudati, nonostante la temperatura pomeridiana si aggirasse sui 34/35 gradi. Addossato ad una parete uno scaffale in legno, con alcune forme di formaggio insolite a queste latitudini. La tradizione ha sempre prediletto pezzature piccole, sotto i 500 grammi, raramente forme da un chilo, per varie ragioni che non sto qui a spiegare, ma fra tutte la più importante era ed è quella di non correre rischi con pezzature più grandi. La forma che ho scelto fra le tre o quattro sullo scaffale dopo averla guardata, soppesata, pressata, annusata ha una crosta pulita, giallo scuro, con assenza di muffe; il peso sui 5/6 chili, al tatto consistente, leggero profumo di latte, yogurt e burro leggermente tostato. Certamente non posso prenderla tutta, decidiamo di prenderne un quarto di forma in due fette per un peso totale di circa un chilo e settecento grammi. Prima di incartarlo ne stacco un pezzetto da assaggiare e………. appena comincio ad assaporare la mente va ai lunghi cammini che i nostri vecchi, pellegrini, facevano per arrivare al Santuario della Misercordia al suono di organetti e zampogne e sicuramente trovavano anche una fetta di formaggio. Ci siamo sentiti telefonicamente con l’artefice produttore e casaro, che con enorme sacrificio, in un terra difficile, forse solo per una scommessa con se stesso o chissà per qual altro miracolo ha dato vita a questo formaggio senza nome, che per comune sentire abbiamo voluto chiamarlo per vicinanza, e non solo: Misericordia.
Como, Ottobre 2010

Azienda Agricola Arnone Quintino
Contrada S. Bartolo 30
87010 San Martino di Finita  CS
tel. 0984 504397 

*Greche e Zivule*: specie di cicale
* Arbëreshë: Albanesi
*Chiesa della Madonna della Misericorda: situata nel Comune di S.Martino di Finita
*Sartano: paese in provincia di Cosenza



domenica 19 dicembre 2010

News

Fogna a cielo aperto a "Timpa" di Sartano 
Protestano i residenti 


Gildo Anthony Urlandini
Torano Castello
Dopo la nevicata dell'altro ieri e dopo la pioggia, arriva la fogna a cielo aperto in località "Timpa" di Sartano. 

giovedì 9 dicembre 2010

L'altro Sartano.

“Non bisogna fare grandi cose per raggiungere un successo: quando una persona, o meglio, un gruppo di persone si prefigge un obiettivo e poi lo raggiunge, il successo è assicurato”.

"Non tardai a capire due cose fondamentali: non avevano l’abbonamento a Sky o Mediaset Premium per poter assistervi a casa e non andavano in pizzeria o al bar perché dovevano prendere la consumazione e non potevano permettersi nemmeno questa piccolissima spesa."

Per leggere l'articolo:

domenica 21 novembre 2010

A volte ritornano.......se non si fanno i conti con la realtà.

Pochi iscritti Il Classico a rischio chiusura
Gildo Anthony Urlandini
Torano Castello

Ritorna l'incubo per studenti e genitori, ma anche per amministratori e semplici cittadini, di Torano Castello e paesi limitrofi. Motivo? Il Liceo Classico rischia di chiudere a causa delle poche iscrizioni. Da giorni si stanno intrattenendo riunioni e appuntamenti tra tutte le forze sociali, per trovare una soluzione che possa sgombrare una volta per sempre il rischio chiusura dell'istituto scolastico toranese, lustro di cultura e formazione da oltre quarantanni. Circola voce che per il prossimo anno scolastico a causa dei tagli programmati dal Ministero della Pubblica istruzione, l'Istituto superiore rischia la chiusura, appunto. Su questa voce non sono d'accordo i genitori degli studenti, gli amministratori, i professori, il dirigente scolastico e anche i sindaci e i cittadini dei paesi limitrofi. Se ciò fosse vero, un pezzo di cultura e di storia del territorio toranese cesserebbe di esistere. Intanto in paese sta montando la protesta e la nascita di un comitato pro liceo, per evitare che centinaia di studenti, se dovesse verificarsi la chiusura, migrino verso altri istituti del cosentino, con un notevole aggravio sulle economie delle famiglie. Dall'ultima riunione tra genitori, studenti, professori e amministratori, si apprende che sarà fatto tutto il possibile per mantenere in vita il liceo e si lotterà sin d'ora per evitare una possibile chiusura dell'Istituto.
 Tratto dalla GazzettadelSud di oggi 22-11-10

Siamo o non siamo in democrazia, Si? Allora ognuno e libero di credere e dire quel che vuole, anche che: che gli asini volano.
Ma credere e dire, per essere realtà, han bisogno del fare. Il fare ciò che si vuole e non quel che si può nell'ambito delle leggi che regolano ed amministrano questa nostra democrazia, non è permesso o quantomeno non dovrebbe esserlo, ed anche se per una o più volte si riesce a fare quel che si vuole, questo non corrisponde alla parola sempre; prima o poi i nodi vengono al pettine. Non perderò tempo a dire quel che gli studi demografici e gli Uffici scolastici regionali hanno già segnalato  più  e più volte, quella che è la tendenza della politica scolastica a livello nazionale, ma è con queste cose che bisogna fare i conti. E' inutile erigersi a paladini di cause perse o indifendibili, non illudere genitori e studenti questo dovrebbe essere il dovere civico di chi irresponsabilmente e per amor di campanile continua prender per i fondelli, ma ricordatevi che si può far fessi tutti una volta, o uno per sempre, ma non si può far fessi tutti e per sempre.

sabato 13 novembre 2010

Fosse vero.................

“Quello della ‘ndrangheta è un problema culturale”

12 novembre 2010
È quanto afferma il vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, monsignor Giuseppe Morosini

LOCRI. “Il problema della mafia e della ‘ndrangheta è un problema culturale”. È quanto afferma il vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, monsignor Giuseppe Morosini, in una intervista al mensile Jesus. Nel numero di novembre il mensile del gruppo editoriale San Paolo propone un ampio servizio al rapporto tra Chiesa e ‘Ndrangheta. In particolare, con l’intervista a mons. Morosini ed al procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, sarà affrontato il tema del santuario della Madonna di Polsi, dove recentemente si sono svolti summit delle cosche con l’incoronazione del boss Oppedisano a capo supremo della ‘ndrangheta. “Quando sui giornali - aggiunge mons. Morosini - leggiamo che hanno decapitato una organizzazione criminale, in realtà non hanno decapitato niente, perché queste organizzazioni si rigenerano. Non è la singola persona che conta, ma l’apparato, la mentalità. Una mentalità che durerà fino a quando lo Stato non si presenterà sul territorio con il suo “volto amorevole”. Finché i ragazzi vedranno lo Stato soltanto attraverso la divisa di un carabiniere o di un poliziotto che va a prendere il loro padre, il loro fratello, il loro zio per portarli in carcere e non come qualcosa che provvede a creare centri di aggregazione e strutture sportive; finché non presentiamo un modello di vita che non è quello del mafiosetto che ostenta la macchina di lusso per far vedere che ha denaro in tasca, non ci può essere cambiamento. È un lavoro che va fatto con costanza. Sarà lungo, difficile, ma non impossibile da portare avanti”. “Sono convinto - conclude - che, se tutte le agenzie presenti sul territorio si uniscono per creare un modello di uomo diverso, cooperando per la formazione delle coscienze, se ci mettiamo d’accordo e cominciamo insieme a presentare alcuni valori di società, di relazioni, di interesse per il bene comune, non solo Polsi, ma tutta la Calabria potranno finalmente alzare la testa”. Il procuratore Gratteri sostiene invece che: “la Chiesa sta facendo molto. Con gli oratori, per esempio. Può cercare di tenere di più i bambini lontano dalle famiglie per evitare che si nutrano di cultura mafiosa. Con i tagli fatti alla scuola sono sempre più abbandonati, con classi di 30 bambini gli insegnanti controllano sempre meno i compiti, e ancor meno seguono i ragazzi. Molte scuole sono fatiscenti, si fanno molti progetti e si insegna poco la lingua italiana, la filosofia, la storia. La Chiesa deve supplire in questo”.

link:http:

La 'ndrangheta, dei colletti bianchi, delle cricche pseudo politiche, degli amministratori conniventi, del voto di scambio è altro?

mercoledì 10 novembre 2010

La storia......infinita

Giovedi' 11 novembre 2010 a partire dalle ore 10.00,davanti alla sede della Cgil nazionale(C.so d'Italia) a Roma si svolgera' un presidio di protesta e una conferenza stampa promossa dal comitato dei precari e dei licenziati dalla Cgil.

Tutti gli organi di informazione che hanno a cuore la dignita' del lavoro e la tutela dei diritti,sono invitati a partecipare.

http://www.facebook.com/home.php?ref=home#!/event.php?eid=140474792669032&index=1

domenica 31 ottobre 2010

I morti vivi, i vivi morti

Coincidenze e ricordi.
Se ne andò per sempre dal mondo dei vivi in soli sei mesi, all’età di 88 anni, colpito da un male incurabile ai polmoni. Fumatore di tabacco trinciato forte avvolto in cartocci di pannocchie di granoturco, le cartine per sigarette insieme al negozio di sale e tabacchi arriveranno in paese molti anni dopo, il lusso di fumare sigarette col filtro l’ebbe negli ultimi decenni della sua esistenza. L’ultima sigaretta la fumò nel mese d’aprile cinque o sei mesi prima della sua morte. Ebbe la fortuna di spirare in casa e non in una squallida stanza d’ospedale, accudito dai familiari, fino all’esalazione dell’ultimo respiro, cosi come aveva desiderato. Sapevo quanto tempo gli sarebbe rimasto da vivere quando lo vidi per l’ultima volta, la prima e unica TAC non dava speranza: da uno a due mesi. La telefonata che aspettavo arrivò al mattino presto, i funerali erano previsti per il giorno dopo. Il tempo di organizzarmi per prendere il primo volo utile, nel primo pomeriggio ero davanti alla salma di mio padre. Il vestito nuovo per la morte, le scarpe nuove nere lucide a punta, la camicia bianca e una delle cravatte che di tanto in tanto gli portavo per regalo, ma che ormai metteva solo nelle occasioni speciali, e questa era l’ultima. Lo vidi sereno, i segni della sofferenza erano scomparsi dal suo volto, i capelli ormai radi, più canuti del solito. In quei primi momenti, mi venne naturale fargli una carezza sulla fronte, non l’avevo mai accarezzato da vivo se non in quell’ultimo ed assolato mese d’agosto in quel letto d’ospedale di Cosenza, dove mi recavo tutte le mattine. Ho avuto la fortuna di stargli vicino per un mese intero, recuperando, almeno cosi è stato per me, trent’anni o forse più di rapporti fra padre e figlio. Le giornate passavano in fretta, parlavamo di tutto quel che ci passava per la mente, io non finivo mai di fargli domande sulla sua infanzia, sui suoi genitori che non che non aveva avuto il bene di averli vicino perché emigrati a Novaiorca quando aveva appena dodici anni o poco più, lasciato alle cure della sorella maggiore, non li vide neppure da morti. Avrei voluto chiedergli ancora tante cose e lui a me, non ne abbiamo avuto il tempo. Lo vegliammo tutta la notte, insieme ad alcuni familiari, amici e parenti, anche quella notte passò in fretta come quelle giornate d’agosto, e benché l’estate fosse appena finita l’aria era ancora tiepida, trascorremmo quasi tutta la notte seduti sui gradini dell’uscio di casa. Non era credente, lui stesso aveva chiesto di porre sulla bara un drappo rosso, passando nei pressi della chiesa suonarono dei rintocchi di campane a morto.
Una sosta davanti alla sede della sezione dell'ex PCI, breve e commosso discorso del segretario, con la banda che intonava mestamente Bandiera rossa, si avviò per il suo ultimo viaggio. Il giorno appresso, di primo mattino, ci recammo al cimitero per la tumulazione, appena arrivati nei pressi del cancello d’entrata vidi avanzare verso mio fratello una signora vestita a lutto per la recente scomparsa del marito nostro conoscente e forse lontano parente. Teneva fra le mani una pacco avvolto in fogli di giornali, mentre si avvicinava per parlare con mio fratello, mi tenni un pò in disparte, vedo che gli consegna il pacco e mio fratello la rassicura con un cenno della testa. La signora ringrazia e si avvia verso la propria auto. Mio fratello nota la mia espressione, e prima che io chieda spiegazioni: Mi ha chiesto di poter far avere questo pacco con alcuni indumenti, al marito, ed aggiunge ancor prima che io ponga la domanda, bisogna che li mettiamo nella bara e lui andrà a prenderseli. Cosi fu fatto. La cosa più strana che fosse potuta capitare ad un non credente come mio padre, è che avesse potuto fare una consegna a domicilio nell’aldilà. Alcuni mesi fa venni a saper della scomparsa di una giovane madre morta purtroppo improvvisamente, non so per quale motivo. Sulla morte di questa donna mi sono state raccontate alcune circostanze che mi hanno fatto ricordare quanto o raccontato fin’ora. Il giorno prima o forse due, fece un sogno. Nel sogno gli apparve un uomo morto due giorni prima, anche lui in giovane età, gli rivelò di essersi dimenticato un giubbetto, uno in particolare, mi pare di pelle. La donna , durante la giornata, si reca, con qualche imbarazzo, a raccontare il sogno alla giovane vedova: il giorno dopo la giovane madre raggiunse quella parte di mondo per noi oscuro e pieno di misteri, forse con una consegna da fare.
Aprile 2005

domenica 24 ottobre 2010

Dopo un anno e mezzo "suonano le campane" della minoranza.

Raimondo critica l'azione dell'esecutivo .

Giovedì 21 Ottobre 2010 - di Roberto Galasso
TORANO CASTELLO - “Altro che rialzarsi! Torano sta scendendo nei meandri”. Non fa sconti all’esecutivo municipale del sindaco Sabatino Cariati il consigliere del gruppo di minoranza “Uniti per Torano”, Lucio Franco Raimondo. L’esponente dell’opposizione, infatti, nel corso di un incontro in piazza con i cittadini, a Sartano, organizzato assieme ai colleghi Franco Cavalcante e Vincenzo Cori, ha esternato alcune considerazioni inerenti alla prima fase dell’azione amministrativa della compagine di governo con l’ausilio di foto e slide. Dopo aver espresso in nome del gruppo piena solidarietà all’assessore Alfonso Marturano, destinatario di un vile atto intimidatorio, Franco L. Raimondo ha iniziato la sua disquisizione con la scottante ed irrisolta questione dei rifiuti la cui gestione - ha detto - “continua ad essere attuata da venticinque mesi in regime di ordinanza d’emergenza, con la raccolta differenziata ormai sparita e con la gara per l’affidamento della gestione, il cui appalto nonostante il bando europeo pubblicato ad aprile, ancora non è ancora stato espletato. Conti alla mano - ha evidenziato - spendiamo il doppio di quanto si spendeva prima e con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Per cui le giustificazioni del sindaco non possono reggere”. Sotto la lente d’ingrandimento di Raimondo anche il malfunzionamento del depuratore ed il pagamento da parte dei cittadini di cui non si usufruisce, auspicando la restituzione delle somme pagate fino ad oggi. Per quanto concerne l’acqua è stata sottolineata la frequente carenza idrica nonché la richiesta di ridurre gli interessi passivi per i quali già per gli anni 2005/2006/2007, grazie all’azione della minoranza, la Camera di Commercio aveva imposto all’amministrazione dell’ex sindaco Iannace la rettifica che ha fatto risparmiare ai cittadini 160 mila euro. “Su questo tema abbiamo ottenuto una risposta evasiva - ha puntualizzato Raimondo - che non ci convince e ci costringe a rivolgerci ancora una volta alla Camera di Commercio”. L’esponente della minoranza ha definito poi fallimentare la politica cimiteriale dell’esecutivo Cariati che ha invitato ad essere più concreto considerato che “dopo undici anni dal grandioso progetto di ampliamento del cimitero i problemi continuano ad esserci”. Riguardo alla mancanza dei loculi che ha creato seri problemi nei mesi scorsi, Franco Raimondo ha detto che “oggi di sicuro c’è l’aumento del canone di concessione dei loculi grazie ad un escamotage che ha visto aumentare il periodo di concessioni da venti a trenta anni. I nostri amministratori devono capire, inoltre, che alla costruzione dei loculi per i residenti, che ovviamente dovranno pagare, deve provvedere il Comune”. Critiche dure anche in merito alla vicenda del campo sportivo di cui il sindaco ne ha comunicato alla locale squadra di calcio la disponibilità in seguito all’ottenimento dell’agibilità: “Dopo la sceneggiata dell’inaugurazione in “pompa magna” il campo è stato inutilizzato per un anno per la mancanza dei guard rail lungo il tratto della strada provinciale, mentre le barriere di protezione giacevano da tempo dietro il municipio”. Il consigliere Raimondo ha sollecitato “procedure eque e trasparenti” riguardo ai lavori pubblici. “Da un anno - ha posto l’accento - si vedono poche gare d’appalto. Con la formula dello scomputo degli oneri lavorano soprattutto coloro che devono soldi al Comune. Siamo d’accordo tutti a far lavorare le imprese locali, ma un pò di equità non guasterebbe”. Il consigliere di “Insieme per Torano” ritiene illegittimo il decreto di nomina di un assessore a responsabile del settore edilizia e urbanistica proprio per “quel solco netto evidenziato dallo stesso sindaco ed inerente alla separazione tra la gestione affidata ai dipendenti e quella politica”. Raimondo ha chiesto all’amministrazione del sindaco Cariati di far chiarezza circa l’incasso delle somme dovute al Comune da “Villa Torano” ed ha parlato anche delle condizioni di sicurezza delle scuole, della stabilizzazione degli Lsu e Lpu, del risanamento del bilancio e del Piano Strutturale Comunale. “E’ necessario velocizzare il più possibile l’approvazione del Psc - ha sottolineato - perché si è frenato molto. E’ uno strumento indispensabile e necessario per dare una programmazione al territorio”.
http://www.dirittodicronaca.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4807:raimondo-critica-lazione-dellesecutivo&catid=46:cronaca&Itemid=73

giovedì 21 ottobre 2010

La mia generazione ha perso.



La razza in estinzione

di Gaber - Luporini
2001 © Warner Chappell Music Italiana Srl - Via G. Fara, 39 - 20124 Milano

Non mi piace la finta allegria
non sopporto neanche le cene in compagnia
e coi giovani sono intransigente
di certe mode, canzoni e trasgressioni
non me ne frega niente.
E sono anche un po' annoiato
da chi ci fa la morale
ed esalta come sacra la vita coniugale
e poi ci sono i gay che han tutte le ragioni
ma io non riesco a tollerare
le loro esibizioni.

Non mi piace chi è troppo solidale
e fa il professionista del sociale
ma chi specula su chi è malato
su disabili, tossici e anziani
è un vero criminale.
Ma non vedo più nessuno che s'incazza
fra tutti gli assuefatti della nuova razza
e chi si inventa un bel partito
per il nostro bene
sembra proprio destinato
a diventare un buffone.

Ma forse sono io che faccio parte
di una razza
in estinzione.

La mia generazione ha visto
le strade, le piazze gremite
di gente appassionata
sicura di ridare un senso alla propria vita
ma ormai son tutte cose del secolo scorso
la mia generazione ha perso.

Non mi piace la troppa informazione
odio anche i giornali e la televisione
la cultura per le masse è un'idiozia
la fila coi panini davanti ai musei
mi fa malinconia.
E la tecnologia ci porterà lontano
ma non c'è più nessuno che sappia l'italiano
c'è di buono che la scuola
si aggiorna con urgenza
e con tutti i nuovi quiz
ci garantisce l'ignoranza.

Non mi piace nessuna ideologia
non faccio neanche il tifo per la democrazia
di gente che ha da dire ce n'è tanta
la qualità non è richiesta
è il numero che conta.
E anche il mio paese mi piace sempre meno
non credo più all'ingegno del popolo italiano
dove ogni intellettuale fa opinione
ma se lo guardi bene
è il solito coglione.

Ma forse sono io che faccio parte
di una razza
in estinzione.

La mia generazione ha visto
migliaia di ragazzi pronti a tutto
che stavano cercando
magari con un po' di presunzione
di cambiare il mondo
possiamo raccontarlo ai figli
senza alcun rimorso
ma la mia generazione ha perso.

Non mi piace il mercato globale
che è il paradiso di ogni multinazionale
e un domani state pur tranquilli
ci saranno sempre più poveri e più ricchi
ma tutti più imbecilli.
E immagino un futuro
senza alcun rimedio
una specie di massa
senza più un individuo
e vedo il nostro stato
che è pavido e impotente
è sempre più allo sfascio
e non gliene frega niente
e vedo anche una Chiesa
che incalza più che mai
io vorrei che sprofondasse
con tutti i Papi e i Giubilei.

Ma questa è un'astrazione
è un'idea di chi appartiene
a una razza
in estinzione.

domenica 17 ottobre 2010

Segnatevi la data.

Presto lavori Aterp per dodici alloggi a Sartano .


Domenica 17 Ottobre 2010 07:31 - di Roberto Galasso.
TORANO CASTELLO – Si avvia a conclusione la lunghissima e spinosa vicenda delle case popolari di Sartano. Il sindaco della cittadina toranese, infatti, nei giorni scorsi ha annunciato nel corso di un incontro pubblico che fra qualche settimana sarà data vita al bando relativo alla formazione della nuova graduatoria per l’assegnazione dei dodici alloggi popolari d località Piana. “Ripartiamo da zero - ha affermato il primo cittadino - nell’assoluta trasparenza ed in maniera accelerata e mettendo in atto tutti gli sforzi possibili al fine di avere gli assegnatari prima che siano completati i lavori di riqualificazione. Altrimenti si rischia che la struttura sia nuovamente preda dei vandali”. Quella della palazzina di località Piana, infatti, è una storia lunga circa trenta anni. Il fabbricato, sorto nei primi anni ottanta, a poca distanza del centro abitato della popolosa frazione sartanese, è divenuto nel corso degli anni una “cattedrale nel deserto”. I lavori per la sua realizzazione, disposti dall’allora Iacp (Istituto Autonomo Case Popolari) nel 1982 ebbero inizio nell’aprile del 1983 per essere poi completati a cavallo degli anni 1988/1989. I dodici appartamenti, dove avrebbero dovuto trovare sistemazione altrettanti nuclei familiari, però, non furono mai consegnati e nel corso degli anni sono divenuti “terra di conquista” di vandali che ne hanno distrutto infissi e serrande ed asportato perfino porte e sanitari. L’annosa vicenda, dunque, è stata, quindi, affrontata dall’esecutivo municipale e seguita dall’assessore ai lavori pubblici, Alfonso Maturano. Il sindaco Cariati, dunque, ha posto l’accento sull’intenso e proficuo lavoro sinergico tra l’Aterp, di cui è direttore generale il dottor Giuseppe Marchese, e l’ente municipale per risolvere l’incresciosa situazione inerente allo sconfinamento, in fase di costruzione del fabbricato, all’interno dei terreni limitrofi e per il quale si è dovuto provvedere al risarcimento dei proprietari. Quest’ultimo e conclusivo passaggio, quindi, che ha visto particolarmente impegnato - come ha evidenziato il sindaco - il direttore tecnico dell’Aterp, l’ingegner Pietro Mari, consentirà l’inizio dell’intervento concernente il completamento dei dodici alloggi, che oggi versano in condizioni di assoluto degrado e totale abbandono, sarà realizzato da un’impresa che si è già aggiudicata la gara d’appalto indetta dall’Aterp di circa 147 mila euro.
Con soddisfazione, il sindaco Sabatino Cariati ha informato la cittadinanza ed annunciato a tutti coloro che si trovano nella condizione di poter accedere alla richiesta di un alloggio di edilizia popolare, che a breve si partirà con il bando per la formazione della nuova graduatoria per l’assegnazione della case popolari di Sartano. Graduatoria che certamente verrà formata sulla base di punteggi e criteri di priorità. I punteggi sono infatti attribuiti in dipendenza delle condizioni soggettive e oggettive del concorrente e del suo nucleo familiare mentre i criteri di priorità sono riferiti al livello di gravità del bisogno abitativo.

venerdì 15 ottobre 2010

Il circolo locale del Prc "Carlo Marx" si dice contrario ai cambi di casacca

A livello locale invece, sono molto felici?

http://www.gazzettadelsud.it/NotiziaArchivio.aspx?art=136262&Edizione=8&A=20101014

CavallerizzoVive

La signora Bianco scrive a Bertolaso: "Accendete la luce. E via quel lucchetto!" .


Mercoledì 13 Ottobre 2010 19:46 - di Giuseppe Montone Letture: 114 - .La frana del 2005
CAVALLERIZZO - Alla sua casa, frutto dei sacrifici di una vita intera, non è assolutamente disposta a rinunciare. Per lei la terribile frana del 7 marzo 2005 è solo un triste, ma lontano, ricordo e la delocalizzazione “una inutile perdita di tempo condita da un incredibile spreco di soldi”.
Del resto Liliana Bianco a Cavallerizzo è tornata da tempo (circa 1 anno e mezzo), incurante dell’ordinanza con la quale il paese è stato letteralmente chiuso dietro il lucchetto di un cancello. Con il marito e i due figli vive già da qualche anno nella propria casa in pieno centro storico, convinta com’è che solo una minima parte della frazione sia stata interessata dall’evento franoso. “A distanza di 5 anni e mezzo – evidenzia – l’85% delle case è integro: da allora non si è più registrato alcun danno”. E se in occasione della recente visita del capo del dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso era riuscita ad incontrarlo e a parlare con lui, adesso la signora Bianco, delusa dal mancato rispetto delle promesse, ha deciso di inviargli una lettera via fax per ricordargli gli impegni assunti. “Aveva garantito, senza però mantenere la parola data – commenta – che avrebbe provveduto, insieme al sindaco, a revocare la precedente ordinanza di divieto d’accesso al paese e che avrebbe dato disposizioni di ripristinare l’allaccio della corrente elettrica presso la mia abitazione: ho dovuto acquistare un generatore e consumo oltre 700 euro di gasolio all’anno”. Oltre ad un po’ di luce, la signora Bianco ha rinnovato a Bertolaso la propria richiesta di rivedere i contenuti dell’ordinanza di chiusura di Cavallerizzo. “Nei giorni dispari – dice – il cancello viene aperto e si può entrare in paese: in questi giorni il rischio quindi non c’è? E’ semplicemente assurdo. Ecco perché vogliamo la riapertura definitiva e la possibilità anche per le altre 24 famiglie interessate di rientrare nelle proprie abitazioni, integre ed agibili”. Infine, la stessa annuncia l’intenzione di trasmettere un analogo fax anche al Prefetto di Cosenza. “Cavallerizzo non può morire”, conclude.

http://www.dirittodicronaca.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4708%3Ala-signora-bianco-scrive-a-bertolaso-qaccendete-la-luce-e-via-quel-lucchettoq&catid=49%3Acronaca&Itemid=77

giovedì 7 ottobre 2010

IL COMUNE INFORMA

Domenica 10 ottobre 2010 alle ore 18,00 presso la Sala Polifunzionale in Torano Castello, Comunicazioni del Sindaco sulle tematiche amministrative.
Tutti i cittadini sono invitati a partecipare.

lunedì 27 settembre 2010

Cronache d'altri tempi

Dal libro:
Cronica delle Due Sicilie di C.de Sterlich dei marchesi di Cermignano
Di D. De Sterlich
Napoli
Tipografia: Gaetano Nobili
1841

Pag.50
Non è possibile che alcun paese d'Italia ripeta con tanta frequenza gli esempi di vite portate al di là del secolo. In Sartano , terra del comune di Torano in Calabria citeriore, è morto un contadino a nome Vincenzo Albanito, dell'età di anni cento e sei, vedovo cinque volte, padre di lunghissima prole , fatto cieco di ambo gli occhi nei suoi ultimi anni, vivendo in questi di limosina , di limosina seppellito.

venerdì 24 settembre 2010

Voi chi dite che io sia ?

Qulcuno si interroga, altri ignorano.


Non mi è sembrato vero leggere questo articolo. A chi è avvezzo a leggere questo blog, non sarà sfuggito l'articolo precedente nel quale facevo notare che anche il Comune di Torano e assente da questo piano strategico.
Alcune domande credo sia necessario farsele sul perché dell'assenza del nostro comune.
Il piano pare sia nato quando nel nostro comune regnava la precedente amministrazione capeggiata dal sindaco Iannace.
Non fu avvisato?
Fu avvisato e ritenne di non dovervi partecipare per motivi che qualcuno ci spiegherà?
L'attuale amministrazione è all'oscuro di questo progetto?
L'attuale giunta ne è a conoscenza ed intende partecipare?
Pur col beneficio d'inventario da applicarsi ai vari progetti o consorzi o reti fra comuni il piu delle volte nati solo per acchiappare qualche soldo dalle neo giunte regionali, mi pare che rimanere alla finestra a guardare non sia opera utile all'arte della politica  e della buona amministrazione.

Scusate il disturbo

giovedì 16 settembre 2010

Una possibile occasione persa o cosa?

Clik per ingradire

Sarà forse per le maglie troppo larghe, ma non vedo nella rete il nome del comune di Torano Castello.

Ammesso che lo si voglia, si tratta di prendere un treno in corsa, ma bisogna avere fiato e buone gambe.
Chi vivrà vedrà.

martedì 14 settembre 2010

La voglia di dire no alla ndrangheta ha smarrito la strada

Lunedì 13 Settembre 2010 19:32 di Ferdinando Piccolo*
"Taniche di benzina sul balcone di casa, auto fatte saltare in aria o crivellate di proiettili, intimidazioni via citofono, foto di figli nel passeggino accompagnate da lettere di avvertimento. È difficile per chi non vive e lavora in Calabria farsi un’idea di cosa voglia dire essere cronisti (e magistrati, carabinieri, poliziotti) in una regione dove quello che sarebbe inaccettabile per qualunque giornalista diventa la quotidianità. Ma anche chi vorrebbe leggere di questa realtà e documentarsi fa molta fatica, perché le notizie calabresi raramente escono dai confini regionali.
Agostino Pantano, Ferdinando Piccolo. Giuseppe Baglivo, Michele Albanese, Gianluca Albanese, Antonino Monteleone, Angela Corica, Agostino Urso, Lucio Musolino, Riccardo Giacoia, Saverio Puccio, Giovanni Verduci, Michele Inserra, Giuseppe Baldessarro, Guido Scarpino, Pietro Comito, Leonardo Rizzo, Filippo Cutrupi: Sono solo alcuni dei giornalisti e dei blogger che hanno ricevuto minacce, che sono stati aggrediti, sequestrati, intimiditi. Non per aver fatto uno scoop planetario, né per aver necessariamente messo in mezzo un potente famoso. Ma per aver riportato notizie raccolte in questura, in tribunale, in caserma: la routine del lavoro di cronista." (Cristina Bassi)
In Calabria basta un articolo di ordinaria amministrazione per ricevere, puntuale, una pallottola in redazione. Nessun timore, nemmeno stavolta riusciranno a farci paura, a farci tirare i remi in barca. Le minacce non servono a niente, non ci spaventano, le rispediamo al mittente e sulla busta ci mettiamo anche la firma. Proiettili vaganti, buste. Tanti postini che però ci fanno capire una cosa, parte della Calabria non vuole cambiare, e soprattutto ci fanno capire che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta.
Scrivere ciò che si vede e si scopre è il nostro mestiere, continueremo a farlo in piena libertà, nella convinzione che così facendo riusciremo a rendere il giusto servizio alla comunità. Abbiamo il diritto di non essere eroi”, Dopo l’ennesima intimidazione proviamo a farci sentire, non per avere pubblicità, ma per non essere lasciati soli e per dichiarare la volontà di “lavorare in pace”. “Presto ci spareranno addosso, perché capiranno che le cartucce, le bottiglie incendiarie, le telefonate, le minacce mafiose perpetrate nelle loro più variegate forme non funzionano”.
Di questi inviati di guerra in casa propria si occupa anche un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno, Roberto Maroni e a loro Roberta Mani, giornalista di Mediaset, ha dedicato un libro, Avamposto-Nella Calabria dei giornalisti infami, scritto con Roberto Rossi. È lei che prova a fare da tramite con un pubblico non solo locale per conto dei colleghi di cui ha raccolto le storie.
Non è facile vivere in Calabria, non è facile scrivere di ‘ndrangheta, denunciare. Ma bisogna sacrificarsi per la libertà di informare. Ci hanno detto-siediti- e ci siamo alzati, ci hanno detto-non fare questo, non fare quello- e noi l’abbiamo fatto… Ci hanno detto- non scrivere- e noi abbiamo scritto e continueremo a farlo. Non saranno proiettili, buste gialle, lettere minatorie a fermarci. Non sarà una macchina bruciata a fermare il nostro ardore, a frenare la nostra rabbia.
Non ci avrete mai. È questo il motto che lega tutti noi. Continuo ad amare questa terra. Continuo ad amare Polsi, per me il paradiso terrestre. Polsi che mi ha svezzato con il mio primo articolo. Polsi, che è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. In questi giorni, il 4 settembre, avevo scritto di una strada che collega Polsi a San Luca. Una strada da sistemare da almeno venti anni. Scrivo di un appalto di 12 milioni di euro vinto nel ‘96 da una ditta di Crotone che era poi andata in fallimento e del subappalto concesso a un’altra ditta di San Luca il cui proprietario aveva dichiarato di non aver mai ricevuto denaro.
Nel corso degli ultimi anni mi sono sempre occupato di cronaca nera, seguendo i principali fatti della sua terra. In particolare mi sono occupato giorni fa anche del Santuario di Polsi e della Festa della Madonna della Montagna. “Un Santuario – ha dichiarato il vescovo di Locri, Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, – in cui si è consumata l’espressione più terribile della profanazione del sacro ed è stato fatto l’insulto più violento alla tradizione religiosa”. Il riferimento è alle immagini di un summit tra gli uomini delle cosche della ‘ndrangheta nel santuario diffuse qualche mese fa. Ho scritto, anche del recente “via vai di politici e amministratori pellegrini per un giorno al Santuario, tutti presenti a parole per strappare la madonnina alla ‘ndrangheta e restituirla ai calabresi onesti e devoti”.
Vivere in Calabria, in una terra trafitta dall’odio e dall’arroganza di una cultura Mafiosa che nella società odierna si fa sempre più strada, trovando consensi tra la genti e le persone che confidano nella Madonna di Polsi che nello stato, sempre più assente nel territorio Calabrese, in particolare nella Locride, la mia terra dove la parola Stato non ha nessun significato.
Mi chiamo Ferdinando Piccolo e sono un ragazzo iscritto in giornalismo, a scienze politiche, collaboro con il quotidiano della Calabria, e sono corrispondente di San Luca e dei paesi limitrofi. Sono abituato a Descrivere una realtà stravolta dai continui fatti di cronaca che ci caratterizzano e ci contraddistinguono. Nella mia terra lo Stato non esiste, si è dimenticato di noi. O Ci sta solamente usando. La realtà è che a differenza della Sicilia, in Calabria la voglia di reagire non c’è , perché ci fa comodo avere un compare sempre a disposizione, pronto a soddisfare i nostri desideri.
La voglia di dire no alla ‘ndrangheta ha smarrito la strada, al Bivio tra San Luca e Bovalino ha scelto la terza strada, per l’isola che non c’è. Ormai siamo troppo abituati ad alzarci con la puzza di sangue e coricarci con i vestiti impregnati di ‘ndrangheta. Ma la Locride non è solo Spaghetti e Malavita. L’Aspromonte non è il paradiso terrestre dei latitanti, Ma è soprattutto una terra che ammalia, strega, con i suoi sentieri intersecati in piccoli paesi. È vita. La voglia di reagire può nascere, come una ginestra che attecchisce dove il terreno non lo permette perché come dice lo scrittore di San Luca Corrado Alvaro: “La disperazione più grave che possa impadronirsi d’una società è il dubbio che vivere rettamente sia inutile. Basta un atto, un gesto, una parola per ricordarti che sei un uomo” .

*23 anni, giornalista

http://www.strill.it/index.php?option=com_content&task=view&id=78249&Itemid=119





giovedì 2 settembre 2010

La new town di Cavallerizzo di Cerzeto

New Town Calabria

La new town di Cavallerizzo di Cerzeto. In principio fu Cavallerizzo di Cerzeto. Non c'è solo L'Aquila, infatti, nei progetti di new town che la ditta Berlusconi & Bertolaso vuole disseminare su è giù per lo Stivale. Anzi, sotto certi aspetti, la vicenda di questo borgo arbereshe del cosentino è ancor più grave del caso aquilano. Perché di Cavallerizzo ormai nessuno parla più. Tranne il manifesto e pochi altri, il resto dei media ha steso il velo della censura su una storia che è la più eloquente narrazione del degrado istituzionale e dello sfascio ambientale di un'intera regione.
Una frana disastrosa e spettacolare cinque anni orsono. Che però mantenne intatto il centro storico di Cavallerizzo.

Per l'intero articolo New Town Calabria:
http://www.ilmanifesto.it/archivi/fuoripagina/anno/2010/mese/09/articolo/3317/

mercoledì 1 settembre 2010

Don Elio Perrone: "Dono e Mistero"

Lo Scoutismo a Sartano compie quarant'anni. Auguri

Il gruppo scout festeggia quarant'anni di attività

Sartano.Quarantanni di scoutismo è non li dimostra. Proprio così, lo scoutismo a Sartano compie quarant'anni e viene celebrato con la festa dell'Agesci (associazione guide e scout cattolici italiani) del gruppo scout Sartano 1. L'associazione nacque nel 1970, anche se i primi pionieri dell'associazione già nel 1966 avevano iniziato il cammino di formazione come squadriglia libera del gruppo scout di Roggiano Gravina. Gli scout a Sartano nacquero per volere di Don Elio Perrone, che da giovane parroco arrivato a Sartano volle istituire il movimento scoutistico sugli insegnamenti del fondatore dello scoutismo mondiale, Robert Stephenson Smith Baden Powell. Una novità quarantaquattro anni fa, che ha messo radici profonde, e per quasi mezzo secolo, è stato il punto di riferimento di almeno tre generazioni di giovani. Oggi i primi scout di Sartano sono già nonni, e come loro i figli e i loro nipoti oggi fanno parte della grande famiglia dell'Agesci. Nell'ambito dei festeggiamenti del quarantesimo anno di fondazione sono state allestite mostre fotografiche, dibattiti, proiezioni delle attività svolte sul campo durante gli anni di vita degli scout.(g.a.u.)


AVVISO PUBBLICO PER IL CONFERIMENTO DI UN INCARICO ESTERNO

https://acrobat.com/#d=aklg2gHkxJ8YkVUm*6pHBA

Cliccare sul link per visionare

Oggetto: Errata corrige all’AVVISO PUBBLICO PER IL CONFERIMENTO DI UN INCARICO ESTERNO ''RICOGNIZIONE, ANALISI, PROPOSTE , RILANCIO DELL’ENTE, PROCEDURE PER L’ASSISTENZA NEL RIASSETTO DELL’ ENTE”

Corrige al punto

VISTO l’art. 113 del D.Lgs. 18/8/2000 n. 267, “T.U. delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali”;

con:

VISTO il D.Lgs 29/93

VISTO il titolo IV - art. 88-90 e successivi del D.Lgs. 267/2000.

Errata corrige per mero errore materiale.

Torano Castello, li 01/09/2010

giovedì 26 agosto 2010

Le case popolari a Sartano: qualche domanda alla minoranza.

http://www.aterpcs.it/index.php?option=com_content&task=view&id=64&Itemid=144

15/12/2009: Gara d’appalto per alloggi Torano

Gara d’appalto per alloggi Torano
Data Pubblicazione : Martedì 15 Dicembre 2009
E’ stata portata a termine, nella giornata di ieri, la gara d’appalto di circa 147 mila euro per il completamento dei lavori di dodici alloggi che l’ATERP di Cosenza consegnerà al comune di Torano Castello. Le abitazioni, che per lungo tempo sono state oggetto di atti vandalici, saranno portate a termine dalla ditta Edil Impianti che si è aggiudicata la gara. Resta solo un nodo da sciogliere e cioè stilare la graduatoria degli assegnatari dal momento che queste vengono formate sulla base di punteggi e criteri di priorità. I punteggi sono infatti attribuiti in dipendenza delle condizioni soggettive e oggettive del concorrente e del suo nucleo familiare; i criteri di priorità sono riferiti al livello di gravità del bisogno abitativo. A tal proposito questa mattina il sindaco di Torano Castello, Sabatino Cariati, si è recato presso la sede dell’ATERP di Cosenza per discutere con il direttore generale Giuseppe Marchese e con Pietro Mari e Franco Napolitano, rispettivamente direttore tecnico e amministrativo dell’Ente, non solo dei criteri di regolamentazione per la formazione delle graduatorie di assegnazione, ma anche delle procedure per il completamento di sei alloggi presso contrada Timpa di Sartano e lo storico palazzo Caputo di proprietà comunale.

Chiedo gentilmente ai Sig.ri Consiglieri della minoranza tutta di volerci cortesemente informare in merito, in ordine a:

  1. L'avviamento dei lavori

  2. La stesura della graduatoria

  3. L'assegnazione dei locali agli aventi diritto
Grazie per la risposta che vorrete darci nei tempi e nei modi che riterrete più opportuni.

martedì 24 agosto 2010

Tra il dire e il fare................




Eg.gi Sig.ri Consiglieri di minoranza, ponete domande e chiedete iniziative in merito a degli atti amministrativi alla persona che di questi atti è responsabile. La domanda giusta(?) alla persona sbagliata.
Ma che volete che Vi risponda? Scusate non me ne ero accorto, la prossima volta chiederò lumi ?
Se siete certi, cosi come affermate, che gli atti in questione non sono stati fatti nel rispetto delle leggi vigenti, dovevate prima denunciare i fatti alle autorità competenti e poi avvisare, a mezzo volantino i cittadini dell'azione intrapresa.
Diversamente vige il detto: Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.
Sempre di acqua si tratta anche se a caro prezzo.


lunedì 23 agosto 2010

Forse non tutti sanno che..............c'è pure la minoranza.

Personalmente non ho nulla da insegnare ai Sig. Consiglieri della minoranza, per di più sono, credo, tutti con esperienza ed abbastanza navigati in questo ruolo.
Che il Consiglio Comunale cosi come concepito e regolamentato sia ridotto oramai ad un semplice organismo di approvazione di determinati passaggi obbligati della vita amministrativa dei piccoli comuni è un fatto acclarato. Ma allora mi chiedo e vi chiedo a cosa si riduce la rapresentanza in consiglio da parte della minoranza?
In un Comune come il nostro dove tutto si ripete, dove tutto cambia ma mai nulla si rinnova, quale può(dovrebbe) essere il ruolo dei Consiglieri di minoranza e di opposizione quando serve?
Io credo che la prima cosa che potrebbero e dovrebbero fare è quello di dire su ogni argomento trattato in Consiglio, la verità sempre e comunque.
Come si può affrontare la situazione cimiteriale senza dire come e perché si è arrivati all'emergenza, pur avendo costruito o permesso di costruire un numero doppio o quasi di cappelle(?).
La popolazione invecchia sempre di più(per fortuna), ma negli anni l'aumento è prossimo allo zero, il cimitero ha quasi raddoppiato la capienza, ma il Comune non può mettere a disposizione che un limitatissimo numero di loculi per coloro che hanno la disgrazia di non aver potuto acquistare o costruire in vita una cappella.
C'è o no in tutto questo qualcosa di sbagliato? Ditelo
Il tutto è stato fatto come norme e leggi permettono? Ditelo
Quando e da chi è stato permesso che tutto ciò succedesse? Ditelo
Non fate domande giuste a persone sbagliate, nella migliore delle ipotesi evadono la risposta oppure negano sapendo di mentire.
In fine la comunicazione con tutti i mezzi possibili fatela in modo continuo e costante, non è possibile aspettare, quando va bene, un mese o più per sapere dai verbali di Consiglio che posizione avete preso sui relativi punti all'Ordine del giorno. Fatelo Voi per primi, i mezzi per farlo a costo zero non mancano di certo.......................se c'è la volontà di farlo.
Teniamoci in vista
Tonino Chiodo 

sabato 14 agosto 2010

"Loculo con vista"

Torano Castello

Tiene banco a Torano Castello la discussione sul cimitero comunale e sugli ultimi episodi verificatisi per la mancanza di loculi, per le lamentele da parte dei familiari del defunto, per la giacenza del feretro per giorni nella camera mortuaria del cimitero in attesa di sepoltura. Certamente la carenza di loculi nei cimiteri non è solo di Torano Castello, ma il problema investe anche altri comuni del cosentino con situazione analoga a quella toranese.
L’amministrazione comunale esorta ad evitare strumentalizzazioni politiche e speculazioni e con atti alla mano respinge addebiti in merito, ricordando tramite l’assessore Guido Fazio, che il cimitero comunale è una delle priorità dell’attuale esecutivo guidato dal sindaco Sabatino Cariati. “Saranno realizzati, come si evince da deliberazione di giunta, afferma l’ assessore Fazio, cento nuovi loculi, di cui sessanta saranno dati in concessione per novantanove anni, parte dell’incasso dei loculi in concessione sarà destinato a lavori di manutenzione dell’entrata del cimitero”. L’assessore alle politiche cimiteriali - incontrando la stampa - ha tracciato un bilancio di ciò che è stato fatto per il cimitero ad appena un anno di amministrazione per dare dignità ad un luogo caro a tutta la popolazione che versava in condizioni di degrado e di abbandono, nonché nella parte nuova minacciato da situazioni di dissesto idrogeologico.
“ Pulizia straordinaria, rimozione di diversi metri cubi di materiali di risulta abbandonati all’interno del cimitero, sistemazione della zona antistante il cancello dell’ingresso principale, taglio di alberi che minacciavano l’incolumità pubblica, costruzione di un marciapiede. Inoltre, afferma Fazio, è stato redatto ed approvato, il nuovo regolamento di polizia mortuaria che sostituisce quello vigente, ancora per poco, risalente al 1940. Sono state rideterminate le tariffe inerenti alla concessione dei loculi, onde evitare un mercato senza regole e con prezzi altissimi. Abbiamo creato un’ anagrafe cimiteriale ed oggi, finalmente - ha spiegato Guido Fazio - esiste un registro informatico con i dati anagrafici dei defunti, data decesso e settore di tumulazione. Per una migliore gestione del servizio cimiteriale puntiamo nel tempo anche all’informatizzazione dell’ufficio”. Assessore, del nuovo cimitero cosa ci dice. “E’ allo studio anche la fase inerente alla messa in sicurezza dell’area del nuovo cimitero che è dissestata e per la quale sono stati già effettuati una serie di rilievi geologici
necessari per la redazione di un progetto che la Regione dovrebbe finanziare con fondi della protezione civile. Andremo ad intervenire con la canalizzazione delle acque, con l’impianto elettrico e le vie di accesso alle cappelle e per risolvere una volta per tutte le problematiche relative alla carenza di loculi pensiamo di creare campi di inumazione”. Campi di inumazione che erano stati proposti in una seduta del consiglio comunale dall’opposizione e che tanto hanno fatto discutere il civico consesso, con l’iniziale accantonamento della maggioranza dell’ipotesi realizzativa dei campi di inumazione, che ora pare saranno creati, e con l’automatico voto contrario dell’opposizione nella fase di approvazione del nuovo regolamento
cimiteriale.
Gildo Anthony Urlandini .

Articolo parzialmente pubblicato sulla GazzettadelSud di oggi.



Tutto ha un inizio ed una fine.
La polemica sui loculi al cimitero è nata da alcuni episodi disdicevoli che si sono verificati a partire da fine giugno e fino ad oggi; primo caso a giugno, un persona deceduta a Torano Scalo è stata tenuta tre giorni nella torretta o obitorio, se cosi possiamo chiamarla, prima di essere tumulata, per mancanza di loculi comunali; Luglio , il 10 del mese veniva a mancare D.R. F., lo hanno tenuto 5 giorni nella torretta prima che venisse tumulato, nel frattempo che D.R. F.era nella torretta, volava in cielo una bimba , nell'occasione hanno dovuto spostare la bara di D.R. F. in altro luogo, per liberare la torretta che doveva accogliere la salma della piccolina, salvo riportare D.R. F. di nuovo nella torreta in attesa di tumulazione avvenuta alcuni giorni dopo. Fine luglio muore la signora M. P., stessa situazione, non ci sono loculi è resta per ben otto giorni nella torretta prima che sia reperito un loculo comunale per la tumulazione, intanto i falchi del loculo avevano proposto alla famiglia di M. P. un loculo privato a tremila euro, quando poi hanno avuto quello comunale per mille euro. Oggi la situazione non è cambiata, ma la giunta municipale ha emamanto una delibera dove si legge che stanno per provvedere alla costruzione di cento nuovi loculi comunali, di cui sessanta già venduti e quaranta ancora da vendere, al prezzo di mille euro per trentanni e di due mila euro per 99 anni, in attesa che venga messa la parola fine sul nuovo cimitero di cui pare se ne stiano occupando per il tramite dell'assessore alle politiche cimiteriali, Guido Fazio. Questa è la storiella del cimitero, mentre la gente attende, prega di morire il più tardi possibile, pur di non giacere giorni e giorni nella torretta. Questi sono i fatti ed a questi che i cittadini "vivi" attendono risposte.
Teniamocci in vista
Tonino Chiodo

venerdì 13 agosto 2010

lunedì 9 agosto 2010

Il verbale è approvato


Come è possibile che si dichiari tolta la seduta alle 22.03 e comtemporaneamente riportare che alle 22.44 si allontana un consiglier e alle 22.46 se ne allontanano altri due?

Il Sindaco continua a stigmatizzare il comportamento di alcuni Consiglieri ma non lo sfiora neppure il dubbio che sia proprio lui il primo a non tener conto delle richieste dei Consiglieri continuando imperterrito a "promulagare" ordini del giorno in siffatta maniera, sbattendesone altamente di qualsivoglia prassi.
Io al posto dei Consiglieri di minoranza ad ogni inizio dei lavori di Consiglio  farei mettere a verbale la richiesta di spostamento dei punti all'OdG, se non accettati abbandonerei l'aula.
'A malu cippu malu cugnu!!!!!!!!!!!!!



lunedì 2 agosto 2010

"Scorci d'Europa" - Gli scatti di Victor Vetere alla Casa delle Culture

Sartano
L'Europa in un click, si avvicina a Sartano attraverso l'estro di Marco Victor Vetere.
Apre i battenti, infatti, presso la Casa delle Culture di Sartano la mostra fotografica del regista-fotografo Marco Victor Vetere dal titolo
La mostra fotografica inserita nella manifestazione agostana della festa dedicata agli emigranti, comprende scatti fotografici di alta scuola e professionalità, che il regista Marco Victor Vetere ha raccolto in giro per il vecchio continente.
Nelle foto esposte alla Casa delle Culture i visitatori potranno ammirare alcuni angoli suggestivi della Spagna, del Belgio, della Germania, della Svizzera, oltre a soffermarsi sulla proiezione di scatti vari che descrivono gesti, usi, e costumi di noi europei.
"Scorci d'Europa" potrà essere visitata fino al 4 agosto, quando si concluderanno i festeggiamenti del Santo Patrono di Sartano, San Domenico.
Evento culturale importante quello della mostra fotografica di Vetere, che rilancia un artista nel panorama europeo della fotografia e che ridona slancio alla cittadina di Sartano.
Gildo Anthony Urlandini

domenica 1 agosto 2010

Succede anche questo.

Distrutti a Sartano gli addobbi della festa, lasciati dall'associazione Avis per abbellire la piazza e che sarebbero serviti per altre manifestazioni. Succede nella frazione di Torano Castello, dove la piazza principale del paese era stata addobbata a festa. L'intero paese si è svegliato con la sorpresa di vedere nastri e addobbi per terra, legati alle panchine a agli alberi che adornano la piazza. Gli addobbi era stati posizionati su tutto il perimetro della piazza principale del paese e sarebbero serviti anche alle altre associazioni che devono in questi giorni svolgere manifestazioni culturali e ricreative, proprio in questo periodo estivo quando in paese ritornano i tanti emigrati sartanesi sparsi per il mondo. Un biglietto da visita poco edificante. In corso le indagini sono in corso per scovare i responsabili del vile gesto vandalico.

Articolo tratto da:
www.gazzettadelsud.it/NotiziaArchivio.aspx?art=103161&Edizione=8&A=20100728

domenica 25 luglio 2010

AVIS - Festa del Volontariato a Sartano

Martedì 20 Luglio 2010 08:31

Si terrà a Sartano dal 23 al 25 luglio la II Festa delle Associazioni del Volontariato, organizzata dalla locale sezione dell'AVIS. "Manca sangue, non mancare di donare" è lo slogan che accompagnerà la tre giorni che si svolgerà in Piazza Duomo con stand delle associazioni, tavola rotonda su "Piani di zona, occasione di riqualificazione dei servizi sociali" e tante altre iniziative.
Scarica il programma :
http://www.csvcosenza.it/images/stories/ALLEGATI_NEWS/programma-avis-sartano.pdf

mercoledì 14 luglio 2010

Cavallerizzo&Bertolaso

Quanto vale una frana? Lo decide Bertolaso. Il caso di Cavallerizzo di Cerzeto (CS)

venerdì 02 luglio 2010.
Così nascono le new town. Come annientare un popolo senza versare una goccia di sangue
di Luigi Guido.
http://www.agenziaradicale.com/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=10708

Da leggere assolutamente

martedì 13 luglio 2010

La trasparenza nelle dichiarazioni


Il filmato è  tratto da YouTube-DampetiaTV

Nei fatti, come riporta il verbale di Consiglio, a distanza di oltre un anno le trasmissioni via web non sono ancora iniziate.

IL PRESIDENTE
Constatato il numero legale apre la seduta. È presente l’Assessore esterno Marino Giorgio Di Giorgio.
Prende la parola il Consigliere di minoranza Raimondo Lucio Franco, il quale ritiene che la verbalizzazione non corrisponde al suo pensiero. Richiede per l’ennesima volta che venga attivato il servizio di registrazione delle sedute consiliari. Preannuncia il voto contrario, per le ragioni esposte.

Prende la parola il Consigliere Guido Fazio, il quale chiede se per registrazione si intende anche la sbobinatura e la trascrizione oppure se la registrazione deve servire solo a verificare l’esattezza di quanto espresso, se poi il verbale è quello redatto dal Segretario.

Il Consigliere Cavalcante ritiene che se vi è un contrasto tra quanto scritto e quanto in realtà dichiarato, a distanza di tempo ci si potrebbe non ricordare quanto espresso.

Il Consigliere Raimondo prende atto della volontà della maggioranza di non ripristinare il servizio di registrazione delle sedute consiliari.

Il Consigliere Guido Fazio ribadisce la volontà di non registrare ma la volontà già manifestata di trasmettere le sedute sul web.

Il Sindaco ricorda che il verbale delle sedute consiliari è solo quello redatto dalla Segretaria, che è la sola che può decidere ciò che deve essere riportato o meno, trattandosi per di più di interventi talora lunghi e “a braccio”. Ne si può tacciare di malafede o di eventuali interferenze da parte di terzi la circostanza che non venga riportato pedissequamente quanto detto. Fa notare inoltre che la seduta di approvazione dei verbali offre la garanzia di poter apportare tutte le correzioni ritenute necessarie. La volontà di trasmettere il Consiglio Comunale tramite web è indice di trasparenza.

Per le dichiarazioni di voto il Consigliere Raimondo afferma che non vuole replicare a quanto detto dal Sindaco, precisando di non aver mai detto o fatto intendere che vi è stata mala fede della segretaria attuale o passata, o che vi siano state interferenze nell’attività di verbalizzazione. Ribadisce di prendere atto della mancata volontà di aderire formalmente alla formulata proposta di registrazione.

Si passa alla votazione.

IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso che occorre procedere all’approvazione dei verbali della seduta precedente;
Che le deliberazioni interessate sono rispettivamente le n. 8, 9, 10, 11, 12, 13 e 14 del 01.04.2010.;
Visto il D. Lgs 18 agosto 2000, n. 267;
Visto lo Statuto Comunale;
Visto il Regolamento del Consiglio Comunale;
Presenti: n. 14
Favorevoli: n. 11
Contrari: n. 3 (Raimondo, Cavalcante,