TEATRO-Dario Fo rappresentato a Bollate
Settimo: ruba un po’
meno
La sera del 9 maggio
scorso al teatro della casa di reclusione di Bollate è stata rappresentata
l’opera del maestro Dario Fo: “Settimo: ruba un po’ meno”. A portare in scena
il lavoro del maestro Fo è stata la compagnia
di artisti “ Bovisateatro” che opera sulla scena milanese da circa dieci
anni, come ci ha detto il regista Fernando Villa che ha curato il nuovo
allestimento. L’opera era stata scritta cinquant’anni fa, dal maestro e premio Nobel
Dario Fo, e racconta la vicenda del possibile trasferimento di un camposanto dove lavora come becchino una
donna (Enea) credulona ed amante della bottiglia che subisce quotidianamente le
burle dei suoi colleghi. Questo improbabile trasloco, tra risa e lazzi, da
inizio ad una serie di equivoci e di paradossi, che tra incomprensioni, cose
dette e non dette, mette in evidenza e smaschera una vera speculazione ed un
ricatto messi in atto da funzionari corrotti che cercano di lucrare sui terreni
del camposanto, approfittando del proprio ruolo. La commedia si snoda in un
crescendo di situazioni esilaranti che il pubblico gradisce tributandogli più
di venti applausi a scena aperta. Alla fine l’intervento di “sua Eccellenza”,
un potente uomo politico fa sì che lo scandalo venga insabbiato, ed i
protagonisti che avevano ordito il malaffare si ritrovano tutti in manicomio
con la qualifica di matti. Nel 2013 il direttore artistico della compagnia
teatrale Giancarlo Monticelli così motivava la scelta di portare in scena
questa commedia: “abbiamo voluto riproporre questo ‘classico’ di Dario Fo per
la curiosità di verificare oggi l’attualità sconcertante di un testo che
compirà tra poco i cinquant’anni. E abbiamo scoperto anche il piacere di
lavorare su un grande esempio di teatro comico”. L’intuizione di Fo sul
malcostume, ed in particolare sulle ruberie dei politici, ha avuto la sua
conferma reale in modo clamoroso all’inizio degli anni ’90, del secolo scorso,
con l’inchiesta “mani pulite”, che ha travolto un’intera classe dirigente ed il
suo sistema partitico. Ma non è finita, oltre a tutti gli scandali grandi e
piccoli che si sono verificati negli ultimi decenni la cronaca recente ci ha
messo di fronte all’ennesimo scandalo, con alcuni dei personaggi che erano già stati
inquisiti nel passato. Sembra quasi che le cronache si attengono
scrupolosamente al copione del grande maestro e che i personaggi reali sono gli
attori inconsapevoli di questa grande farsa. Nel 1977 Dario Fo presentando la
ripresa televisiva del suo spettacolo diceva: “… è addirittura stomachevole
come la realtà copi l’immaginazione”. Ed ancora nel 2010 in occasione della
presentazione del dvd cosi ritornava sull’argomento: “Da allora è cambiato solo
il fatto che adesso i nostri governanti, lungi dall’idea di dimettersi se
beccati con le mani nel sacco, sono così pieni di spocchia che si sentono
intoccabili e al di sopra delle leggi: al punto che, se queste non fanno
comodo, zac, con un colpo di mano le trasformano, modificandole su misura, ad
personam, come si dice. Insomma i politici della mia commedia erano quasi dei
dilettanti, se paragonati a quelli di oggi. Al punto che, se dovessi
riscriverla ora, dovrei cambiarle titolo: non più: Settimo: ruba un po’ meno,
ma: Per favore: lasciate almeno qualcosa”.
Angelo Aquino
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