lunedì 6 aprile 2015

TEATRO-Dario Fo rappresentato a Bollate
Settimo: ruba un po’ meno
La sera del 9 maggio scorso al teatro della casa di reclusione di Bollate è stata rappresentata l’opera del maestro Dario Fo: “Settimo: ruba un po’ meno”. A portare in scena il lavoro del maestro Fo è stata la compagnia  di artisti “ Bovisateatro” che opera sulla scena milanese da circa dieci anni, come ci ha detto il regista Fernando Villa che ha curato il nuovo allestimento. L’opera era stata scritta cinquant’anni fa, dal maestro e premio Nobel Dario Fo, e racconta la vicenda del possibile trasferimento di un  camposanto dove lavora come becchino una donna (Enea) credulona ed amante della bottiglia che subisce quotidianamente le burle dei suoi colleghi. Questo improbabile trasloco, tra risa e lazzi, da inizio ad una serie di equivoci e di paradossi, che tra incomprensioni, cose dette e non dette, mette in evidenza e smaschera una vera speculazione ed un ricatto messi in atto da funzionari corrotti che cercano di lucrare sui terreni del camposanto, approfittando del proprio ruolo. La commedia si snoda in un crescendo di situazioni esilaranti che il pubblico gradisce tributandogli più di venti applausi a scena aperta. Alla fine l’intervento di “sua Eccellenza”, un potente uomo politico fa sì che lo scandalo venga insabbiato, ed i protagonisti che avevano ordito il malaffare si ritrovano tutti in manicomio con la qualifica di matti. Nel 2013 il direttore artistico della compagnia teatrale Giancarlo Monticelli così motivava la scelta di portare in scena questa commedia: “abbiamo voluto riproporre questo ‘classico’ di Dario Fo per la curiosità di verificare oggi l’attualità sconcertante di un testo che compirà tra poco i cinquant’anni. E abbiamo scoperto anche il piacere di lavorare su un grande esempio di teatro comico”. L’intuizione di Fo sul malcostume, ed in particolare sulle ruberie dei politici, ha avuto la sua conferma reale in modo clamoroso all’inizio degli anni ’90, del secolo scorso, con l’inchiesta “mani pulite”, che ha travolto un’intera classe dirigente ed il suo sistema partitico. Ma non è finita, oltre a tutti gli scandali grandi e piccoli che si sono verificati negli ultimi decenni la cronaca recente ci ha messo di fronte all’ennesimo scandalo, con alcuni dei personaggi che erano già stati inquisiti nel passato. Sembra quasi che le cronache si attengono scrupolosamente al copione del grande maestro e che i personaggi reali sono gli attori inconsapevoli di questa grande farsa. Nel 1977 Dario Fo presentando la ripresa televisiva del suo spettacolo diceva: “… è addirittura stomachevole come la realtà copi l’immaginazione”. Ed ancora nel 2010 in occasione della presentazione del dvd cosi ritornava sull’argomento: “Da allora è cambiato solo il fatto che adesso i nostri governanti, lungi dall’idea di dimettersi se beccati con le mani nel sacco, sono così pieni di spocchia che si sentono intoccabili e al di sopra delle leggi: al punto che, se queste non fanno comodo, zac, con un colpo di mano le trasformano, modificandole su misura, ad personam, come si dice. Insomma i politici della mia commedia erano quasi dei dilettanti, se paragonati a quelli di oggi. Al punto che, se dovessi riscriverla ora, dovrei cambiarle titolo: non più: Settimo: ruba un po’ meno, ma: Per favore: lasciate almeno qualcosa”.
 Angelo Aquino

      

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