domenica 24 ottobre 2010

Dopo un anno e mezzo "suonano le campane" della minoranza.

Raimondo critica l'azione dell'esecutivo .

Giovedì 21 Ottobre 2010 - di Roberto Galasso
TORANO CASTELLO - “Altro che rialzarsi! Torano sta scendendo nei meandri”. Non fa sconti all’esecutivo municipale del sindaco Sabatino Cariati il consigliere del gruppo di minoranza “Uniti per Torano”, Lucio Franco Raimondo. L’esponente dell’opposizione, infatti, nel corso di un incontro in piazza con i cittadini, a Sartano, organizzato assieme ai colleghi Franco Cavalcante e Vincenzo Cori, ha esternato alcune considerazioni inerenti alla prima fase dell’azione amministrativa della compagine di governo con l’ausilio di foto e slide. Dopo aver espresso in nome del gruppo piena solidarietà all’assessore Alfonso Marturano, destinatario di un vile atto intimidatorio, Franco L. Raimondo ha iniziato la sua disquisizione con la scottante ed irrisolta questione dei rifiuti la cui gestione - ha detto - “continua ad essere attuata da venticinque mesi in regime di ordinanza d’emergenza, con la raccolta differenziata ormai sparita e con la gara per l’affidamento della gestione, il cui appalto nonostante il bando europeo pubblicato ad aprile, ancora non è ancora stato espletato. Conti alla mano - ha evidenziato - spendiamo il doppio di quanto si spendeva prima e con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Per cui le giustificazioni del sindaco non possono reggere”. Sotto la lente d’ingrandimento di Raimondo anche il malfunzionamento del depuratore ed il pagamento da parte dei cittadini di cui non si usufruisce, auspicando la restituzione delle somme pagate fino ad oggi. Per quanto concerne l’acqua è stata sottolineata la frequente carenza idrica nonché la richiesta di ridurre gli interessi passivi per i quali già per gli anni 2005/2006/2007, grazie all’azione della minoranza, la Camera di Commercio aveva imposto all’amministrazione dell’ex sindaco Iannace la rettifica che ha fatto risparmiare ai cittadini 160 mila euro. “Su questo tema abbiamo ottenuto una risposta evasiva - ha puntualizzato Raimondo - che non ci convince e ci costringe a rivolgerci ancora una volta alla Camera di Commercio”. L’esponente della minoranza ha definito poi fallimentare la politica cimiteriale dell’esecutivo Cariati che ha invitato ad essere più concreto considerato che “dopo undici anni dal grandioso progetto di ampliamento del cimitero i problemi continuano ad esserci”. Riguardo alla mancanza dei loculi che ha creato seri problemi nei mesi scorsi, Franco Raimondo ha detto che “oggi di sicuro c’è l’aumento del canone di concessione dei loculi grazie ad un escamotage che ha visto aumentare il periodo di concessioni da venti a trenta anni. I nostri amministratori devono capire, inoltre, che alla costruzione dei loculi per i residenti, che ovviamente dovranno pagare, deve provvedere il Comune”. Critiche dure anche in merito alla vicenda del campo sportivo di cui il sindaco ne ha comunicato alla locale squadra di calcio la disponibilità in seguito all’ottenimento dell’agibilità: “Dopo la sceneggiata dell’inaugurazione in “pompa magna” il campo è stato inutilizzato per un anno per la mancanza dei guard rail lungo il tratto della strada provinciale, mentre le barriere di protezione giacevano da tempo dietro il municipio”. Il consigliere Raimondo ha sollecitato “procedure eque e trasparenti” riguardo ai lavori pubblici. “Da un anno - ha posto l’accento - si vedono poche gare d’appalto. Con la formula dello scomputo degli oneri lavorano soprattutto coloro che devono soldi al Comune. Siamo d’accordo tutti a far lavorare le imprese locali, ma un pò di equità non guasterebbe”. Il consigliere di “Insieme per Torano” ritiene illegittimo il decreto di nomina di un assessore a responsabile del settore edilizia e urbanistica proprio per “quel solco netto evidenziato dallo stesso sindaco ed inerente alla separazione tra la gestione affidata ai dipendenti e quella politica”. Raimondo ha chiesto all’amministrazione del sindaco Cariati di far chiarezza circa l’incasso delle somme dovute al Comune da “Villa Torano” ed ha parlato anche delle condizioni di sicurezza delle scuole, della stabilizzazione degli Lsu e Lpu, del risanamento del bilancio e del Piano Strutturale Comunale. “E’ necessario velocizzare il più possibile l’approvazione del Psc - ha sottolineato - perché si è frenato molto. E’ uno strumento indispensabile e necessario per dare una programmazione al territorio”.
http://www.dirittodicronaca.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4807:raimondo-critica-lazione-dellesecutivo&catid=46:cronaca&Itemid=73

giovedì 21 ottobre 2010

La mia generazione ha perso.



La razza in estinzione

di Gaber - Luporini
2001 © Warner Chappell Music Italiana Srl - Via G. Fara, 39 - 20124 Milano

Non mi piace la finta allegria
non sopporto neanche le cene in compagnia
e coi giovani sono intransigente
di certe mode, canzoni e trasgressioni
non me ne frega niente.
E sono anche un po' annoiato
da chi ci fa la morale
ed esalta come sacra la vita coniugale
e poi ci sono i gay che han tutte le ragioni
ma io non riesco a tollerare
le loro esibizioni.

Non mi piace chi è troppo solidale
e fa il professionista del sociale
ma chi specula su chi è malato
su disabili, tossici e anziani
è un vero criminale.
Ma non vedo più nessuno che s'incazza
fra tutti gli assuefatti della nuova razza
e chi si inventa un bel partito
per il nostro bene
sembra proprio destinato
a diventare un buffone.

Ma forse sono io che faccio parte
di una razza
in estinzione.

La mia generazione ha visto
le strade, le piazze gremite
di gente appassionata
sicura di ridare un senso alla propria vita
ma ormai son tutte cose del secolo scorso
la mia generazione ha perso.

Non mi piace la troppa informazione
odio anche i giornali e la televisione
la cultura per le masse è un'idiozia
la fila coi panini davanti ai musei
mi fa malinconia.
E la tecnologia ci porterà lontano
ma non c'è più nessuno che sappia l'italiano
c'è di buono che la scuola
si aggiorna con urgenza
e con tutti i nuovi quiz
ci garantisce l'ignoranza.

Non mi piace nessuna ideologia
non faccio neanche il tifo per la democrazia
di gente che ha da dire ce n'è tanta
la qualità non è richiesta
è il numero che conta.
E anche il mio paese mi piace sempre meno
non credo più all'ingegno del popolo italiano
dove ogni intellettuale fa opinione
ma se lo guardi bene
è il solito coglione.

Ma forse sono io che faccio parte
di una razza
in estinzione.

La mia generazione ha visto
migliaia di ragazzi pronti a tutto
che stavano cercando
magari con un po' di presunzione
di cambiare il mondo
possiamo raccontarlo ai figli
senza alcun rimorso
ma la mia generazione ha perso.

Non mi piace il mercato globale
che è il paradiso di ogni multinazionale
e un domani state pur tranquilli
ci saranno sempre più poveri e più ricchi
ma tutti più imbecilli.
E immagino un futuro
senza alcun rimedio
una specie di massa
senza più un individuo
e vedo il nostro stato
che è pavido e impotente
è sempre più allo sfascio
e non gliene frega niente
e vedo anche una Chiesa
che incalza più che mai
io vorrei che sprofondasse
con tutti i Papi e i Giubilei.

Ma questa è un'astrazione
è un'idea di chi appartiene
a una razza
in estinzione.

domenica 17 ottobre 2010

Segnatevi la data.

Presto lavori Aterp per dodici alloggi a Sartano .


Domenica 17 Ottobre 2010 07:31 - di Roberto Galasso.
TORANO CASTELLO – Si avvia a conclusione la lunghissima e spinosa vicenda delle case popolari di Sartano. Il sindaco della cittadina toranese, infatti, nei giorni scorsi ha annunciato nel corso di un incontro pubblico che fra qualche settimana sarà data vita al bando relativo alla formazione della nuova graduatoria per l’assegnazione dei dodici alloggi popolari d località Piana. “Ripartiamo da zero - ha affermato il primo cittadino - nell’assoluta trasparenza ed in maniera accelerata e mettendo in atto tutti gli sforzi possibili al fine di avere gli assegnatari prima che siano completati i lavori di riqualificazione. Altrimenti si rischia che la struttura sia nuovamente preda dei vandali”. Quella della palazzina di località Piana, infatti, è una storia lunga circa trenta anni. Il fabbricato, sorto nei primi anni ottanta, a poca distanza del centro abitato della popolosa frazione sartanese, è divenuto nel corso degli anni una “cattedrale nel deserto”. I lavori per la sua realizzazione, disposti dall’allora Iacp (Istituto Autonomo Case Popolari) nel 1982 ebbero inizio nell’aprile del 1983 per essere poi completati a cavallo degli anni 1988/1989. I dodici appartamenti, dove avrebbero dovuto trovare sistemazione altrettanti nuclei familiari, però, non furono mai consegnati e nel corso degli anni sono divenuti “terra di conquista” di vandali che ne hanno distrutto infissi e serrande ed asportato perfino porte e sanitari. L’annosa vicenda, dunque, è stata, quindi, affrontata dall’esecutivo municipale e seguita dall’assessore ai lavori pubblici, Alfonso Maturano. Il sindaco Cariati, dunque, ha posto l’accento sull’intenso e proficuo lavoro sinergico tra l’Aterp, di cui è direttore generale il dottor Giuseppe Marchese, e l’ente municipale per risolvere l’incresciosa situazione inerente allo sconfinamento, in fase di costruzione del fabbricato, all’interno dei terreni limitrofi e per il quale si è dovuto provvedere al risarcimento dei proprietari. Quest’ultimo e conclusivo passaggio, quindi, che ha visto particolarmente impegnato - come ha evidenziato il sindaco - il direttore tecnico dell’Aterp, l’ingegner Pietro Mari, consentirà l’inizio dell’intervento concernente il completamento dei dodici alloggi, che oggi versano in condizioni di assoluto degrado e totale abbandono, sarà realizzato da un’impresa che si è già aggiudicata la gara d’appalto indetta dall’Aterp di circa 147 mila euro.
Con soddisfazione, il sindaco Sabatino Cariati ha informato la cittadinanza ed annunciato a tutti coloro che si trovano nella condizione di poter accedere alla richiesta di un alloggio di edilizia popolare, che a breve si partirà con il bando per la formazione della nuova graduatoria per l’assegnazione della case popolari di Sartano. Graduatoria che certamente verrà formata sulla base di punteggi e criteri di priorità. I punteggi sono infatti attribuiti in dipendenza delle condizioni soggettive e oggettive del concorrente e del suo nucleo familiare mentre i criteri di priorità sono riferiti al livello di gravità del bisogno abitativo.

venerdì 15 ottobre 2010

Il circolo locale del Prc "Carlo Marx" si dice contrario ai cambi di casacca

A livello locale invece, sono molto felici?

http://www.gazzettadelsud.it/NotiziaArchivio.aspx?art=136262&Edizione=8&A=20101014

CavallerizzoVive

La signora Bianco scrive a Bertolaso: "Accendete la luce. E via quel lucchetto!" .


Mercoledì 13 Ottobre 2010 19:46 - di Giuseppe Montone Letture: 114 - .La frana del 2005
CAVALLERIZZO - Alla sua casa, frutto dei sacrifici di una vita intera, non è assolutamente disposta a rinunciare. Per lei la terribile frana del 7 marzo 2005 è solo un triste, ma lontano, ricordo e la delocalizzazione “una inutile perdita di tempo condita da un incredibile spreco di soldi”.
Del resto Liliana Bianco a Cavallerizzo è tornata da tempo (circa 1 anno e mezzo), incurante dell’ordinanza con la quale il paese è stato letteralmente chiuso dietro il lucchetto di un cancello. Con il marito e i due figli vive già da qualche anno nella propria casa in pieno centro storico, convinta com’è che solo una minima parte della frazione sia stata interessata dall’evento franoso. “A distanza di 5 anni e mezzo – evidenzia – l’85% delle case è integro: da allora non si è più registrato alcun danno”. E se in occasione della recente visita del capo del dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso era riuscita ad incontrarlo e a parlare con lui, adesso la signora Bianco, delusa dal mancato rispetto delle promesse, ha deciso di inviargli una lettera via fax per ricordargli gli impegni assunti. “Aveva garantito, senza però mantenere la parola data – commenta – che avrebbe provveduto, insieme al sindaco, a revocare la precedente ordinanza di divieto d’accesso al paese e che avrebbe dato disposizioni di ripristinare l’allaccio della corrente elettrica presso la mia abitazione: ho dovuto acquistare un generatore e consumo oltre 700 euro di gasolio all’anno”. Oltre ad un po’ di luce, la signora Bianco ha rinnovato a Bertolaso la propria richiesta di rivedere i contenuti dell’ordinanza di chiusura di Cavallerizzo. “Nei giorni dispari – dice – il cancello viene aperto e si può entrare in paese: in questi giorni il rischio quindi non c’è? E’ semplicemente assurdo. Ecco perché vogliamo la riapertura definitiva e la possibilità anche per le altre 24 famiglie interessate di rientrare nelle proprie abitazioni, integre ed agibili”. Infine, la stessa annuncia l’intenzione di trasmettere un analogo fax anche al Prefetto di Cosenza. “Cavallerizzo non può morire”, conclude.

http://www.dirittodicronaca.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4708%3Ala-signora-bianco-scrive-a-bertolaso-qaccendete-la-luce-e-via-quel-lucchettoq&catid=49%3Acronaca&Itemid=77

giovedì 7 ottobre 2010

IL COMUNE INFORMA

Domenica 10 ottobre 2010 alle ore 18,00 presso la Sala Polifunzionale in Torano Castello, Comunicazioni del Sindaco sulle tematiche amministrative.
Tutti i cittadini sono invitati a partecipare.

lunedì 27 settembre 2010

Cronache d'altri tempi

Dal libro:
Cronica delle Due Sicilie di C.de Sterlich dei marchesi di Cermignano
Di D. De Sterlich
Napoli
Tipografia: Gaetano Nobili
1841

Pag.50
Non è possibile che alcun paese d'Italia ripeta con tanta frequenza gli esempi di vite portate al di là del secolo. In Sartano , terra del comune di Torano in Calabria citeriore, è morto un contadino a nome Vincenzo Albanito, dell'età di anni cento e sei, vedovo cinque volte, padre di lunghissima prole , fatto cieco di ambo gli occhi nei suoi ultimi anni, vivendo in questi di limosina , di limosina seppellito.

venerdì 24 settembre 2010

Voi chi dite che io sia ?

Qulcuno si interroga, altri ignorano.


Non mi è sembrato vero leggere questo articolo. A chi è avvezzo a leggere questo blog, non sarà sfuggito l'articolo precedente nel quale facevo notare che anche il Comune di Torano e assente da questo piano strategico.
Alcune domande credo sia necessario farsele sul perché dell'assenza del nostro comune.
Il piano pare sia nato quando nel nostro comune regnava la precedente amministrazione capeggiata dal sindaco Iannace.
Non fu avvisato?
Fu avvisato e ritenne di non dovervi partecipare per motivi che qualcuno ci spiegherà?
L'attuale amministrazione è all'oscuro di questo progetto?
L'attuale giunta ne è a conoscenza ed intende partecipare?
Pur col beneficio d'inventario da applicarsi ai vari progetti o consorzi o reti fra comuni il piu delle volte nati solo per acchiappare qualche soldo dalle neo giunte regionali, mi pare che rimanere alla finestra a guardare non sia opera utile all'arte della politica  e della buona amministrazione.

Scusate il disturbo

giovedì 16 settembre 2010

Una possibile occasione persa o cosa?

Clik per ingradire

Sarà forse per le maglie troppo larghe, ma non vedo nella rete il nome del comune di Torano Castello.

Ammesso che lo si voglia, si tratta di prendere un treno in corsa, ma bisogna avere fiato e buone gambe.
Chi vivrà vedrà.

martedì 14 settembre 2010

La voglia di dire no alla ndrangheta ha smarrito la strada

Lunedì 13 Settembre 2010 19:32 di Ferdinando Piccolo*
"Taniche di benzina sul balcone di casa, auto fatte saltare in aria o crivellate di proiettili, intimidazioni via citofono, foto di figli nel passeggino accompagnate da lettere di avvertimento. È difficile per chi non vive e lavora in Calabria farsi un’idea di cosa voglia dire essere cronisti (e magistrati, carabinieri, poliziotti) in una regione dove quello che sarebbe inaccettabile per qualunque giornalista diventa la quotidianità. Ma anche chi vorrebbe leggere di questa realtà e documentarsi fa molta fatica, perché le notizie calabresi raramente escono dai confini regionali.
Agostino Pantano, Ferdinando Piccolo. Giuseppe Baglivo, Michele Albanese, Gianluca Albanese, Antonino Monteleone, Angela Corica, Agostino Urso, Lucio Musolino, Riccardo Giacoia, Saverio Puccio, Giovanni Verduci, Michele Inserra, Giuseppe Baldessarro, Guido Scarpino, Pietro Comito, Leonardo Rizzo, Filippo Cutrupi: Sono solo alcuni dei giornalisti e dei blogger che hanno ricevuto minacce, che sono stati aggrediti, sequestrati, intimiditi. Non per aver fatto uno scoop planetario, né per aver necessariamente messo in mezzo un potente famoso. Ma per aver riportato notizie raccolte in questura, in tribunale, in caserma: la routine del lavoro di cronista." (Cristina Bassi)
In Calabria basta un articolo di ordinaria amministrazione per ricevere, puntuale, una pallottola in redazione. Nessun timore, nemmeno stavolta riusciranno a farci paura, a farci tirare i remi in barca. Le minacce non servono a niente, non ci spaventano, le rispediamo al mittente e sulla busta ci mettiamo anche la firma. Proiettili vaganti, buste. Tanti postini che però ci fanno capire una cosa, parte della Calabria non vuole cambiare, e soprattutto ci fanno capire che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta.
Scrivere ciò che si vede e si scopre è il nostro mestiere, continueremo a farlo in piena libertà, nella convinzione che così facendo riusciremo a rendere il giusto servizio alla comunità. Abbiamo il diritto di non essere eroi”, Dopo l’ennesima intimidazione proviamo a farci sentire, non per avere pubblicità, ma per non essere lasciati soli e per dichiarare la volontà di “lavorare in pace”. “Presto ci spareranno addosso, perché capiranno che le cartucce, le bottiglie incendiarie, le telefonate, le minacce mafiose perpetrate nelle loro più variegate forme non funzionano”.
Di questi inviati di guerra in casa propria si occupa anche un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno, Roberto Maroni e a loro Roberta Mani, giornalista di Mediaset, ha dedicato un libro, Avamposto-Nella Calabria dei giornalisti infami, scritto con Roberto Rossi. È lei che prova a fare da tramite con un pubblico non solo locale per conto dei colleghi di cui ha raccolto le storie.
Non è facile vivere in Calabria, non è facile scrivere di ‘ndrangheta, denunciare. Ma bisogna sacrificarsi per la libertà di informare. Ci hanno detto-siediti- e ci siamo alzati, ci hanno detto-non fare questo, non fare quello- e noi l’abbiamo fatto… Ci hanno detto- non scrivere- e noi abbiamo scritto e continueremo a farlo. Non saranno proiettili, buste gialle, lettere minatorie a fermarci. Non sarà una macchina bruciata a fermare il nostro ardore, a frenare la nostra rabbia.
Non ci avrete mai. È questo il motto che lega tutti noi. Continuo ad amare questa terra. Continuo ad amare Polsi, per me il paradiso terrestre. Polsi che mi ha svezzato con il mio primo articolo. Polsi, che è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. In questi giorni, il 4 settembre, avevo scritto di una strada che collega Polsi a San Luca. Una strada da sistemare da almeno venti anni. Scrivo di un appalto di 12 milioni di euro vinto nel ‘96 da una ditta di Crotone che era poi andata in fallimento e del subappalto concesso a un’altra ditta di San Luca il cui proprietario aveva dichiarato di non aver mai ricevuto denaro.
Nel corso degli ultimi anni mi sono sempre occupato di cronaca nera, seguendo i principali fatti della sua terra. In particolare mi sono occupato giorni fa anche del Santuario di Polsi e della Festa della Madonna della Montagna. “Un Santuario – ha dichiarato il vescovo di Locri, Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, – in cui si è consumata l’espressione più terribile della profanazione del sacro ed è stato fatto l’insulto più violento alla tradizione religiosa”. Il riferimento è alle immagini di un summit tra gli uomini delle cosche della ‘ndrangheta nel santuario diffuse qualche mese fa. Ho scritto, anche del recente “via vai di politici e amministratori pellegrini per un giorno al Santuario, tutti presenti a parole per strappare la madonnina alla ‘ndrangheta e restituirla ai calabresi onesti e devoti”.
Vivere in Calabria, in una terra trafitta dall’odio e dall’arroganza di una cultura Mafiosa che nella società odierna si fa sempre più strada, trovando consensi tra la genti e le persone che confidano nella Madonna di Polsi che nello stato, sempre più assente nel territorio Calabrese, in particolare nella Locride, la mia terra dove la parola Stato non ha nessun significato.
Mi chiamo Ferdinando Piccolo e sono un ragazzo iscritto in giornalismo, a scienze politiche, collaboro con il quotidiano della Calabria, e sono corrispondente di San Luca e dei paesi limitrofi. Sono abituato a Descrivere una realtà stravolta dai continui fatti di cronaca che ci caratterizzano e ci contraddistinguono. Nella mia terra lo Stato non esiste, si è dimenticato di noi. O Ci sta solamente usando. La realtà è che a differenza della Sicilia, in Calabria la voglia di reagire non c’è , perché ci fa comodo avere un compare sempre a disposizione, pronto a soddisfare i nostri desideri.
La voglia di dire no alla ‘ndrangheta ha smarrito la strada, al Bivio tra San Luca e Bovalino ha scelto la terza strada, per l’isola che non c’è. Ormai siamo troppo abituati ad alzarci con la puzza di sangue e coricarci con i vestiti impregnati di ‘ndrangheta. Ma la Locride non è solo Spaghetti e Malavita. L’Aspromonte non è il paradiso terrestre dei latitanti, Ma è soprattutto una terra che ammalia, strega, con i suoi sentieri intersecati in piccoli paesi. È vita. La voglia di reagire può nascere, come una ginestra che attecchisce dove il terreno non lo permette perché come dice lo scrittore di San Luca Corrado Alvaro: “La disperazione più grave che possa impadronirsi d’una società è il dubbio che vivere rettamente sia inutile. Basta un atto, un gesto, una parola per ricordarti che sei un uomo” .

*23 anni, giornalista

http://www.strill.it/index.php?option=com_content&task=view&id=78249&Itemid=119





giovedì 2 settembre 2010

La new town di Cavallerizzo di Cerzeto

New Town Calabria

La new town di Cavallerizzo di Cerzeto. In principio fu Cavallerizzo di Cerzeto. Non c'è solo L'Aquila, infatti, nei progetti di new town che la ditta Berlusconi & Bertolaso vuole disseminare su è giù per lo Stivale. Anzi, sotto certi aspetti, la vicenda di questo borgo arbereshe del cosentino è ancor più grave del caso aquilano. Perché di Cavallerizzo ormai nessuno parla più. Tranne il manifesto e pochi altri, il resto dei media ha steso il velo della censura su una storia che è la più eloquente narrazione del degrado istituzionale e dello sfascio ambientale di un'intera regione.
Una frana disastrosa e spettacolare cinque anni orsono. Che però mantenne intatto il centro storico di Cavallerizzo.

Per l'intero articolo New Town Calabria:
http://www.ilmanifesto.it/archivi/fuoripagina/anno/2010/mese/09/articolo/3317/

mercoledì 1 settembre 2010

Don Elio Perrone: "Dono e Mistero"

Lo Scoutismo a Sartano compie quarant'anni. Auguri

Il gruppo scout festeggia quarant'anni di attività

Sartano.Quarantanni di scoutismo è non li dimostra. Proprio così, lo scoutismo a Sartano compie quarant'anni e viene celebrato con la festa dell'Agesci (associazione guide e scout cattolici italiani) del gruppo scout Sartano 1. L'associazione nacque nel 1970, anche se i primi pionieri dell'associazione già nel 1966 avevano iniziato il cammino di formazione come squadriglia libera del gruppo scout di Roggiano Gravina. Gli scout a Sartano nacquero per volere di Don Elio Perrone, che da giovane parroco arrivato a Sartano volle istituire il movimento scoutistico sugli insegnamenti del fondatore dello scoutismo mondiale, Robert Stephenson Smith Baden Powell. Una novità quarantaquattro anni fa, che ha messo radici profonde, e per quasi mezzo secolo, è stato il punto di riferimento di almeno tre generazioni di giovani. Oggi i primi scout di Sartano sono già nonni, e come loro i figli e i loro nipoti oggi fanno parte della grande famiglia dell'Agesci. Nell'ambito dei festeggiamenti del quarantesimo anno di fondazione sono state allestite mostre fotografiche, dibattiti, proiezioni delle attività svolte sul campo durante gli anni di vita degli scout.(g.a.u.)


AVVISO PUBBLICO PER IL CONFERIMENTO DI UN INCARICO ESTERNO

https://acrobat.com/#d=aklg2gHkxJ8YkVUm*6pHBA

Cliccare sul link per visionare

Oggetto: Errata corrige all’AVVISO PUBBLICO PER IL CONFERIMENTO DI UN INCARICO ESTERNO ''RICOGNIZIONE, ANALISI, PROPOSTE , RILANCIO DELL’ENTE, PROCEDURE PER L’ASSISTENZA NEL RIASSETTO DELL’ ENTE”

Corrige al punto

VISTO l’art. 113 del D.Lgs. 18/8/2000 n. 267, “T.U. delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali”;

con:

VISTO il D.Lgs 29/93

VISTO il titolo IV - art. 88-90 e successivi del D.Lgs. 267/2000.

Errata corrige per mero errore materiale.

Torano Castello, li 01/09/2010