Si deve indistintamente appellare tirannide ogni qualunque governo in cui, chi è preposto alla esecuzione delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle, od anche solo eluderle, con sicurezza d’impunità.
E quindi o questo infrangi-legge sia ereditario o sia elettivo, usurpatore o legittimo, buono o tristo, uno o molti; ad ogni modo, chiunque ha una forza elettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.
Vittorio Alfieri - (Della Tirannide, Libro 1, Cap 2)
mercoledì 8 ottobre 2008
martedì 7 ottobre 2008
MacioMen

Poetica del lavoro
L' opera che ho deciso di far concorrere, è stata realizzata esclusivamente per il concorso. Il soggetto, viene colto dall' alto mediante l'uso del fish-eye che esaltando la muscolatura delle spalle dona alla figura un aspetto molto ironico, quasi di presunzione, nei confronti del fruitore al quale sta mostrando le sue prestanze fisiche. Pertanto l' opera nella sua interezza, si presenta deformata in modo beffarda, grottesca,in quanto il tentativo è quello di tirar fuori delle manifestazioni di ilarità. Il materiale con il quale è stato realizzato è la juta, nella sua grezza trama e materia; essa viene estroflessa, modificata e sagomata per mezzo di poluretano espanso sovrapposto ad una spessa base lignea. Terminata questa fase preparatoria mi sono cimentato nell' esecuzione del soggetto, realizzato mediante sciabolate molto fresche di colori caldi, alternando spazi pittorici nel quale il colore impone la sua forza con la materia, per poi attenuarne la presenza, consentendo così anche alla juta un ruolo da protagonista. L' effetto finale che si viene a creare è una sorta di gioco tra spettatore e opera. In cui grazie all' anamorfismo chi osserva la tela viene coinvolto non solo visivamente, ma invitato ad avvicinarsi all' opera per constatarne la tridimensionalità.
Maurizio Cariati 2008
Museo della Permanente – via Turati, 49- Milano
dall'8 al 12 ottobre 2008
70 finalisti – catalogo
(martedì/venerdì 10-13/14.30-18.30;sabato/domenica 10-18.30 –entrata libera )
La mostra proseguirà presso le sedei di
Banca Profilo con il seguente calendario:
Torino - Galleria San Federico,16
dal 22 al 26 Ottobre 2008 (dalle 15 alle 20 entrata libera)
Brescia - Palazzo Poncarali - via Gabriele rosa,34
dal 05 al 09 novembre 2008 (dalle 15 alle 20 entrata libera)
Reggio Emilia-Palazzo Sacrati-via Emilia S.Pietro,27
dal 12 al 16 novembre 2008 (dalle 15 alle 20 entrata libera)
Ferrara - Palazzo Nagliati - c.so Giovecca,59
dal 19 al 23 novembre 2008 (dalle 15 alle 20 entrata libera)
Roma - via Gregoriana, 40
dal 27 al 30 novembre 2008 (dalle 15 alle 20 entrata
venerdì 3 ottobre 2008
Strano ma vero.
Torano Castello
Ghiaccio piovuto dal cielo
Paura in viale Michelangelo.
Un enorme pezzo di ghiaccio piovuto dal cielo si è abbatttuto come un fulmine a ciel sereno su una pensilina in laminato di ferro. Un boato e tanta paura per quanti si trovavano nell’immobile. È successo a Torano Castello, in Viale Michelangelo, nei pressi di un’officina meccanica, intorno alle dodici di ieri, mentre i meccanici erano intenti a lavorare alla presenza di clienti.
«Appena dopo il botto, ci siamo riversarti sulla strada per capacitarci di cosa fosse successo. Sulla strada abbiamo visto un blocco di ghiaccio delle dimensioni di circa venti centimetri, oltre ad altri frammenti di ghiaccio sparsi per terra». Preoccupato per il forte rumore, il proprietario, spiega «sono salito al piano superiore dell’immobile per capire cosa avesse provocato il blocco di ghiaccio e qui ho visto sulla pensilina in ferro sagomato che l’impatto che il ghiaccio aveva procurato. Non vi dico la preoccupazione, per il botto e per quel pezzo di ghiaccio piovuto dal cielo sgombro da nuvole». Un pericolo scampato, anche perché la via sulla quale si è verificato questo strano fenomeno è molto trafficata che avrebbe potuto seriamente compromettere l’incolumità dei passanti.
Gildo Anthony Urlandini
Pubblicato su: CalabriaOra di venerdi 3 ottobre.
martedì 30 settembre 2008
Nemo propheta in patria (sua)
Anime in cerca d'autore
a cura di: Chiara Argenteri
Andrea Riga e Maurizio Cariati
Loft Gallery - arte moderna e contemporanea
via Margherita, 47-87064 Corigliano Calabro (CS)
Inagurazione 4 Ottobre ore 18:30
dal 4 Ottobre al 8 Novembre 2008
catalogo (disponibile in galleria)
orari: lunede 17-20 martedi - sabato 10-13 / 17-20
tel. e fax +39.0983.83703 - cell. 347.5948491
sabato 20 settembre 2008
Un aiuto per una giusta causa.
Ammazzatecitutti rischia di chiudere entro un mese
di Aldo Pecora e Rosanna Scopelliti
mercoledì 17 settembre 2008
LETTERA APERTA A CHI CI VUOLE BENE. Cari italiani, care italiane, quando abbiamo deciso di fondare Ammazzateci Tutti, in quel lembo di terra meravigliosa e disgraziata che si chiama Calabria, abbiamo cercato di concentrare le poche, pochissime risorse disponibili e le tante, tantissime speranze, di tutta quella gente che non ce la faceva più a vivere “incellophanata” dall'omertà e, soprattutto, dalla paura.
Per essere davvero liberi non ci siamo mai voluti legare a nessun carrrozzone, né politico né imprenditoriale. Solo con il tempo abbiamo capito che è stata una scelta coraggiosa, una sfida più grande di noi, che ha certamente appesantito - non di poco - le già tante preoccupazioni che avevamo comunque messo in conto.
giovedì 18 settembre 2008
L'estate è quasi finita...........................
................a parte le solite canzoni sull'estate, ci avviamo alla conclusione di una di quelle estate sicuramente da ricordare. L'Alitalia ha finalmente trovato la soluzione auspicata dal benemerito presidente del consiglio SB, il liceo Toranese ha il suo bel contributo di 1.ooo.ooo,oo di euro messo a bilancio per il 2009 dalla provincia di Cosenza, l'acqua abbonda, i cassonetti per la raccolta della nettezza urbana emanano effluvi odorosi di spezie e legni orientali, è stato designato il futuro presidente della regione Calabria, che si puo desiderare di più? Nulla.
Ringrazio l'amico Cesare Micieli per le fototestimonianza delle campagne di Sartano e dintorni dopo gli incendi di questa estate.




mercoledì 17 settembre 2008
Annuntio vobis gaudium magnum; habemus Papam:. Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum,....................

Articolo tratto da CalabriaOra del 17-o9-o8
giovedì 4 settembre 2008
La prima volta che..................
Era d’estate, Arrivò a sera inoltrata, in quel paese di cui non sapeva neppure il nome, ospite di una famiglia che il marito, impiegato statale, soggetto a continui trasferimenti, aveva conosciuto. Dopo una calorosa accoglienza ed una buona serata trascorsa in compagnia, tutti a nanna.
Al mattino, com’era sua abitudine, si alzò molto presto, per non svegliare il marito ed il resto delle persone che dormivano, lentamente e senza far rumore sbircia da un’imposta per rendersi conto dalla luce che ora fosse, guarda con più attenzione senza capire, per un attimo rimane attonita, sbalordita: che cielo, che luce era mai quella.
Cautamente scende al piano terreno, apre la porta, fa qualche passo ma non riesce a rendersi conto di quello che ha davanti a se; si siede sotto la veranda guarda attentamente verso il sole che stava sorgendo, poi lo sguardo si perde verso un orizzonte senza limiti.
La padrona di casa, attenta e premurosa, nel sentire qualche rumore decide di alzarsi a vedere di cosa si trattava, scende al piano terreno vedendo la porta socchiusa si appresta a guardar fuori:
-Bongiorno signò: ve siti già azata?-
Nua ni sumamu sempri priestu ‘a matina.
-Ma ve viu ‘nu pocu strana, cum’è? Vi sentite qualche cosa?-
Grazzije signò: st’haju bbona, ma vi vulissi fa ‘na domanda.
-Per amuri da Madonna, tutti chiru ca voliti-
Ma ‘stanotti ha chjuoppitu?
-Come dite signò?-
Mimando con la mano:Volevo significare: ‘stanotti ha chjuvutu?
-No! Mennenu ‘na goccia-
‘N’atra domanda.
-Ditemi signò, non fate complimenti-
Ma tutta ‘s’acqua dint’a ‘sa cibbija chini c’ha mmisa?
Il paese era Acquappesa.
Ci vollero parecchi giorni per rendersi conto che quello era il mare.
martedì 2 settembre 2008
BananaRepubblic
Fitto terreni demaniali Problemi per il Comune
Cittadini morosi, i virtuosi denunciano l’amministrazione
Torano Castello
Ipotesi di responsabilità politico- amministrativa nonché erariale in capo ai vari amministratori comunali succedutesi negli anni nel governo del comune di Torano Castello, in base al problema della mancata evasione del pagamento del canone di fitto dei terreni comunali, ossia del canone livellare che tanto sta facendo discutere. La denuncia parte da alcuni cittadini del comune di Torano Castello, in base al fatto che molti affittuari non pagano il canone sin dagli anni quaranta, mentre pochi pagano ancora oggi il tributo, e da ciò, si capisce nelle missive inviate alle autorità competenti, che da parte degli amministratori, di ieri e di oggi, tenuti a controllare, si evince una condotta omissiva, facendo beneficiare del loro lassismo, quei pochi affittuari non paganti. Il problema dei canoni livellari sui terreni demaniali-comunali, si ripropone oggi con l’attuale amministrazione, che chiede il pagamento dei canoni dei terreni comunali. Prova di ciò ne è che un cittadino di Torano Castello, L.G.V., legittimo proprietario di una quota di terreno comunale, in regola con il canone, ha affermato:”mi sono visto espropriare di una parte consistente del mio fondo mentre altri possessori hanno visto crescere la loro quota nonostante non pagano il canone da decenni”. La vicenda è finita sui tavoli
della Procura della Repubblica di Cosenza, del Prefetto, del Presidente della Repubblica, della Corte dei Conti, dei sindaci del comune di Torano Castello e del commissario degli usi civici, ma ad oggi solo la Procura della Repubblica ha dato risposta, nella quale dice a L.G.V.: « non è ravvisabile alcun reato penale, bensì è ipotizzabile una responsabilità politico-amministrativa ed erariale degli amministratori comunali che hanno governato negli anni passati e fino ad oggi l’ente comunale». Se facciamo un po’ di conticini, migliaia di euro sono i danni causati al comune, senza che nessun amministratore si sia preoccupato di venire a capo della situazione, molto calda, di sistemare una volta per tutte il problema dei terreni comunali. L’unica sortita in questo senso l’ha messa in atto l’attuale amministrazione, inviando avvisi ai detentori dei terreni con i quali gli ha intimato di pagare il canone livellare per potere riscattare il terreno in possesso da generazioni e da decenni. Dall’altra parte c’è il disappunto di chi i canoni li ha pagati, come L.G.V., e a ragione lamenta e denuncia che quei canoni non pagati da chi deve, denuncia lo stato delle cose,e dice che :” i canoni vanno pagati da chi non li ha pagati per potere riscattare il terreno comunale, altrimenti il comune ritorni in possesso delle quote”. Sulla base delle denunce di L.G.V. si evince che, gran parte di chi possiede, possiede in maniera abusiva il terreno demaniale senza pagare il canone, e la situazione pare non spostarsi più di tanto, mentre sembra una vera beffa per quei pochi che hanno pagato e si sono visti diminuire la quota. Le vicende note dei terreni demaniali del comune di Torano Castello risalgono circa al 1935, quando tanti cittadini del comune si trovarono nella qualità di affittuari di detti terreni, dietro il pagamento del canone di locazione. Nel corso degli anni, c’è chi ha pagato il canone, chi invece non lo ha pagato, chi continua a pagarlo, chi lo paga ad intermittenza. Chi dovrebbe controllare a che il pagamento avvenga o fosse avvenuta anche per gli anni precedenti, forse distratto da altri impegni più importanti, ha dimenticato di chiedere quanto dovuto agli affittuari, creando un danno all’erario e alle casse comunali, per svariati milioni di euro. La vicenda dei canoni livellari, è stata sollevata quando l’attuale amministrazione comunale ha inteso chiedere agli affittuari-proprietari, il pagamento dei canoni in modo che chi possiede deve pagare per potere riscattare il terreno posseduto da decenni. Discussioni, convegni, tavole rotonde con esperti e docenti universitari, non hanno risolto la controversia tra amministrazione e cittadini, il problema non si è spostato più di tanto, anzi, si è manifestato ancora di più nella sua totalità, quando da verifiche e controlli, non si riesce ancora oggi a stabilire come stanno le cose.
GILDO A. URLANDINI
cosenza@calabriaora.it
Articolo tratto da ClabriaOra del 02-09-08
La legge è legge e va fatta rispettare. Su questo non ci piove. Che l'Amministrazione Comunale presieduta dal Sindaco "un tiegnu 'na lira" in virtù di questa legge cerchi di raschiare il fondo del barile è fin troppo evidente, i dipendenti comunali con gli stipendi in arretrato da tre mesi ne sono una tangibile testimonianza. Entrando nel merito dell'articolo mi sono posto alcune domande:
a-Da quanto tempo va avanti questa storia?
b-Quanti e dove sono questi beni/terreni demaniali?
c-Qual'è la rendita introitata?
d-Chi ha il dovere di controllare?
Fiduciosi i cittadini attendono risposte da chi è preposto a farlo.
...pagina 17: 'a musica è sempre 'a stessa.

Torano C. Da due mesi non si provvede alla raccolta di questo tipo di materiale
Montagne di cartone sotto la Rsa
La paura principale è data dall’infiammabilità delle scatole
di ROBERTO GALASSO
TORANO CASTELLO
Il Comune aveva assicurato per lunedì scorso, già nel pomeriggio dello stesso giorno, l'atteso arrivo dell'automezzo della “Valle Crati”. A distanza di una settimana, però, delle “tute gialle” non si è vista nemmeno l'ombra ne tanto meno del personale e dei mezzi comunali. Così le montagne di cartone diventano sempre più alte e continuano a far bella mostra nei pressi di negozi ed attività imprenditoriali e, soprattutto, sotto le finestre della residenza sanitaria per anziani “Villa Torano”. E' da quasi due mesi, ormai, che non si provvede alla raccolta di cartoni, rifiuti vari e materiali plastici che sono accumulati per le strade e davanti agli esercizi commerciali. Una situazione divenuta insopportabile, che rappresenta, appunto, un serio pericolo per l'igiene e l'incolumità pubblica e che alimenta timori e preoccupazioni. Si tratta, infatti, di materiali facilmente infiammabili che potrebbero essere causa d'incendi. La mancata raccolta dei cartoni sta creando, dunque, un notevole disservizio che gli utenti, nonostante il pagamento puntuale di centinaia d'euro per la Ta.r.s.u. (tariffa rifiuti solidi urbani), continuano insistentemente a segnalare ai competenti uffici comunali ed agli amministratori della cittadina toranese. Sollecitazioni, dunque, che continuano a cadere nel vuoto e con i cumuli di cartoni che divengono sempre più alti e maleodoranti. Una situazione che davvero comincia a diventare insostenibile e che, proprio per la sua pericolosità, potrebbe avere conseguenze ben più gravi della sola carenza igienica.
Articolo tratto dal QUotidianodellaCalabria del 02-09
-08
Consentitemi di fare una domanda:
Perché succede tutto questo? Già che ci sono ne faccio un'altra: di chi sono la colpa e la responsabilità di quanto succede?
Signori giornalisti perché non ci dite qualcosa di più che non il solito ed ennesimo articolo uguale a quello della settimana prima?
Un pò di sano giornalismo d'inchiesta è quel che ci cuole, aspettiamo fiduciosi.
lunedì 1 settembre 2008
Effetto Brunetta
Clik sul titolo per vedere filmato su YouTube
Effetto Brunetta, all'asta 11 precarie Alessia GrossiDal 1 settembre grazie al decreto Brunetta sono licenziate per aver prestato servizio oltre tre anni in un quinquennio. Così le 11 donne si mettono all'asta per un'offerta di lavoro.
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=78572
mercoledì 27 agosto 2008
Leggetelo attentamente.
Corbelli contro il Csa: il liceo non va chiuso.
TORANO CASTELLO
Niet. Il liceo di Torano Castello è destinato a sparire. Questo, almeno per il momento, sembra essere l’orientamento del dirigente regionale Mercurio e il funzionario facente funzione Penta, dell’Ufficio scolastico provinciale di Cosenza alla luce della nuova circolare ministeriale. E il leader del movimento diritto civili, nonché consigliere provinciale, Franco Corbelli, come annunciato, ha già iniziato la sua campagna a difesa dello storico istituto. Una battaglia civile e culturale che Franco Corbelli intende portare avanti per ristabilire i diritti di tutti i giovani studenti, soprattutto di quelli del liceo toranese, considerato anche del finanziamento di un milione di euro che l’amministrazione provinciale di Cosenza ha erogato per la costruzione del nuovo istituto. Corbelli, ieri mattina ha incontrato il funzionario facente funzione del Csa cosentino, Nicola Penta, al quale ha lanciato un ultimatum per ripristinare la situazione del liceo di Torano. «Ritengo - afferma Corbelli - di respingere al mittente le dichiarazioni del funzionario Penta. Una decisione incostituzionale, di chiudere il liceo di Torano, che non può essere affidata alla scelta discrezionale di un funzionario facente funzione, soprattutto quando una scuola rispetta i parametri per numero e per classi. C’è la volontà di fatto – continua Corbelli - del dirigente regionale Mercuri e del funzionario facente funzione, Penta di chiudere il liceo di Torano, peraltro come lo stesso Penta ha anticipato, seppure a titolo personale, al sottoscritto». Sulla vicenda liceo però, secondo quanto riferito dallo stesso Corbelli c’è di più. «Il funzionario Penta - mi ha riferito continua Corbelli - che l’errore sul liceo è stato dell’amministrazione provinciale che ha concesso un finanziamento che non doveva essere erogato. Definisco le dichiarazioni del funzionario Penta semplicemente allucinanti, soprattutto quando in gioco c’è il futuro di tanti giovani studenti che per scelte studiate a tavolino, rischiano di gravare ancora di più sull’economia delle proprie famiglie. Una istituzione ultratrentennale come la realtà liceale toranese, che ha sfornato fior di professionisti, va difesa e non annullata con un tratto di penna fatto alla cieca». Intanto in paese e in quelli limitrofi a Torano cresce l’interesse a che il liceo di rimanga in vita, con la speranza che al coro della gente comune si associ quello dell’amministrazione comunale, Corbelli a parte, mentre in altri zone della provincia cosentina, mantengono in vita istituti con classi formate da un numero di studenti inferiore rispetto a quello previsto dalla normativa scolastica.
g.a.u.
Articolo tratto da CalabriaOra del 27-08-08
Un giorno o l'altro denuncerò il PadreEterno.............
.............per incauto acquisto.
Torano C. Non si sono raggiunte le 18 iscrizioni.
Corbelli insorge Classico a rischio soppressione.
TORANO CASTELLO - Il Liceo Classico di Torano non si tocca. Parola di Franco Corbelli. Il leader di Diritti Civili nonché consigliere provinciale si dice "profondamente indignato" e preannuncia denunce, se necessario anche penali, ed iniziative ufficiali di protesta nella sede dell'ex Provveditorato agli Studi di Cosenza. Corbelli, infatti, definisce assurda la cancellazione della quarta classe del Liceo Classico, che porterebbe alla soppressione dell'importante istituto, l'unica scuola del genere in tutta la Media Valle del Crati, e quindi alla perdita del finanziamento (ottenuto grazie ad una lunga battaglia dello stesso Corbelli) di un milione di euro (due miliardi di vecchie lire), già stanziato dalla Provincia di Cosenza, per la costruzione del nuovo edificio, che dovrà ospitare lo stesso Liceo toranese e altre scuole. "E' uno scandalo inaccettabile, che denuncio con rabbia. Ho appreso, infatti, che sarebbe stata soppressa la quarta classe perché non si sarebbe raggiunto il numero minimo di alunni iscritti. E' una notizia gravissima - grida Corbelli – costruita su un dato completamente falso: gli alunni ci sono e superano anche il numero minimo richiesto. Ci sono infatti sedici iscrizioni per la suddetta classe”. Corbelli dice no alla decisione adottata poiché in tal modo si condanna alla chiusura definitiva l'intero istituto, con la conseguente perdita del finanziamento stanziato per il nuovo plesso scolastico, per ospitare lo stesso istituto. Corbelli ha incontrato ieri Nicola Penta del Csa che pare abbia spiegato che la soppressione è avvenuta sia per il mancato raggiungimento delle 18 iscrizioni necessarie (non 16), sia per una scelta discrezionale dell'ufficio scolastico per un tetto massimo di istituti superiori sul territorio.
Articolo tratto dal QuotidianodellaCalabria del 27-08-08
Sul problema in questione mi sono già espresso, per chi vuole leggere cliccare qui:
Voglio raccontarvi invece un fatterello avvenuto qualche anno fa. Era stata appena ultimata la piazza antistante Il Palazzaccio e la vecchia chiesa, chiesi all'allora Assessore preposto: Ma da dove è saltato fuori questo progetto, con questi materiali, cosi fredda, etc, etc,.............insomma quella chiavica di opera pubblica.
Risposta: C'erano 6/7/8 cento milioni da spendere(non ricordo esattamente la cifra) o li spendevamo a Sartano o sarebbero stati spesi a Torano.
Cosi và il mondo.
martedì 26 agosto 2008
Ennesima puntata

Torano Castello, 35 precari in attesa di un posto al sole
TORANO C.llo
Un futuro lontano da venire per i trentacinque lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità in forze al comune di Torano Castello. Speranze perdute o c’è da aspettarsi un colpo di coda nell’intricata vicenda della stabilizzazione che riguarda i trentacinque, lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità del comune di Torano Castello. Gente che sta prestando, per pochi spiccioli e con l’incognita del sogno del posto di lavoro fisso, da oltre dieci anni la propria opera lavorativa al servizio dell’amministrazione comunale, che per tutta risposta tace sulla problematica della stabilizzazione. Il lavoro stabile, si sa, in Calabria ad avercelo sarebbe un miracolo, al quale neanche i Santi ormai possono farci nulla, ma se oltre a ciò ci si mette anche un’amministrazione comunale che non ha saputo cogliere l’attimo buono per trovare una sistemazione, allora diventa veramente difficile digerire le promesse di una stabilizzazione più volte respinta da chi doveva e non ha fatto il possibile. Trentacinque i lavoratori che aspettano di sapere che fine faranno, dopo i tanti tentativi andati a vuoto di trovare un accordo tra le rappresentanze sindacali maggiormente rappresentative e l’ente comune, come vane sono state le promesse di una stabilizzazione degli Lsu-Lpu, ai quali peraltro, vengono fatte svolgere mansioni non rientranti nella qualifica di assunzione.
Non sono bastati nemmeno gli scioperi attuati dai lavoratori, e gli incatenamenti davanti le porte del municipio ad intenerire quantomeno il primo strato di scorza dell’amministrazione comunale, che a volte ha anche rifiutato il dialogo. Chi poteva non ha saputo neanche cogliere il contenuto delle leggi statali e regionali, per programmare un piano di stabilizzazione, per dare sicurezza ai lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità. A dire il vero un approccio di stabilizzazione c’è stato con la presentazione di un progetto per sole tre unità, progetto anche approvato, è per il resto? Per il resto chi amministra la cosa pubblica ha pensato non di tutelare gli Lsu-Lpu, ma di indire concorsi a tempo determinato, che probabilmente non potranno essere attuati, alla luce dell’ultimo collegato alla legge finanziaria, che blocca ogni tipo di assunzione. Situazione paradossale, questa di Torano Castello, che pur avendo già a disposizione trenta cinque lavoratori Lsu-Lpu, dai quali si potrebbe attingere per nuove figure da potere inserire nel personale, si pensa invece ad indire concorsi per nuove assunzioni a tempo, senza approfondire le leggi che permettono o vietano, l’assunzione di nuovo personale. In paese c’è chi mormora che dietro c’è tutta una manovra politica per le prossime elezioni amministrative. Vedere per credere, mentre i 35 Lsu-Lpu sperano di uscire dal precariato e dall’anonimato attraverso una chimerica stabilizzazione che gli dia sicurezza e dignità.
GILDO A.URLANDINI
Articolo tratto da CalabriaOra del 26-08-08
L'ho già scritto in questo blog, a più riprese; il problema è prettamente, esclusivamente, preminentemente: ELETTORALISTICO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sappiamo tutti in che condizioni sono le varie fazioni, parlo di fazioni perchè i partiti nel nostro territorio non hanno mai contato, oggi ancora meno. E allora? Allora, come credo, al Sig. Sindaco " 'un tiegnu 'na lira" tutto gli si può attribuire tranne la stupidità, ha capito quanto basta, 30/35 possibili posti di lavoro, fate voi i conti a quanti voti possano corrispondere, se li tiene stretti, se li gioca fino alla vigilia delle elezioni, cosi han fatto i suoi predecessori cosi farà anche lui. E' giusto che sia così? NO! NON E' GIUSTO. Ma allora dovremmo vedere i consiglieri di opposizione fare fuoco e fiamme un giorno si e un'atro pure, i cittadini incazzati più che mai, i giovani internauti lanciare appelli e reclami, la chiesa, il prete, il sacrista, e chi più ne ha più ne metta dare un segnale di insofferenza, di disagio: un conato di vomito, invece? Il Nulla sottovuotospinto.
Cosi sarà fino alla primavera del 2009, e poi?
Gireremo un'altra puntata di "Un posto al sole"
Teniamoci in vista
sabato 23 agosto 2008
Un anno dopo Duisburg
Mafia, lo scandalo delle finte confische
Enrico Fierro
In Calabria scoppia lo scandalo dei beni confiscati alla ’ndrangheta. Palazzi, case, fabbriche, terreni, strappati alla mafia più ricca e potente e da riconvertire in attività sociali, come vuole la legge Rognoni-La Torre. Ma così non è perché quelle ricchezze spesso restano nelle mani degli stessi mafiosi, oppure, ed è l’ipotesi migliore, vengono consegnati in ritardo alle associazioni cui sono destinate. Spesso beni sottratti dopo anni di indagini risultano abbandonati e lasciati in uno stato di assoluto degrado. Incompetenze degli amministratori comunali, complicità, rapporti di parentela di tecnici e assessori con le famiglie mafiose, c’è tutto questo nell’inchiesta del Ros dei Carabinieri di Reggio Calabria.Trecento pagine, più una vasta documentazione fotografica, firmate dal colonnello Valerio Giardina e da tempo sui tavoli della procura antimafia. Un’inchiesta durata due anni e che ha passato al setaccio 803 beni immobili confiscati alle cosche. Di questi, fino al 16 maggio 2006, 307 sono stati consegnati dall’Agenzia del Demanio ai Comuni. «Dai primi accertamenti - si legge nell’informativa dei Carabinieri - è emerso che parte degli immobili sono stati assegnati ad enti o associazioni di impegno sociale con notevole ritardo, cioè solo alcuni anni dopo la loro presa in consegna. Alcuni non sono stati mai assegnati ad alcun ente, con iter procedurali avviati e mai conclusi, pertanto inutilizzati. Altri ancora sono risultati in uso o nella disponibilità dei soggetti nei cui confronti si è proceduto alla confisca, o dei loro familiari». Una lunga premessa che spiega più di mille convegni con dotti «mafiologi» le ragioni di un fallimento annunciato. Dall’individuazione al sequestro, fino alla confisca e alla successiva assegnazione di un bene mafioso, passano in media quindici anni. Almeno in Calabria ora si sa per colpa di chi. I carabinieri hanno stilato un elenco di 371 persone, tecnici, sindaci, assessori, un numero altissimo di amministratori pubblici della provincia di Reggio. L’ipotesi di reato è quella di omissione d’atti d’ufficio aggravata dall’articolo 7 della legge antimafia (si commette un reato per favorire una associazione mafiosa). A Reggio Calabria i beni confiscati alla potente cosca Libri «sono stati assegnati con notevole ritardo, alcuni anni dopo la loro presa in consegna da parte dell’amministrazione comunale». E non basta, perché, dopo aver spulciato mappe catastali, documenti del Demanio e atti giudiziari, il Ros ha scoperto che altri beni non sono stati mai assegnati ad alcun ente grazie a «iter procedurali avviati e mai conclusi». Si tratta di case e terreni «inutilizzati e, nel caso dei beni ubicati in contrada Lagani e San Cristoforo, addirittura in godimento rispettivamente ad una ditta dolciaria e a un privato». I carabinieri hanno anche scoperto che due appartamenti confiscati alla cosca Lo Giudice e da assegnare a famiglie indigenti non erano stati ancora utilizzati dal Comune. In uno dei due viveva tranquillamente la vedova del boss Peppe Lo Giudice. Quelle case erano state assegnate al Comune di Reggio nel 2001, «solo nel luglio 2006 - si legge nell’informativa del Ros - il Comune provvedeva ad emettere i provvedimenti di sfratto», in concomitanza con l’avio dell’inchiesta. Morale della favola: finiscono sotto inchiesta l’attuale sindaco Giuseppe Scopelliti, l’ex vicesindaco della città, Demetrio Naccari Carlizzi (oggi consigliere regionale del Pd e assessore al Bilancio), un magistrato ex assessore della giunta di centrodestra, Giuseppe Adornato, l’ex colonnello della Gdf, Graziano Melandri, ex assessore pure lui. Dal capoluogo alla provincia. La situazione non cambia. A Palmi «nessuno dei beni confiscasti e consegnati al Comune» è stato mai utilizzato per i fini sociali previsti. Alcuni esempi: al camping «Due Pini», sequestrato alla cosca Mammoliti, doveva sorgere un «centro per anziani e ospitalità profughi ed altre categorie disagiate». C’era tutto, la spiaggia e 49 miniappartamenti che però «non sono stati identificati, né risultano in catasto», né risultavano sulle mappe altri 26 case. Finale della storia: «Il comune di Palmi, ritenendo di non vantare alcun diritto né sui miniappartamenti, né sugli immobili con i servizi, ma solo sul terreno libero, ha così inteso di non utilizzare il camping per le finalità stabilite». Burocrazia, direte voi. Non proprio. Perché per ogni comune inadempiente, i carabinieri hanno stilato una scheda che comprende rapporti di parentele e amicizie mafiose di sindaci, tecnici e assessori. Un assessore della giunta comunale di Reggio retta dal sindaco di An Scopelliti, «si accompagna spesso allo zio paterno». Non propriamente uno stinco di santo, notano i carabinieri, che snocciolano un lungo rosario di reati: fabbricazione e porto abusivo di esplosivi, porto abusivo di armi per un «soggetto dalla spiccata tendenza a delinquere». Un altro suo collega di giunta nel 2005 veniva fermato dai Carabinieri in compagnia di due noti mafiosi. Cose che capitano in Calabria. A San Luca, paese della lunga guerra di mafia culminata con la strage di Duisburg, su un terreno confiscato al boss Antonio Pelle, superlatitante detto «Gambazza», dovrebbe sorgere un centro di aggregazione sociale. I carabinieri hanno scoperto che sulle case presenti nel fondo «erano stati eseguiti alcuni lavori di manutenzione, non portati a termine. Se ne desume che tali immobili non sono stati ancora utilizzati per le finalità cui erano destinati». Nella passata amministrazione comunale c’era un assessore donna, si legge nell’inchiesta, sposata con un «pregiudicato per traffico di sostanze stupefacenti e armi», fratello di uno dei più pericolosi latitanti della zona.Ma è la storia di un palazzo di cinque piani nel comune di Benestare, confiscato al solito Pelle-Gambazza, a raccontarci come a creare difficoltà all’uso sociale dei beni mafiosi ci si metta anche la Giustizia. Nel 2003 il palazzone viene destinato al Comune per costruire un centro di recupero per persone handicappate. Ma il bene non viene materialmente consegnato «in quanto era pendente ricorso contro lo sfratto dei suoi occupanti, per il quale il giudice del Tribunale di Reggio Calabria aveva sospeso le operazioni di sgombero». Bisognerà aspettare quattro anni perché un’altra sezione del Tribunale dichiarasse inammissibile il ricorso degli eredi del boss Pelle.
Articolo tratto da:http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=78259
mercoledì 20 agosto 2008
La strada per Sartano
"Vejen til Sartano" questo il titolo originale in lingua Danese.
(Theodor Christensen, DK, 1960)
37 min. DK/Dokumentarfilm 35 mm
Purtroppo per questione di spazio non è stato possibile caricare sul blog tutto il film del quale manca l'audio. Il film era stato digitalizzato al solo scopo di estrarre dei fotogrammi di interesse storico locale. Con la speranza che coloro che detengono eventuali diritti di copriwater comprendano lo scopo non commerciale di questa operazione, che non vuol essere altro al di fuori della divulgazione per la conoscenza della storia della società di cui fa o ha fatto parte.
La prima e la seconda parte già pubblicate nel blog, la terza e la quarta per ragioni di spazio sono state inserite in YouTube.
Buona visione
domenica 17 agosto 2008
Agosto 2007- Agosto 2008
Ieri, 16 agosto, questo blog ha compiuto un anno dalla sua pubblicazione.
5802 visitatori e 10636 pagine viste, non sono grandi numeri, ma per un blog come questo sono numeri interessanti. Grazie a tutti coloro che quotidianamente si connettono in modo diretto, a coloro che ci capitano in modo casuale girovagando in internet.
Fatta questa breve premessa, dovrei tirare delle conclusioni sull'utilità o meno di questo blog, se ha o ha avuto una qualche influenza sulla realtà di Sartano. Non lo faccio per una molteplice e variegata serie di motivi che non sto qui ad elencare, non spetta a me giudicare. Potrei scrivere una nuova pagina per la occasione, non lo faccio, pubblico la stessa pagina di un anno fa, l'unica differenza consiste nell'assenza dell'immagine, manca perché l'oggetto non è più in funzione; per il resto 'a munnizza c'è sempre come un anno fa, il fuoco arriva puntualmente a disboscare le terre incolte, l'acqua va e viene..................................quest'anno non andrò a Sartano per vedere un film già visto: aspetto l'estate prossima per vedere l'inizio di un nuovo film, almeno spero.
Appunti di viaggio.
Sono ormai 41 anni che ogni anno, meno qualcuno, ritorno a Sartano per trascorrervi qualche giorno di vacanza e per salutare parenti ed amici। Anno dopo anno cerco di annotare qualche differenza, fare qualche confronto con l'anno precedente, per quanto mi sforzi di capire e difficile trovare differenze degne di nota. La raccolta della "munnizza" è sempre nelle solite condizioni pietose, puntualmente si accentua in agosto a causa della sovrapproduzione e della scarsità di addetti al servizio che puntualmente, per una scientifica gestione del personale, gli addetti sono meno del solito perché li mandano in ferie. L'insufficiente erogazione dell'acqua è ormai cronicizzata, non ci si fa quasi più caso, è cosi per uno strano scherzo del destino; qualcuno si è attrezzato con cisterne casalinghe, che non ce l'ha si organizza la giornata in corrispondenza dei flussi. La piazza antistante la vecchia chiesa definirla "sgarrupata" è come fargli un elogio; la scelta dei materiali usati, la tipologia costruttiva, i dislivelli, l'hanno resa impraticabile e infrequentabile, due lampioni su tre sono rotti o non funzionanti, e che dire poi dell'obbrobrio del collegamento fatto con lo spiazzo dietro al "palazzo" dell'Innominato? Per chi, come me,cerca segni di novità non può fare a meno di notarne una. A prima vista, causa il posizionamento poco ergonomico, nulla o poco lascia intendere lo scopo e la funzionalità della scatola appesa al muro; di sera invece, reso ben visibile da apposita luce direzionale non si può fare ameno di avvicinarsi per capire di che si tratta; Trattasi di un distributore automatico di profilatici più comunemente chiamati preservativi. Vero è che il mercato si attrezza in funzione della domanda e della offerta. Ma alcuni dubbio mi solleticano alcune domande: e la domanda che ha determinato l'offerta o dovrebbe essere l'offerta a determinare la domanda? Più semplicemente è su pressante richiesta di profilatici alla farmacia che la stessa si è attrezzata con un distributore automatico o è l'offerta, in modo anonimo e ad orario continuo, che la farmacia et produttori sperano di aumentare le vendite?Dal posizionamento dell'erogatore tutto si può dedurre: facilità di scelta-niente attese tranne che la privacy, vista la allocazione è come dichiarare: stasera vado a trombare e anche se non ci vai e come se ci fossi andato.Gira un aneddoto in modo neanche tanto riservato: pare che sia stato trovato un bimbo intendo a gonfiare palloncini trafugati dal comodino della camera da letto dei genitori.Qualcuno potrebbe obiettare, perché mai se i negozi di noleggio films in videocassette o Cd sono aperti 24 ore su 24 non dovrebbero essere in vendita anche i profilattici? Appunto dico io, a quando un Blockbuster a Sartano? Per contro quest'anno, da qualche mese giungono echi, di stampa e non, di frenetici fermenti in vista delle prossime elezioni amministrative, che importa se queste si svolgeranno fra due anni, l'importante è provare gli schemi, gli uomini giusti al posto giusto, la "munnizza", l'acqua, non li riguardano, adesso che il distributore automatico di profilattici è in funzione ognuno si sente libero di usarlo o infilarlo dove e a chi piu gli aggrada.
Buona Estate 2007 Sartano
venerdì 15 agosto 2008
giovedì 14 agosto 2008
lunedì 11 agosto 2008
Agosto "rovente"

Incendi, traffico in tilt a Torano
A fuoco contrada Salice e contrada Pezze del comune di Torano Castello. Da giorni il territorio del comune di Torano Castello è stretto nella morsa del fuoco, probabilmente di matrice dolosa, che ha mandato in fumo centinaia di ettari di bosco, sottobosco, macchia mediterranea e quant’altro ha trovato sulla sua strada. Dopo l’incendio di appena due giorni fa, di rione San Nicola, ieri è toccata la stessa sorte alle contrade Salice e Pezze, dove le fiamme e il fumo hanno sfiorate le abitazioni creando panico tra la gente e rendendo difficoltoso il traffico sulle strade provinciali 106 e 107 interessate dalle fiamme e dal fumo. Gli abitanti delle contrade impauriti si sono riversati per strada in attesa dell’arrivo dei mezzi dei Vigili del Fuoco, allertati non appena la situazione è diventata pericolosa per i cittadini e per le abitazioni.Per domare l’incendio è stato necessario l’intervento di quattro squadre dei Vigili del Fuoco, che hanno dovuto lottare con la forza del vento che soffiava nella zona, e che hanno reso difficoltose le operazioni di spegnimento delle fiamme. Alla fine un grosso sospiro di sollievo è stato tirato dagli abitanti delle contrade che hanno scampato un pericolo che minacciava le loro abitazioni, grazie al lavoro infaticabile messo in atto dai Vigili del Fuoco e da qualche cittadino accorso in aiuto, dopo ore di estenuante lavoro. Nei giorn scorsi altri incendi hanno preso di mira i territori del comune di Torano Castello. Ad essere colpiti dalle fiamme i rioni San Nicola e Cupini. Circa cinquanta ettari di terreno coltivati a querceto, canneto, uliveto, vigneto, alberi da frutto e le solite sterpaglie. Immenso e faticoso il lavoro a terra dei vigili del fuoco, del corpo forestale dello stato, dell’Afor, ma soprattutto importante l’apporto di un canadair della protezione civile nazionale, di un CH47 dell’esercito, di un eagle del corpo forestale dello Stato e di due minicanadair americani di stanza a Grottaglie , che hanno lavorato assiduamente per riuscire dopo circa sei ore a domare le fiamme e mettere in sicurezza l’abitato dei rioni San Nicola e Cupini. Stesso pericolo per il territorio comunale di Rose dove le fiamme hanno lambito le abitazioni e si è resa necessaria l’evacuazione di un call center.
Gildo A. Urlandini
Articolo tratto da: CalabriaOra di lunedi 11 agosto 2008
mercoledì 6 agosto 2008
Chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto.
Atti pubblici “secretati”, Raimondo scrive al prefetto.
Torano Castello
Richiesto l’intervento del prefetto di Cosenza per ripristinare ruoli, diritti e doveri dei consiglieri comunali di Torano Castello.
Il consigliere comunale d’opposizione capogruppo del Pd, Lucio Franco Raimondo, scrive al prefetto diCosenza, chiedendoun intervento urgente, in materiadi rilascio copia documentazione relativa ai ruoli Tarsu anni2005/06 ed elenco contribuenti Tarsu destinatari di avviso di accertamento, negli stessi anni, delcomune di Torano Castello. Raimondo lamenta: «Non è la prima volta che ci scontriamo conla riluttanza dell’esecutivo nel rilascio di copia di atti, quelli consentiti dalla legge. E non è la prima volta che non si danno risposte alle istanze sia dei consiglieri, quelli di opposizione in particolare, e ai cittadini». «Il diritto di accesso - afferma Raimondo - agli atti pubblici del comune di un consigliere comunale non può subire compressioni o limitazioni per pretese esigenze di natura burocratica dell’Ente, né il diritto di accesso dei consiglieri comunali può trovare un limite in rapporto alla protezione dei dati personali, poiché i consiglieri sono tenuti al segreto nei casi specificamente determinati dalla legge. Tra tali dati a carattere sensibile, certamente non sono compresi i dati riguardanti i ruoli tassa rifiuti solidi urbani. La richiesta di copia dei ruoli su illegittima disposizione del sindaco, gli atti di gestione sono di competenza dei responsabili dei servizi, al responsabile del servizio è stata rilasciata senza i nominativi dei relativi cittadini». «Il rilascio di copia dei ruoli ed elenchi - continua Raimondo - è indispensabile allo svolgimento della funzione di controllo, di indirizzo politico- amministrativo e di sindacato ispettivo garantiti dalla costituzione e dalle leggi ai consiglieri comunali, per verificare l’efficacia e l’imparzialità dell’azione amministrativa in un settore delicato quale quello della riscossione dei tributi. Al fine di ripristinare i ruoli dei consiglieri comunali in seno all’amministrazione comunale di Torano Castello, ho chiesto l’intervento del prefetto, affinché chi di dovere rilasci copia conforme dei ruoli e degli elenchi».
g. a. u.
art, tratto da CalabriaOra del 06-08-08
lunedì 4 agosto 2008
Auguri a tutti i Micuzzu
Riflessioni sul 4 d'agosto
Comincio da un primo enigma; San Domenico di Gutzman nella ricorrenza dei Santi ricade il giorno 8 di agosto, in altra data, il 15 settembre si festeggia San Domenico in Soriano. Non so dirvi come sia arrivato a Sartano il culto per San Domenico di Guzman, ma avanzare l’ipotesi che possa essere arrivato proprio da Soriano non è campata in aria. Non so dirvi nemmeno da quando la statua di San Domenico è venerata, quando è stato proclamato Santo Patrono, da chi e perché e stata avanzata la richiesta. La cosa più strana però è la data della ricorrenza, il 4 agosto: qual è la ragione di questa data, a cosa è legata?
La fiera è sicuramente secolare, almeno a memoria d’uomo, ma non se ne conosce la data, le ragioni storiche e socioeconomiche della sua istituzione. Tante domande e poche risposte. Fino a quando? Fino a quando la società Sartanese non avvertirà e manifesterà il bisogno di conoscere la propria Storia, quella con la S maiuscola, non quella arraffazzonata, sporadica, spontaneista, le tante domande rimarranno senza risposta.
Auguri a tutti i Miccuzzu e…………………….alla prossima fiera, magari ne sapremo di più.
sabato 2 agosto 2008
La fiera di San Domenico

Memorie intorno alla “Fiera di S. Domenico”.
La mattina del 4 agosto, all’alba arrivava “ ra musica i Sa ‘Marcu" (banda musicale diretta dal Maestro Tamburino di S. Marco Argentano). Appena si udivano i primi colpi di tamburo i bambini, in un attimo, si precipitavanoin piazza, per seguire la banda che, intonando festosi brani, girava il paese guidata dal procuratore (Micucceddhra) della festa. I primi venditori ambulanti ( feraiùoli ) ad arrivare, con tre giorni d’anticipo,erano i vasai (gummulari) di Bisignano. Per le vie, che dalle campagne conducono al paese, imperversavano per due giorni animali d’ogni genere (ovini, caprini, suini, bovini, equini, galline, tacchini ecc. ) per essere venduti o per portare a casa quelli acquistati o invenduti. Per l’occasione funzionava una specie di ristorante all’aperto (‘A quadareddhra) che dava la possibilità agli avventori di consumare l’unico piatto del giorno a base di spezzatino di carne. Nella calura tipica della giornata agostana, si trovava un po’ di refrigerio sorseggiando una dolce e fresca granita dai festosi colori dello sciroppo alla menta, all’arancia o al limone. Alla sera i bambini, appagati, tornavano a casa con un nuovo carusieddhru (salvadanaio di terra cotta) per romperlo a Natale, per chi poteva, o alla prossima fiera di S. Domenico. I giovani, per tradizione, usavano comprare insieme delle angurie, di oltre 20 kg. che consumavano negli orti circostanti al paese. Dopo gli anni ’50 la fiera di S. Domenico si trasformò inesorabilmente, man mano che passarono gli anni ’60 perse le sue specificità, nel senso che gli artigiani ed i loro prodotti vennero risucchiati dalla produzione di massa. La maggior parte delle cose che venivano acquistate nelle fiere furono disponibili tutto l’anno. Ai giorni nostri la fiera di S. Domenico ha soltanto un significato simbolico e non si distingue da un normale mercato che si svolge settimanalmente in ogni paese. Uniche novità sono il colore dei vestiti e dei visi dei commercianti che si muovono dietro le bancarelle.
Angelo Aquino
mercoledì 30 luglio 2008
Complimenti a Pino
LAMEZIA DEMOFEST: UN’ESPLOSIONE DI PRESENZE, UNA FESTA PER LA MUSICACON LO STRAORDINARIO SUCCESSO DI QUESTA TERZA EDIZIONE LAMEZIA DIVENTA CAPITALE DELLA MUSICA EMERGENTEAI NEGLIZI E MR. TUKA IL LAMEZIA DEMOAWARD 2008
Il gruppo fiorentino-albanese si è aggiudicato il prestigioso premio davanti a 50.000 persone in delirio ed in attesa di Paolo Belli e Fabri Fibra.Superate le 100.000 presenze il 3 giorniI Neglizi e Mr. Tuka, gruppo fiorentino-albanese, ha vinto la 3a edizione del Lamezia DEMO Award - The Best of The Year, titolo di migliore nuova proposta italiana dell'anno nella finalissima del Lamezia DEMOfest & Mei Fest, finale nazionale di DEMO l’acchiappatalenti di Radio 1 Rai, programma radiofonico quotidiano condotto da Michael Pergolani e Renato Marengo, storici autori e conduttori della Rai, a cui è anche abbinata la Fiera delle Etichette Indipendenti del Sud in collaborazione con Audiocoop, Mei e Toast Records di Giulio Tedeschi.Oltre 50.000 persone hanno fatto da incredibile cornice alla terza serata della manifestazione conclusa dai super ospiti Paolo Belli e Fabri Fibra, che hanno fatto esplodere d'entusiasmo l'incontenibile pubblico di giovanissimi e tutto il DEMO Village allestito nel centro di Lamezia Terme. I Neglizi e Mr. Tuka hanno battuto in finale gli Zed di Salerno, La Fame di Camilla ed i Fabularasa, band di Bari. L'ultima straordinaria notte di musica del "Lamezia DEMOfest & Mei Fest” ha consentito che si superasse il tetto delle 100.000 presenze in tre giorni nei vari angoli del Villaggio Musicale che dalle 19.00 alle 4.00 del mattino ha proposto, da giovedì a sabato, su due palchi oltre quaranta band provenienti da tutta Italia, una mostra di strumenti musicali, dibattiti, incontri ed ancora dj set e web-radio tv zone. Presidente della giuria di questa terza edizione del Lamezia DEMOfest, composta da giornalisti, discografici e promoter, è stato il fiorentino Giancarlo Passarella, direttore della fortunata testata Musicalnews. Oltre al titolo principale sono stati assegnati gli altri premi del fortunato programma radio: il DEMO's Best Rap ai Mistico di Milano, il DEMO´s Best Voice a Marika Benatti di Carpi, il DEMO´s Best Etno ai Caruana Mundi di Ragusa, il Premio dell´Assessorato al Turismo della Regione Calabria ai Coram Populo di Sartano Cosenza.
clik per articolo integrale:http://www.culturalnews.it/Article.aspx?c=37&a=9431
mercoledì 23 luglio 2008
A via du Lucciu......................
Strade interpoderali degradate
Viabilità a rischio. Arterie impraticabili tra buche e asfalto inesistente.
Buche, asfalto inesistente, avvallamenti e persino tratti sterrati, questa è la mappa della viabilità rurale del comune toranese. Percorrere le strade comunali interpoderali nel comune di Torano Castello è diventato impossibile a causa dello stato di abbandono in cui si trovano. Come se non bastasse i pochi cittadini che ancora oggi coltivano la terra, oltre a fare la gimkana per evitare le enormi buche devono fare attenzione nel guardarsi dalle sterpaglie e dai rovi che stanno per chiudere l’unica striscia di asfalto. Nessuno fino ad oggi ha provveduto ad una pulizia, anche parziale dei cigli delle stradine interne, nessuno ha pensato di tappare le buche e quant’altro c’è da sistemare, anche se si è tentato di porre rimedio su alcune con la gettata di qualche secchio di cemento, per tamponare il problema, tutt’ora non risolto. Chi si azzarda a percorrere le strade interpoderali, è bene che sappia, si trova a dovere affrontare un percorso pieno di insidie. Infatti l’incauto automobilista che si trovasse a transitare in una delle stradine di campagna, trova l’erba altissima, non sfalciata, che spesso impedisce la corsa dell’auto, e che a stento buca le sterpaglie per proseguire. In alcune contrade collegate dalle stradine vi abitano un numero consistente di cittadini, che a torto o a ragione pagano anche loro i tributi, ed avrebbero il diritto di percorrere strade, di campagna si, ma sicure. Infine alcune delle stradine interpoderali sono diventate delle vere proprie discariche a cielo aperto dove ognuno sui cigli delle stradine butta ogni genere di rifiuti
GILDO A. URLANDINI
Articolo tratto da: CalabriaOra del 23 luglio 2008
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